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Olimpiadi Antiche
Grande agitazione, confusione per le strade nonostante il caldo prepotente, rumori di carri pieni di persone che passano in tutta fretta, gente eccitata che si prepara ad assistere allo spettacolo, che corre per aggiudicarsi un posto a sedere in prima fila. E poco distante, all'interno delle mura della palestra, un'atmosfera di vetro, un silenzio carico di tensione. Gli atleti si stanno concentrando, stanno raccogliendo tutte le loro forze negli ultimi istanti prima della gara, per dare il meglio in quella che da tutti è già considerata la regina delle competizioni sportive.
Siamo ad Olimpia, nell'antica Grecia, nell'anno 776 a.C.
Nella città sacra a Zeus, proprio a pochi metri dal grande tempio, si sta per svolgere la prima Olimpiade della storia (il nome, a differenza dell'età moderna, era utilizzato al singolare) un periodo di feste e gare che vede impegnati numerosi atleti in differenti discipline sportive.
Regole diverse da quelle che oggi, più di duemila anni dopo, sono le nostre Olimpiadi moderne. Gli atleti, nei giorni prima dell'inizio, si allenavano e preparavano tutti insieme, nell'immensa palestra rettangolare poco lontana dallo stadio. E alle gare si partecipava nudi, per non avere l'ingombro dell'abito e perché la competizione sportiva rappresentava un momento di estrema purezza. Un momento al quale le donne non potevano né partecipare né assistere, visto che per loro era vietato nella maniera più assoluta persino l'ingresso nel luogo delle esibizioni.
Le Olimpiadi antiche si svolgevano ogni quattro anni in un periodo imprecisato di fine estate, e rappresentavano un evento così importante che in loro onore persino le guerre venivano sospese.
A parte la periodicità, quindi, vigevano regole che oggi potrebbero addirittura sembrare assurde. Ma certamente già allora era possibile assistere all'enorme coinvolgimento da parte del pubblico, al tifo per questo o quell'atleta proveniente da una o da un'altra parte della Grecia. Anche allora, proprio come oggi accade, si poteva leggere negli occhi degli atleti la profonda concentrazione prima delle gare, la tensione tipica di chi attende il momento di misurarsi con gli altri e ha tutta l'intenzione di dare il meglio di sé.
Le Olimpiadi antiche si svolsero fino al 393 d. C. quando l'imperatore Teodosio, su esplicita richiesta del vescovo di Milano, decise di sopprimere l'evento sportivo. Le Olimpiadi, infatti, con il passare dei secoli si erano trasformate profondamente, avevano perso l'iniziale spirito sportivo ed erano diventate, un po' alla volta, un immenso giro di affari nel quale regnava incontrastata la corruzione.
Ci vollero più di 1500 anni affinché, nel 1896, di nuovo in Grecia ma questa volta ad Atene, altri atleti prendessero parte alla prima edizione delle Olimpiadi moderne.
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