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L'Emancipazione Cattolica, la Grande Carestia, i Feniani
Nei due decenni successivi, la rivoluzione industriale e la vittoria britannica su Napoleone avevano cominciato a cambiare la struttura sociale dell'Irlanda (e ancor più dell'Inghilterra): anche ai Liberali inglesi (i Whigs) l'esclusione dai diritti politici dei sudditi cattolici dell'Impero Britannico, che in Irlanda costituivano la maggioranza della popolazione, cominciava a sembrare ingiusta.
L'agitatore irlandese Daniel O'Connell (1773-1847) divenne l'alfiere della causa della 'emancipazione cattolica' in Irlanda ed in Inghilterra, mobilitando grandi folle di Irlandesi: questa agitazione portò nel 1829 al riconoscimento completo dei diritti politici attivi e passivi dei Cattolici del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, pur se subordinati agli allora correnti requisiti di status e di censo. A quel punto, creando con questo il liberalismo cattolico, O'Connell cominciò a richiedere l'autonomia dell'Irlanda in base al principio di sussidiarietà, propugnando il rifiuto (Repeal) dell'unione con l'Inghilterra, sempre con mezzi costituzionali e legali, organizzando enormi adunate di protesta (Monster Meetings). Nel frattempo continuava la resistenza agraria illegale degli Irlandesi contro i proprietari terrieri, di lingua inglese e protestanti (solo il 7% delle terre dell'Irlanda era a questo punto proprietà degli originari abitanti cattolici); e nella città industriale di Belfast, nel Nord, trenta anni di attività delle logge dell'Orange Order tra la popolazione anglofona anglicana e dissidente (=calvinista) ebbero i primi risultati, con ripetuti assalti fisici contro gli Irlandesi di confessione cattolica: queste forme violente e clandestine di conflitto sociale fornirono all'amministrazione britannica il pretesto per proibire le manifestazioni legali e pacifiche del Repeal Movement di O'Connell.
Proprio allora (1845/1846) un terribile fungo parassita distrusse le coltivazioni di patate in tutta Europa: ma in Irlanda la patata era l'elemento principale della dieta degli otto milioni e mezzo di abitanti. La spaventosa carestia risultatane (Potato Famine) sembrò distruggere efficacemente l'intera nazione irlandese: in cinque anni tra un milione e un milione mezzo di abitanti morirono, mentre nel giro di trent'anni altri tre milioni furono costretti ad emigrare negli Stati Uniti d'America o in Gran Bretagna. Fino al 1845 più della metà della popolazione irlandese parlava come prima lingua il Gaelico: di colpo, nel giro di pochi decenni, l'Inglese divenne lingua assolutamente maggioritaria. Non ci furono soccorsi da parte dello Stato britannico, con la scusa di un rigido liberismo: mentre decine di migliaia di Irlandesi morivano di fame tutti i prodotti agricoli dell'isola continuarono ad essere esportati in Inghilterra a prezzi inaccessibili agli affamati. Per la maggioranza degli Irlandesi questo comportamento fu la dimostrazione dell'odio genocida dei conquistatori, gli Inglesi e i loro agenti, i proprietari terrieri protestanti, contro gli Irlandesi conquistati.
Di fronte a questa catastrofe nazionale molti giovani membri del movimento di O'Connell si volsero alla tradizione rivoluzionaria del Repubblicanesimo irlandese di quarant'anni prima, e alla realtà vivente delle società segrete contadine che conducevano la lotta contro i proprietari terrieri (Landlords) e la polizia britannica loro alleata. Venne fondato il gruppo della Giovane Irlanda (Young Ireland), che nel 1848 tentò una nuova (e sfortunata) insurrezione contro l'Inghilterra.
Questa volta l'esilio, le deportazioni e la prigionia non riuscirono a spezzare il filo della resistenza irlandese: nel 1858 tra gli emigrati irlandesi negli Stati Uniti, e subito dopo in patria, venne costruita la Fratellanza Repubblicana Irlandese (Irish Republican Brotherhood, I.R.B.), allo scopo di 'spezzare il legame con la Gran Bretagna usando la violenza' ('to break the British connection through the means of physical force'). I membri di questa organizzazione nazionalista rivoluzionaria furono comunemente chiamati Feniani (cioè 'combattenti'). Da allora, con una continuità organizzativa durata fino ad oggi, è esistito il Movimento Repubblicano Irlandese.
Gli esordi insurrezionali non furono felici: nel 1865 e nel 1867 due spedizioni di emigrati irlandesi in America contro il Canada britannico vennero respinte, senza peraltro riuscire a provocare, come sperava l'I.R.B., uno stato di guerra tra gli Stati Uniti e l'Inghilterra (in quella occasione apparve per la prima volta il nome di Irish Republican Army o I.R.A., 'Esercito Repubblicano Irlandese'); e nel 1867 una insurrezione generale in Irlanda venne repressa sul nascere dallo Stato britannico, per via dell'opera di informatori. La Chiesa cattolica irlandese, ormai avviata ad una felice cooperazione con lo Stato inglese (nel 1869 alla Chiesa anglicana d'Irlanda venne tolto lo status di Chiesa di Stato, fino ad allora mantenuta dalle decime di tutti gli Irlandesi, anche se in grande maggioranza cattolici), condannò con parole di fuoco i tentativi dei Repubblicani, cui rimproverava tra l'altro, oltre al 'peccato di ribellione contro le autorità da Dio costituite', il progetto di una Irlanda laica, non confessionale, senza artificiose divisioni tra Cattolici e Protestanti.
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