Nascita del Movimento Repubblicano Irlandese e Act of
Union
Sull'onda della Rivoluzione americana (1775-1783) e di
quella francese (1789), delle Dichiarazioni dei diritti dell'uomo e del
cittadino, propagandate nel mondo di lingua inglese dagli scritti di Tom Paine,
in Irlanda una parte dei coloni angloscozzesi protestanti, soprattutto i
Dissidenti (discriminati pesantemente fino al 1782), particolarmente numerosi
nel Nord dell'isola, riconsiderarono completamente le relazioni con la
madrepatria britannica, e decisero che, forse, dovevano allearsi con gli
abitanti originari di lingua gaelica e di religione cattolica per creare una
Irlanda repubblicana, completamente indipendente dall'Inghilterra. Nacque così,
nell'Ottobre 1791, a Dublino e a Belfast, il movimento degli Irlandesi Uniti (United
Irishmen). Loro leader fu Theobald Wolfe Tone (1763-1798), vero fondatore del
Repubblicanesimo irlandese, che definì così gli scopi del movimento:
'unire l'intero popolo d'Irlanda per spezzare il legame con l'Inghilterra,
continua fonte di tutti i nostri mali politici, sostituendo il comune nome di
Irlandesi alla denominazione religiosa di Protestanti, Cattolici e
Dissidenti'. Nel 1794 il movimento, proscritto dalle autorità inglesi,
dovette entrare in clandestinità, stringendo accordi con la Francia
rivoluzionaria, e preparando l'insurrezione di tutta l'Irlanda contro la
dominazione inglese.
L'amministrazione britannica reagì con due
abili mosse: nel 1795 venne creato l'Ordine paramassonico di Orange (dal nome
del casato di Guglielmo III, il vincitore degli Irlandesi sul Boyne), aperto a
tutti i Protestanti (e dal 1834 anche a tutti i Dissidenti), di qualunque
posizione sociale, purché giurassero di combattere il 'Papismo' e di
sostenere la Corona britannica; nel 1800 si riuscì ad ottenere, tramite il
pagamento di grandi somme per corromperli, che la maggioranza dei nobili
protestanti che costituivano il Parlamento d'Irlanda accettassero l'abolizione
della loro autonomia e l'unione completa con l'Inghilterra (Act of Union).
Gli Irlandesi Uniti, sostenuti da insufficienti spedizioni navali francesi,
scatenarono tre grandi insurrezioni, nel 1796, nel 1798 ('L'anno della
Libertà'), nel 1803; la più formidabile fu la seconda, domata dagli
Inglesi al prezzo di più di cinquantamila morti, tra i quali quasi tutta la
dirigenza del Movimento Repubblicano. Irlandesi di lingua Gaelica e Irlandesi
di lingua Inglese, Irlandesi di religione cattolica e Irlandesi anglicani e
dissidenti avevano combattuto, insieme, contro le giubbe rosse inglesi, pur
venendo sconfitti: era nata l'Irlanda moderna.