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"L'importanza della Riforma Protestante in campo religioso,ma soprattutto in campo educativo, per il riscatto delle popolazioni sottomesse"
La Riforma Protestante ha il suo inizio vero e proprio nel 1517 ad opera di Marti Lutero, ma possiamo definirla come il risultato di numerosi fattori politici, economici, religiosi e culturali risalenti ai secoli precedenti.
In Germania, fin dalla nascita dell'Impero (nel 962), si era creata una forte rivalità fra le due istituzioni-chiave dell'epoca: papato e impero; con il susseguirsi dei vari papi ed imperatori, tale rivalità si era via via aggravata, come testimoniò la lotta per le investiture.
La Chiesa era stata più volte bersaglio di pesanti critiche: ricordiamo quei movimenti, definiti "ereticali" (catari, valdesi, patarini ed altri ancora), che accusavano il clero di corruzione e chiedevano un ritorno ai valori originari della religione cristiana. Nel XIV secolo anche John Wycliffe, seguito poi da Jan Huss, criticava fortemente la Chiesa e i suoi maggiori esponenti (il papa e i vescovi), ma entrambi furono condannati per eresia. Anche la cattività avignonese, con lo spostamento della sede pontificia ad Avignone e a volte la presenza di due papi, aveva contribuito a mettere in crisi l'istituzione ecclesiastica.
Nonostante la Chiesa stessa iniziasse ad avvertire l'esigenza di una riforma al suo interno, di un ritorno a quello che era stato il cristianesimo originario, il Concilio di Costanza del 1414 non portò ad alcun cambiamento significativo.
Nel XV secolo in Italia nasceva l'Umanesimo, e con questo grande movimento culturale cambiò il concetto di "uomo": non più il fedele sottomesso che la Chiesa medievale creava, imponendo la paura dell'aldilà, ma un uomo artefice del proprio destino, e consapevole delle proprie capacità.
La situazione in cui si trovava la Chiesa prima della Riforma era dunque decisamente negativa: vizi come simonia, concubinato, nepotismo, ed esercizio del potere temporale più che spirituale erano diffusissimi, e una testimonianza è proprio l'episodio che fu la causa scatenante delle critiche mosse da Lutero.
Alberto di Hohenzollern voleva diventare arcivescovo di Magonza (carica molto ambita, poiché conferiva grande potere), ma dato che la legge lo impediva, chiese al papa di concedergli la carica in cambio di denaro, raccolto con le "offerte penitenziali" dei fedeli. A Roma intanto, Leone X vendeva indulgenze per raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione della Basilica di S. Pietro.
Fu così che nel 1517 Martin Lutero affisse al portale della cattedrale di Wittemberg (Sassonia) 95 tesi, nelle quali criticava la Chiesa e dichiarava di volersi staccare da essa. Il papa gli impose di ritrattare tutto, ma lui bruciò pubblicamente la bolla di scomunica che gli era stata inviata. Nel 1524 Carlo V convocò Lutero alla Dieta di Worms, imponendogli di abiurare le sue tesi, ma egli si rifiutò, e venne bandito dall'impero.
I principati tedeschi non reagirono rutti allo stesso modo rispetto a questi avvenimenti: alcuni restarono cattolici (per esempio la Baviera), mentre altri (come la Sassonia) seguirono Lutero, sicuramente per motivi religiosi, ma soprattutto perché videro la possibilità di rendersi indipendenti dalla Chiesa di Roma, alla quale pagavano ingenti tributi.
Il fenomeno della Riforma ebbe grande rilevanza, soprattutto in campo religioso.
Lutero criticava la corruzione ecclesiastica e il fatto che il popolo fosse sottomesso da una Chiesa che, utilizzando il latino come lingua ufficiale, poteva essere capita da pochi, e poteva dunque "modificare" il messaggio cristiano in modo da tenere "sotto controllo" la popolazione.
La dottrina luterana prevede inoltre numerosi cambiamenti rispetto al cattolicesimo: secondo Lutero, tra il fedele e Dio non servono intermediari, quindi il ruolo del sacerdote scompare (principio del sacerdozio universale), e ciò rappresenta un duro colpo per la Chiesa, che per mezzo di questi suoi rappresentanti diffondeva il proprio messaggio, spesso ben diverso da quello autentico cristiano.
La Chiesa non viene riconosciuta come unica interprete delle Scritture, e non ha diritto di imporre la sua interpretazione, come era stato fino ad allora; ognuno deve infatti interpretare le Scritture secondo le proprie capacità: per rendere possibile tutto ciò, Lutero tradusse la Bibbia in tedesco, offrendo a tutti la possibilità di accostarvisi direttamente.
Viene inoltre affermato che solo quanto è scritto nella Bibbia è vero, e che la via per la salvezza eterna non è da ricercare in ciò che afferma il papa; di conseguenza, tutti i sacramenti, tranne battesimo, confessione ed eucaristia vengono aboliti in quanto "invenzione" della Chiesa
La concezione luterana dell'uomo e della fede è piuttosto differente da quella cattolica: il fedele sceglie di accostarsi alla fede solo se si sente peccatore, e avverte dunque il bisogno di vivere rettamente, mentre nella religione cattolica il messaggio di salvezza di Dio è esteso a tutti gli uomini, sia che essi credano o meno. Secondo la dottrina protestante è l'uomo che giudica la fede, nella dottrina cattolica viene professato l'esatto contrario. Il protestantesimo introduce anche un nuovo modo di vedere la realtà: la religione non giudica il mondo e non vuole modificarlo, bensì lo accetta così com'è e cerca di trovarvi una propria collocazione.
Ma oltre alle numerose novità "religiose" di cui ho parlato finora, la Riforma porta anche rilevanti cambiamenti in campo educativo, nella vita delle popolazioni, fino ad allora sottomesse e prive di libertà
Per permettere ai fedeli di leggere ed interpretare personalmente la Bibbia, Lutero la tradusse in tedesco, e questo ebbe grande importanza per lo sviluppo della lingua nazionale: la circolazione di opere religiose tradotte nelle varie lingue favorì l'alfabetizzazione, non solo in Germania, ma in tutti gli Stati dove si diffuse la Riforma.
Nel 1555, con la Pace di Augusta, veniva affermato il principio del "cuius regio, eius religio", il quale prevedeva per ognuno la libera scelta di vivere nello Stato dove si professava la propria religione. L'obbedienza religiosa iniziò a coincidere quindi con l'obbedienza politica: in Germania questo portò alla maggiore coesione interna dei vari Stati, ma anche ad una frammentazione più accentuata dell'impero.
Per la prima volta la popolazione si trova nella condizione di poter scegliere liberamente la propria fede, senza imposizioni e persecuzioni, né da parte dello Stato, né da parte della stessa Chiesa.
Infine, nonostante la libertà religiosa portata dalla Riforma, si creò anche una netta divisione fra cattolici e protestanti, accompagnata da una forte intolleranza, che purtroppo continua anche ai nostri giorni.
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