RELIQUIARIO
DOMESTICO
In quasi tutte le
case, sopra la mensola fissata in alto e detta kamidana, si vede una strana
costruzione architettonica in miniatura che, a un esame più attento, si scopre
essere il modellino di un tempio shintoista, oppure
dell'oggetto più sacro dell'altare shintoista, vale a
dire lo specchio rotondo. Sulla mensola, davanti a questo, ci sono delle
lampade (o una sola) e dei vassoi che a volte contengono offerte di cibo. Se il
reliquiario ha la forma di una cassetta, è circondato da numerosi piccoli
sostegni di ottone e da lunghe tavolette di legno su cui sono tracciati
ideogrammi: insomma, parrebbe una riproduzione in miniatura degli arredi sacri
del tempio vero e proprio. La mensola è collocata nella parte superiore della
parete, accanto al soffitto, una zona che nelle case vecchie è annerita dalle
incisioni del fumo del lumicino che rimane acceso tutta la notte, e che può
essere in quel posto da un secolo. Questi sono i reliquari shintoisti.
I reliquiari
buddisti domestici contengono una immagine del Budda
o di uno dei suoi discepoli, o forse qualche altra divinità, sono decorati più
riccamente di quelli shintoisti e sono posati sul
pavimento. Ricordiamo che la maggior parte della popolazione segue il culto di
entrambe le religioni, e che tutti i buddisti, salvo quelli molto ligi, tengono
a casa reliquiari shintoisti. E in effetti è noto che
i buddisti, preti compresi, entrano nella cattedrale cattolica romana di Osaka
e si inchinano rispettosamente davanti all'altare o ad altri simboli di una
religione straniera.
Dei fiori e un
incensiere accompagnano di solito il reliquiario buddista domestico, mentre
davanti a quello shintoista non si brucia incenso.
Davanti ai reliquiari buddisti ci sono lampade di ottone o lampade sospese,
mentre davanti a quelli shintoisti sono accese
candele di cera vegetale. In vasi di terracotta fatta amano e non invetriata,
detta kawarake,
si brucia dell'olio, che è compreso anche fra le offerte di cibo. Il vino viene
offerto in fiaschette ovali di forma particolare, col collo lungo e stretto,
chiamate mikidokkuri,
(miki è il
nome della bottiglia da sakè). Davanti a questi reliquiari si possono vedere
spesso gli abitanti della casa che chinano il capo, battono le mani, e poi,
sfregando le palme delle mani in gesto di supplica, pregano con gran fervore.
Da quel che si vede, ogni casa possiede il proprio altarino domestico. E un
reliquiario si vede spesso anche nelle botteghe, e in quelle più grandi e più
lussuose di solito è molto prezioso. In un famoso negozio di Tokyo c'è un
grande modello di tempio shintoista sospeso dalle
travi del soffitto con aste di ferro, e davanti gli pendono due grandi lanterne
di metallo. Sembra che fra le classi colte siano le donne della famiglia a
occuparsi del reliquiario domestico, poiché gli uomini ormai hanno smesso di
credere a queste superstizioni; ed è stato interessante notare che in Giappone,
come dappertutto, le donne rappresentavano la maggioranza dei fedeli presenti
alle cerimonie pubbliche.
I santuari domestici
a cui i bambini offrono volentieri e spontaneamente la loro devozione sono i
nidi costruiti dagli uccelli all'interno della casa. Capita di frequentare, non
solo in campagna ma anche in grandi città come Tokyo, che una specie di
passeri, molto simile a quelle europee, fabbrichi il nido dentro le case, e non
in una zona appartata, ma proprio nella stanza più frequentata dalla famiglia o
nella bottega che si apre su una strada piena di traffico. L'enorme diffusione
questi nidi di uccelli dentro le case è un'altra delle molteplici dimostrazioni
della sensibilità di questo popolo e della sua gentilezza verso gli animali.
Quando un uccello costruisce il nido in una casa, ci si affretta a mettere una
mensola, perché non ci si sporchino i tatami. La presenza di uccelli dentro la casa è considerata
di buon auspicio, e i bambini si divertono molto ad osservare la costruzione
del nido e il successivo allevamento dei piccoli.