Lo sviluppo storico della questione
Palestinese 1918-1939
Il medioriente e' ormai da anni uno dei punti piu'
caldi dello scacchiere diplomatico mondiale. In particolare, oggi e' tornata
drammaticamente di attualita' la questione palestinese, una delle grandi
questioni irrisolte dell'ultimo secolo, probabilmente una delle piu' complesse.
Cercheremo per alcuni mesi, a partire da oggi, di studiarla con attenzione,
mettendone in evidenza gli aspetti piu' importanti, sia economici che politici.
Siamo pero' convinti che per poterla interpretare nel modo migliore possibile,
sia fondamentale conoscere le vicende storiche che l'hanno determinata.
In questo primo articolo, cominceremo dunque, a
ripercorrere le tappe del suo sviluppo storico fino allo scoppio della seconda
guerra mondiale, lo faremo cercando di essere piu' brevi e nello stesso tempo
chiari e precisi possibile.
Il punto di partenza non puo' che essere la Prima guerra mondiale.
Il 28 luglio 1914 l'Austria dichiara guerra alla Serbia,
atto di per se non irreparabile, soprattutto se si considerano le condizioni
dell'esercito austriaco, non ancora totalmente mobilitato. Lo stato di panico
pero', in cui erano gia' da tempo precipitate le diplomazie europee, specie
quella tedesca, impedi' di evitare l'allargamento del conflitto, si scateno'
cosi' una reazione a catena che coinvolse in breve tutte le potenze europee.
Germania, Russia, Francia, GBR, una dopo l'altra si ritrovarono coinvolte in un
conflitto che nessuna di loro aveva davvero voluto. Sin dall'inizio si delineo'
una situazione di preoccupante equilibrio: ad occidente dal mare del nord
attraverso il Belgio, la
Francia settentrionale, lungo tutta la frontiera franco
tedesca fino alla Svizzera, si costitui' un unico fronte di ben 400 miglia. Contemporaneamente
ad oriente si sviluppo' una situazione simile, dalla Romania al Baltico, anche
qui un unico immenso fronte. Questa situazione di stasi aumento' a dismisura
l'importanza dei Paesi rimasti neutrali, le potenze belligeranti scatenarono
infatti, nei loro confronti, una vera e propria offensiva diplomatica
nell'ovvio tentativo di coinvolgerli nel conflitto dalla propria parte. E'
proprio in questo contesto che vanno rintracciate le radici dell'attuale
questione mediorientale.
I primi sviluppi diplomatici si ebbero infatti
nell'Impero Ottomano, Stato nel quale era molto forte l'influenza tedesca. Gia'
dal 2 di agosto la Germania
aveva ottenuto un'alleanza formale con la Turchia, l'opinione pubblica turca era pero'
divisa: in molti non desideravano affatto entrare in guerra; la Germania opero' comunque
una forte pressione, non va dimenticato in questa ottica che Liman Von Sanders,
ufficiale tedesco, controllava direttamente una parte importante dell'esercito
turco; cosi' quando gli incrociatori Goeben e Breslau che erano stati
ufficialmente venduti alla Turchia, ma che continuavano ad operare con
equipaggi e comandanti tedeschi, entrarono nel mar nero e bombardarono Odessa,
le Potenze dell'Intesa dichiararono guerra alla Turchia.
Come sostiene il Carrie', vista retrospettivamente,
la scelta turca di schierarsi con le Potenze centrali puo' essere considerata
la condanna a morte dell'Impero Ottomano, le Potenze dell'Intesa decisero
infatti, proprio in quella occasione ,di risolvere definitivamente il problema
del grande malato de Europa, concordandone la completa spartizione. Fin
dall'inizio, fu soprattutto la GBR
ad assumere l'iniziativa in questo settore, sia dal punto di vista militare che
da quello diplomatico. Da Londra, attraverso il Cairo, vennero condotti intensi
negoziati che portarono gia' nel 1915 ad un primo accordo con lo sceriffo
Hussein della Mecca. In base a questi accordi, gli Inglesi accettavano di
sostenere il movimento di indipendenza arabo, che aveva come obiettivo
principale la creazione di un unico grande Stato Arabo nella parte meridionale
del Impero Ottomano. Gli Inglesi non potevano non considerare pero' i forti
interessi della Francia in questa zona, nasce cosi' l'accordo segreto
Sykes-Picot, nel marzo 1916, secondo il quale la GBR riconosceva la posizione francese in Siria,
mentre la Mesopotamia
sarebbe rimasta sotto l'influenza britannica, la Palestina avrebbe goduto
di un regime internazionale ed solo ad est di Suez si sarebbe creato un unico
Stato Arabo. Poco dopo, a maggio, l'accordo fu allargato alla Russia di cui si
riconoscevano le pretese sugli stretti ed in Asia minore. Questi accordi furono
presi senza la partecipazione dell'Italia, le cui rivendicazioni nella zona
furono considerate solo dopo la sua dichiarazione di guerra alla Germania nel
17. Inoltre, va ricordato che in questa fase, gli alleati cercarono di ottenere
anche il consenso del movimento sionista, si comprende cosi' la famosa
dichiarazione Balfour, nel novembre del 17, con la quale auspicava la creazione
di un sede nazionale per gli Ebrei in Palestina. Molto difficilmente si puo'
sostenere la coerenza di questi accordi, soprattutto per quello che riguarda
proprio la Palestina,
dove interessi arabi e ebraici erano decisamente contrapposti. A riguardo
infatti, lo stesso Balfour affermo', come ricorda sempre il Carrie', che:'
a volte la necessita' della guerra inducono ad assumere impegni che altrimenti
non si sarebbero mai presi.'
Inoltre, va sottolineato come la promessa
britannica di appoggiare il movimento di indipendenza arabo, stridesse
palesemente con gli accordi segreti Sykes-Picot, tra l'altro rivisti nel 18 a favore della GBR che
avrebbe esteso la sua zona di influenza al distretto di Moussul e alla
Palestina.
Finita la guerra la situazione era dunque, decisamente
confusa, tralasciando la
Turchia concentreremo da ora in poi l'attenzione sulla parte
araba dell'ex Impero Ottomano.
Qui, nel 1916 contando sull'appoggio britannico,
scoppio' l'insurrezione araba, capeggiata dal capo della famiglia ascemita, l'emiro
Hussein dell' Heggiaz. Nel ottobre del 1918, suo figlio Faisal entro'
trionfalmente a Damasco, a questo punto pero', il progetto ascemita finalizzato
alla creazione di un grande Stato Arabo urtava decisamente, come gia' detto,
contro gli interessi francesi e britannici (Sykes-Picot) .Nasce in questo
contesto, nel tentativo di risolvere le situazione, il sistema dei mandati,
secondo cui Francia e Gran Bretagna ricevevano dalla Societa' delle Nazioni il
mandato di amministrare i territori della Mezzaluna fertile per guidarli alla
completa indipendenza. Faisal cerco di opporsi a tale sistema ma la commissione
King-Crane voluta da Wilson ed inviata sul posto(giugno 1919), si dichiaro'
favorevole ai mandati. Le ulteriori resistenze di Faisal che, dopo un tentativo
di accordo fallito con la
Francia, giunse a farsi proclamare Re della Siria e di suo
fratello Abdullah proclamatosi Re dell'Iraq furono piegate con la forza.La
conferenza di San Remo, aprile 1920, attribui' definitivamente il mandato sulla
Siria(compreso il Libano) alla Francia, Palestina ed Iraq erano invece affidati
alla GBR. Gouraud, l'amministratore francese, dopo aver dato un assetto
federale al territorio, nel dicembre del 1920 creo' lo Stato del Libano con una
forte presenza mussulmana al suo interno, da allora il Libano sarebbe rimasto
separato definitivamente dalla Siria, la quale a sua volta, sarebbe diventata
stato unitario nel dicembre 1924. Nel nord di questo nuovo stato fu
riconosciuto uno statuto autonomo per i Mussulmani eretici, e lo stesso si fece
per il sangiaccato di Alessandretta.
La GBR, nei suoi territori, creo' ad est del Giordano con
dei territori staccati alla Palestina la Transgiordania di
cui fu nominato emiro Abdullah, mentre Faisal fu insediato in Iraq a cui fu
assegnato il distretto petrolifero di Mossul. La situazione e' comunque molto
tesa i rapporti tra Arabi e Gbr non sono buoni e soprattutto non sono buoni i
rapporti tra gli stessi Arabi: si assiste infatti in questi anni allo scontro
tra Ascemiti guidati da Hussein e Wahabiti capeggiati da Ibn Saud. Lo scontro
trasformatosi presto in vera e propria guerra finira' solo nel 1925 con la
netta vittoria di Ibn Saud il quale unifichera' l'Arabia sotto il suo scettro.
Questo lo scenario nel quale si inserisce la
questione Palestinese sulla quale concentreremo d'ora innanzi l'attenzione.
In Palestina, immediatamente dopo la fine della
guerra, cominciarono ad arrivare i primi Ebrei per costituire il focolare
nazionale ebraico, menzionato dalla dichiarazione Balfour del 1917, gia' nel 20
il loro numero era arrivato a 60000. Contro la politica filosionista
dell'Inghilterra sorse il comitato esecutivo arabo del quale facevano parte sia
Arabi Cristiani che Mussulmani. Nel maggio del 1921 ci fu' il primo attacco
contro gli Ebrei di Giaffa, la Gbr
si preoccupo' allora di rassicurare gli arabi precisando che la Palestina non sarebbe
diventata affatto tutta ebraica. Nel 1925 il numero degli Ebrei era intanto
piu' che raddoppiato arrivando a 121725.Comunque in questo periodo la situazione
si mantenne tranquilla, sia sotto l'amministrazione di Sir Herbert Samuel
ritiratosi nel 25, che del suo successore Lord Plumer (1925-28)non si
verificarono incidenti, tanto che sembro' possibile riuscire a trovare un
accordo. Questo convinse Lord Plumer ha ridurre di molto le forze di
occupazione britanniche sul territorio, la decisione si rivelo' poco felice:
pochi giorni dopo la partenza di Plumer nell'agosto del 29, si scateno' la
rivolta araba in diverse citta' della Palestina, gli incidenti furono gravissimi
e 133 Ebrei rimasero uccisi, le truppe britanniche dovettero precipitosamente
ritornare sul territorio. Il nuovo alto commissario britannico Sir John
Chancellor si trovņ di fronte ad una situazione estremamente critica: la
rivalita' tra Ebrei ed Arabi non era piu' solo religiosa ma anche e soprattutto
politica. Fu nominata allora dalla Camera dei Comuni una commissione
d'inchiesta presieduta da Sir Walter Shaw la quale nel suo rapporto se da una
parte si preoccupo' di ribadire che l'organizzazione sionista non aveva
assolutamente nessun diritto nell'amministrazione della Palestina, dall'altra
accuso' il Gran Mufti' di Gerusalemme di non aver fatto nulla per fermare i
disordini e rilevo' comunque che il contingente britannico nel Paese era
insufficiente. Il rapporto fu trasmesso anche alla commissione mandati della
SDN. Intanto, sempre alla fine del 28, venne fondata dal dottor Weizmann
'l'Agenzia Ebraica' con il compito di rappresentare tutti gli Ebrei,
nel 29 questa fu riconosciuta dal Governo Britannico, che manteneva ancora un
atteggiamento filo sionista. Alla fine del 1931 giunse in Palestina un nuovo
commissario britannico Sir Arthur Wauchope La diffidenza e l'ostilita' tra
Arabi ed Ebrei era ormai radicata, e si accentuava per il continuo arrivo di
altri Ebrei, il cui numero sarebbe salito ancora con l'ascesa al poter di
Hitler in Germania. Nel solo 1935 arrivarono 61854 immigrati Ebrei senza
contare i clandestini, la popolazione ebraica superava ormai le 250000 unita'.
Nel 33 si era avuta una sommossa araba contro la Gbr accusata di favorire l'immigrazione ebraica,
gli Ebrei da parte loro eliminarono molti leader moderati accusati di favorire
il dialogo con gli Arabi. Il bienni1935-36 fu decisivo: nel novembre del 35 Sir
Arthur Wauchope, accettando in parte alcune richieste arabe, decise di vietare
la vendita dei terreni agli Ebrei da parte degli stessi Arabi se non ne fosse
rimasta una parte sufficiente per il proprietario arabo e la sua famiglia,
inoltre propose la creazione di un consiglio legislativo composto da 5
ufficiali 11 membri da lui designati e 12 eletti in totale esclusi gli
ufficiali: 11 Mussulmani, 7 Ebrei, 3 Cristiani, 2 rappresentanti dei
commercianti. I capi arabi accettarono questo progetto, gli Ebrei no, nel
febbraio del 36 il Parlamento Britannico lo respinse, per gli Ebrei fu un
trionfo. La risposta araba non si fece attendere e fu violentissima, nel mese
di aprile del 36 dallo sciopero generale si passo' alla insurrezione armata. Fu
nominata allora una Commissione Reale presieduta da Lord Peel, con l'incarico
di svolgere un'inchiesta approfondita sulla situazione in Palestina, il
rapporto fu presentato nell'estate del 37.Secondo la commissione Peel i
rapporti tra Arabi ed Ebrei erano assolutamente irrecuperabili, l'unica soluzione
praticabile era quella di dividere la Palestina in due parti: Il nord fino a Megidda,
con la piana marittima, tranne un corridoio per collegare i luoghi santi con il
porto di Giaffa, sarebbe andato agli Ebrei. I luoghi sacri sarebbero rimasti
sotto mandato internazionale, il resto della Palestina sarebbe stato unito alla
Transgiordania. In generale tutto il mondo arabo si mostro' contrario a questo
progetto. Iniziarono cosi' nuovi negoziati, mentre i disordini per altro mai
sopiti completamente ripresero con nuovo vigore. La Gbr reagi' con vigore molti
capi arabi furono arrestati ed altri costretti alla fuga ma di certo questo non
risolveva il problema.
8 settembre 1937,si celebro' il congresso di Bludan
si riunirono ben 400 delegati, rappresentanti di tutto il mondo arabo, tranne
lo Yemen. All'unanimita' fu adottata una risoluzione in cui si dichiarava che la Palestina faceva parte
integrante del mondo arabo e si rifiutava qualsiasi ipotesi di spartizione, in
piu' si chiese l'annullamento della dichiarazione Balfour, l'annullamento del
mandato e la firma di un trattato tra Inghilterra e Palestina con il quale si
riconoscesse l'indipendenza della Palestina come stato autonomo. Gli Arabi
dunque, a differenza degli Ebrei, escludevano categoricamente l'ipotesi della
spartizione. Alla fine del 37 Wauchope fu sostituito da Sir Harold Mac Michel
.Fu inviata sul posto anche una commissione per studiare tecnicamente
l'eventuale spartizione. Il parere della commissione fu negativo, dal punto di
vista logistico ed anche da quello economico la spartizione del Paese non era
possibile, ma se comunque si fosse attuata, sicuramente la parte assegnata agli
Ebrei doveva essere sensibilmente ridotta. La Gbr abbandono il progetto ed il Governo Inglese
ricomincio' a cercare un accordo tra Arabi ed Ebrei. Constatata
l'impossibilita' di ottenere un riavvicinamento delle parti il Governo
Britannico pubblico' un 'libro bianco' con il quale annuncio' la
decisione di creare uno stato indipendente di Palestina entro 10 anni. Nei
primi 5 anni si sarebbe creata una speciale assemblea costituente della quale
avrebbero fatto parte anche gli Inglesi, si sarebbe poi diviso il Paese in tre
zone, in una delle quali la vendita delle terre agli Ebrei sarebbe stato
vietato, in un'altra limitata e nell'ultima sarebbe invece stato libero. Questa
volta furono gli Ebrei ad opporsi. La commissione dei mandati non lo accetto' .
Nella primavera del 39 un'organizzazione sionista invito' tutti gli Ebrei a
combattere contro ogni limitazione alla creazione del 'focolare nazionale
ebraico' Allo scoppio della seconda guerra mondiale il problema
palestinese era dunque lontano dall'essere risolto.
Cronologia
Ottobre
|
|
Le potenze dell'intesa
dichiarano guerra alla Turchia
|
|
|
Accordo Mc
Mahon(GBR)-Hussein [LEGGI IL
TESTO ORIGINALE]
|
|
|
Rivolta araba contro la
Turchia
|
Marzo
|
|
Accordo Sykes-Picot
|
Maggio
|
|
Adesione all'accordo
della Russia
|
Aprile
|
|
Incontro a tre
Ita-Fra-GBR a San Giovanni di Moriana vengono prese in considerazione le
rivendicazioni italiane in medioriente
|
Novembre
|
|
Dichiarazione
Balfour [LEGGI IL
TESTO ORIGINALE]
|
Dicembre
|
|
L'accordo Sykes-Picot
viene rivisto a favore della Gbr
|
Ottobre
|
|
Faisal entra a Damasco
|
Gennaio
|
|
Accordo tra Faisal e il
dr Weizmann
|
Giu-Ago
|
|
Commissione King-Crane
|
Marzo
|
|
Faisal si fa proclamare
Re della Siria
|
Aprile
|
|
Conferenza di San Remo
(Mossul assegnato all'Iraq)
|
Dicembre
|
|
Nasce lo stato del
Libano
|
Agosto
|
|
Faisal sul trono irakeno
|
|
|
Abdullah nominato emiro
della Transgiordania
|
Dicembre
|
|
Nasce lo stato della
Siria
|
|
|
Nasce 'L'agenzia
Ebraica'
|
Agosto
|
|
Rivolta araba in
Palestina
|
Ottobre
|
|
Rivolta araba
|
Novembre
|
|
Progetto di Sir Arthur
Wauchope
|
Marzo
|
|
Il Parlamento britannico
respinge il progetto di Wauchope
|
Aprile
|
|
Sciopero generale e
nuova insurrezione araba
|
Novembre
|
|
Giunge in Palestina la
commissione Peel
|
Luglio
|
|
Presentato il rapporto
della commissione: proposta la spartizione della Palestina
|
Settembre
|
|
Congresso di Bludan
|
Maggio
|
|
Il governo britannico
pubblica un 'libro bianco'
|