Marx giornalista e l'ideologia anticapitalista

Marx giornalista e l'ideologia anticapitalista

È innegabile il contributo della sua filosofia e del suo pensiero politico, che ancora oggi risulta attuale nella nostra società.Marx è ricordato quindi come filosofo, oratore, economista ma soprattutto come giornalista.Nonostante a volte non sia dia molto interesse a quest'aspetto, Marx conosce l'apice della sua carriera come corrispondente di un giornale che oggi non è altri che il New York Times.Egli riuscì ad approdare a questa testata grazie alla fama che derivò dai suoi articoli che stava scrivendo durante l'esilio a Londra.

In quel periodo la sua popolarità raggiunse addirittura l'oltreoceano, e attirò l'attenzione di grandi quotidiani.I suoi articoli riguardavano per lo più tematiche di carattere economico e demografico, nonché varie critiche sull'incessante crescita del sistema capitalista.Le fonti da cui attingeva materiale per i sostenere le sue tesi erano vastissime: egli passava ore nelle biblioteche a studiare testi di statistica, inoltre leggeva di tutto, dai quotidiani allo studio approfondito della Cabala.

Per riscoprire gli inizi della carriera giornalistica di Marx è necessario tornare al periodo post universitario, quando Marx era ancora un giovane carico di ideali, nonostante la crescente pressione del governo prussiano sui movimenti rivoluzionari.

é proprio in questo periodo che Marx si dà al giornalismo politico, diventando in breve tempo capo redattore della Gazzetta Renana, un giornale politicamente schierato contro il governo.La sua aperta presa di posizione creerà parecchi problemi al giornale, fino alla definitiva chiusura.

La sua carriera giornalistica gli permise di incontrare grandi intellettuali, i quali lo porteranno a un allontanamento dalla filosofia e a una concretezza maggiore nell'attuazione delle sue idee.Nel 1847, insieme ad Engels, Marx si occupa di elaborare un testo che raccolga la sua ideologia, che verrà chiamato "Manifesto del Partito Comunista".Nonostante si tratti del testo fondamentale della vita politica di Marx, la critica ritiene che il suo vero capolavoro sia "Il Capitale", al quale si aggiungeranno altri due testi elaborati da Engels.

L'ideologia Marxiana basava le sue radici sull'esponenziale crescita del capitalismo che Marx vedeva come una minaccia.La sua analisi trattava in modo globale gli aspetti di questa nuova realtà, non limitandosi ad esporre un quadro riassuntivo bensì egli creò una vera e propria dottrina economica accompagnato anche da cenni rivoluzionari.L'idea di tradurre l'astratto in concreto è la caratteristica fondamentale che lo distingue da Hegel, del quale Marx critica fortemente il misticismo

logico.Marx individua subito le conseguenze negative di una società capitalistica:la promulgazione di falsi ideali di democrazia e fratellanza, e la crescente "alienazione" dei lavoratori da ciò che producono.La parola alienazione riecheggia, in quanto venne usata già da altri filosofi come Rousseau o Feuerbach, ma Marx è il primo a indicare con questo termine il distacco, forzato da leggi ingiuste , da i capitali prodotti.

Marx crede che la causa di tutti questi squilibri sia fondamentalmente uno:la proprietà privata, che può essere eliminata solo attraverso il comunismo.Marx chiarì subito anche chi poteva rendersi protagonista di una rivoluzione così radicale, indicando il proletariato, ovvero la classe economica meno abbiente che deve riprendersi ciò che gli spetta.Marx analizza ogni aspetto della vita del lavoratore, criticandone gli aspetti manipolati da chi detiene il potere:nacque da qui infatti la critica alla religione che egli definì "oppio dei popoli" in quanto paralizza la vita dell'individuo, ingannandolo nel riscatto dell'altra vita.

Un altro importante concezione marxista è sicuramente quella riguardante la storia, che egli ritiene guidata da matrici di natura sociale ed economica e non spirituali o coscienziali.Da questa visione, Marx elabora la sua teoria delle classi sociali, che si dividono fondamentalmente in due, che anche se nel corso dei secoli hanno cambiato nome (liberi e schiavi, nobili servi e servi della gleba..).L'unico modo,secondo Marx, per eliminare lo squilibrio derivante  è iniziare una vera e propria lotta di classe che porti a un comunismo di massa, senza proprietà ovviamente.

Marx afferma inoltre la scientificità delle sue ideologie politiche, tanto da definire il suo un socialismo scientifico basato su un'analisi storica che non lascia dubbio ad incertezze.

Marx individua due caratteristiche fondamentali del capitalismo:la produzione delle merci e il loro plus-valore.Egli afferma che in una società normale lo scopo del lavoro è quello di produrre merci, mentre la produzione capitalista ha come scopo la creazione di plus-valore, quindi l'accumulazione superflua di prodotti, concentrati nelle mani di pochi (capitalisti).Elaborando le sua tesi anticapitalista Marx parla anche del fenomeno del cosiddetto "feticismo delle merci", che consisteva nel valutare la merce come una sostanza avente una propria vita e valore, senza ricordarsi  che esse erano il risultato del lavoro umano.

La ribellione auspicata da Marx è dettata anche dalla situazione di sfruttamento alla quale i lavoratori sono sottoposti per creare il plus valore:l'uomo è così privato della sua dignità e viene semplicemente paragonato, dal capitalista, ad un utensile da lavoro.

Dopo aver attuato la rivolta del proletariato,Marx delinea anche un progetto governativo: egli prevede infatti che il popolo si impadronisca dell'apparato statale borghese per riadattarlo in un governo di tipo comunista.

Karl Marx ha segnato con la sua analisi il corso del novecento divenendo anche l'ispiratore di partiti e movimenti.