L'INDUISMO
Chi
osserva, con uno sguardo sinottico, le millenarie tradizioni religiose e
filosofiche sorte e radicatesi tra i popoli del subcontinente indiano, č
innanzi tutto colpito da quella tradizione religiosa che in Occidente č
comunemente denominata "induismo". Quest'ultimo č un termine di sapore
geografico, in quanto derivante - tramite la pronuncia persiana - dal nome del
fiume Xindu, che attualmente funge da confine tra gli stati dell'Unione Indiana
ed il Pakistan. Invece essa deve essere pių propriamente chiamata, cosė come
sono soliti fare i suoi adepti, "Sanātana
Dharma" ("Sanātana" significa
"eterno", "perenne"; "Dharma" č una
parola con una molteplicitā di significati: qui la si puō intendere come
"religione"). Dunque č la "religione eterna", in quanto l'origine di tale
tradizione religiosa non č ascritta all'opera o all'insegnamento di un santo o
di un maestro particolare la cui esistenza e personalitā siano storicamente
accertate al di lā di ogni ragionevole dubbio.
Invece ciō si dā per il buddhismo e per il giainismo, le altre due
antiche tradizioni filosofico-religiose sorte nel subcontinente indiano. Il
fondatore del buddhismo e il fondatore - o, pių correttamente, il riformatore -
del giainismo sono stati rispettivamente Siddharta Gautama Shakyamuni (detto
poi il "Buddha", ossia "Illuminato")
e Vardamāna Maavėra (detto il "Jiina",
ossia il "Vittorioso"). Siddharta Gautama visse circa fra il 566 e il 486 a.C.,
svolgendo la propria opera soprattutto nella seconda metā del VI secolo a.C.;
Vardamāna era di qualche anno pių giovane e visse circa tra il 549 e il 477
a.C. Entrambi operarono quasi nelle stesse regioni, situate nel centro e nel
nord-est dell'India, che oggi corrispondono agli stati del Bihār, dell'Uttar
Pradčsh (dove si trovano le cittā di Varanasi - ossia Benares -, Lakhnau,
Patna). Predicarono con grande successo la loro propria dottrina di
liberazione, che č ritenuta una eresia dalla ortodossia induista.