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(6 giugno 1944)
La battaglia di Normandia è stata l'ultima grande operazione militare preordinata dal mondo occidentale. Tra il giugno e l'agosto del 1944, a seguito della più imponente invasione di mezzi anfibi della storia, eserciti composti da oltre un milione di uomini decisero il destino dell'Europa.
Tra gli alti comandi Alleati vi era molta incertezza su dove avrebbe dovuto aver luogo lo sbarco. Gli americani puntavano su Calais, concordando, senza saperlo, con le supposizioni tedesche; gli inglesi preferivano la Normandia che aveva le difese più deboli. Nell'agosto del 1943 si decise per la Normandia, e il piano relativo venne approvato da Churchill, da Roosevelt e dai capi di Stato Maggiore delle due potenze.
Furono avviate azioni per convincere i tedeschi che lo sbarco sarebbe avvenuto là dove essi lo aspettavano, nella zona di Calais. I bombardamenti si infittirono sulla città e sul territorio circostante. Si giunse al punto che, quando già la flotta di invasione navigava verso la Normandia, un'altra flotta 'finta', scortata da aerei, si stava dirigendo verso Calais.
Il 6 giugno 1944, gli Alleati contano su una forza di quasi tre milioni di uomini. Di questo imponente esercito, 1.700.000 sono americani e il resto inglesi, francesi, canadesi, norvegesi, belgi, polacchi e cecoslovacchi.
La zona scelta per lo sbarco si estende per circa un centinaio di chilometri, tra Le Havre e Cherbourg. E stata divisa in cinque spiagge, contrassegnate con nomi di fantasia. Agli americani sono toccate le due più occidentali, e cioè Utah e Omaha. Agli inglesi le spiagge più orientali: Gold, Juno e Wword.
I bombardamenti quotidiani a tappeto sulle linee e sulle difese tedesche hanno messo in crisi l'intero Vallo Atlantico. L'aviazione tedesca è stata praticamente distrutta negli aeroporti.
L'operazione di sbarco fu denominata 'Overlord'. Venti minuti dopo la mezzanotte sei aerei della RAF si alzano in volo.
Alle ore 3.30, 72 alianti carichi di cannoni e di equipaggiamento cominciarono ad atterrare nella zona, si constatò che 49 dei 72 alianti destinati all'operazione erano scesi bene, e le perdite umane e in mezzi erano state modeste.
L'occupazione dei ponti fu un capolavoro: fulmineamente, i ponti sul fiume Orne erano finiti in mano alleata.
Già prima dell'alba il generale Gale, comandante della divisione aerotrasportata, poteva stabilirsi nel conquistato castello di Ranville. Alle cinque del mattino il generale Gale poteva dire che tutti gli obiettivi assegnati alla sua 6a divisione aerotrasportata nella zona di Caen erano stati raggiunti.
Grazie alla divisione aerotrasportata Sainte-Mère-Eglise ebbe l'onore di essere la prima città francese liberata dalle truppe alleate.
Intanto l'immensa flotta, la più formidabile mai riunita nella storia dell'umanità, si stava avvicinando alla Normandia (2727 navi). Il bombardamento aereo delle spiagge cominciò alle 3 e 14 del mattino del 6 giugno.
Alle 6 e 30 del mattino comincia a sbarcare il XXI Gruppo di armate del maresciallo Montgomery.
Alle 4 la situazione per i tedeschi rimaneva oscura. Il generale Blumentritt, chiese di poter impiegare contro gli sbarchi in Normandia la 12a divisione SS e la Panzer Lehr, ma si sentì rispondere che il Fuhrer vietava di ricorrere prima del tempo alla riserva strategica.
Sulla spiaggia di Utah, alle 6 e 30 in punto, mettono piede per primi sul suolo di Francia gli uomini del generale Roosevelt. Le prime azioni sono coronate da successo.
Lo sbarco dei reparti successivi fu più facile, grazie all'intervento delle unità di demolizione della marina che avevano sgombrato la spiaggia dagli ostacoli fatti disseminare da Rimmel a Omaha.
Ma qui le cose non vanno bene. Omaha era una spiaggia concava lunga sei chilometri e mezzo, con scogliere alte fino a trenta metri alle due estremità. In quel tratto una forte risacca rendeva difficili le operazioni di sbarco.
I tedeschi avevano fortificato molto bene le difese naturali. I capisaldi erano munitissimi. Mitragliatrici, cannoni anticarro e artiglieria leggera battevano la spiaggia dagli scogli, su cui le fortificazioni erano state addirittura scavate in caverna. Contro queste formidabili difese si avventarono gli Stati Uniti, finendo subito per trovarsi in gravi difficoltà a causa dei tedeschi.
Cominciò allora un bombardamento navale delle difese tedesche e anche gli aerei vennero in soccorso. A terra si combatteva ferocemente. Stava per verificarsi a Omaha un disastro americano. Tuttavia al tramonto la penetrazione americana in questo settore non superava il chilometro e mezzo. I caduti erano più di tremila. Se i tedeschi fossero stati in grado di sferrare un violento contrattacco, gli americani sarebbero stati rigettati in mare.
Erwin Rommel giunse nel tardo pomeriggio del 6 giugno. L'invasione era cominciata da dodici ore e ormai era troppo tardi per riprendere in mano la situazione.
Sull'intero fronte la battaglia si placò col sopraggiungere del tramonto. Sia gli Alleati sia i tedeschi erano troppo stanchi per continuare i combattimenti. I tedeschi, poi, non avevano più i mezzi sufficienti per respingere l'assalto nemico e mancavano di truppe per un contrattacco in grande stile.
Non tutti gli obiettivi fissati sulle varie spiagge erano stati raggiunti dagli Alleati nel 'D Day'; anzi, quasi nessuno. Eppure 'Overlord' si poteva già considerare un grande successo. Centinaia di migliaia di uomini, decine di migliaia di carri armati e di veicoli erano stati sbarcati. Da questo momento diventava impensabile rigettarli in mare.
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