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La storia dell'unione europea




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LA STORIA DELL'UNIONE EUROPEA


L'Europa unita è un sogno antico che risale a Carlo Magno e al Sacro Romano Impero, che trova realizzazione dalla seconda metà del Novecento in poi, e che tuttora è ancora soggetto ad evoluzione.

Prima di divenire un vero e proprio progetto politico, l'idea di un'Europa unita è patrimonio soltanto di una cerchia ristretta di filosofi e intellettuali, tra i quali spiccano le personalità di Victor Hugo e di Giuseppe Mazzini con il progetto della "Giovine Italia".

Dopo la conferenza di Potsdam del 1945 con la quale il mondo fu diviso in due blocchi contrapposti, quello occidentale, sotto il controllo americano e quello orientale, sotto il controllo sovietico, inizia ad avvertirsi l'esigenza di un'Europa unita. A tal proposito Winston Churchill, primo ministro inglese, alla fine della seconda guerra mondiale tenne un discorso nel quale apparivano chiare le motivazioni per cui un'unione europea fosse basilare. Tali motivazioni risiedevano sia in campo economico, poiché essa avrebbe favorito lo sviluppo delle economie dei paesi europei, sia in quello politico, abbassando il rischio di guerre e facendo in modo che un'Europa forte potesse svolgere un 'opera di mediazione nella guerra fredda tra Usa e Russia.

Il primo passo verso la fondazione dell'UE è la costituzione risalente al 1948 della UNIONE OCCIDENTALE, ratificata da Francia, GB, Belgio, Olanda  e Lussemburgo per la difesa comune e una collaborazione culturale, economica e sociale, cui seguì l'anno successivo l'atto costitutivo del CONSIGLIO D'EUROPA, finalizzato alla cooperazione tra i 5 paesi precedentemente elencati per promuovere ulteriormente la pace e lo sviluppo sociale e economico tra questi.

Nel 1951 con il Trattato di Parigi viene costituita la CECA(Comunità Europea Carbone e dell'Acciaio) ratificato da Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi bassi e Lussemburgo e seguito a distanza di sei anni dai Trattati di Roma che istituiscono la CEE(Comunità Economica Europea) e l'EURATOM( Comunità Europea dell'Energia Atomica). Si può così iniziare a parlare di MEC, ovvero Mercato Comune Europeo.

Nel 1954 viene costituita la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, con la conseguente creazione di una Commissione Europea per i diritti europei e una Corte europea a cui un cittadino europeo può rivolgersi per vedere tutelati i propri diritti violati.

Nel 1967 avviene la fusione delle tre Comunità Europee, CECA-CEE-EURATOM, con la conseguenza che da questo momento ci sono una Commissione, un Consiglio dei Ministri, un Parlamento Europeo ed una Corte di Giustizia che operano per tutti i paesi che fanno parte dell'UE.

Le politiche europee al fine di permettere una maggiore stabilità monetaria europea convergono nella creazione dello SME, il Sistema Monetario Europeo, con il quale si rendono molto più stabili i rapporti di cambio tra le monete dei diversi paesi europei.

Negli anni Ottanta, però, si diffondono in Europa idee "euro-pessimistiche", le quali vengono combattute con forza da Jacques Delors, che divenuto presidente della Commissione Europea nel 1985, diffonde nuove speranze di rilancio del progetto di unificazione europea.

Emerge inoltre con Delors la necessità che lo sviluppo e l'integrazione economica siano affiancate dall'integrazione politica, poiché non sarà possibile conseguire un'integrazione economica e monetaria senza procedere al tempo stesso ad una integrazione democratica e politica.

A tal proposito è stato fondamentale l'Atto unico europeo sottoscritto nel 1987 con il quale:

- viene previsto un mercato unico europeo che sarà effettivamente realizzato a partire dal 1993

- vengono attribuiti nuovi poteri alla Comunità

- vengono stabilite nuove regole di decisione per gli organi dell'UE al fine di rendere la loro attività più efficiente.

L'Unione Europea che conta inizialmente di soli sei paesi, si è progressivamente allargata comprendendo anche Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Grecia, Spagna, Portogallo, Austria, Finlandia, Svezia ed accogliendo dal 2004 anche Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria per giungere all'attuale UE  costituita da venticinque paesi.

Nel 1992 viene inoltre approvato il Trattato di Maastricht, con il quale vengono definite le politiche estere comune, viene fissata l'Unità di valuta europea(ECU) come base per la moneta unica europea, e vengono impostati i criteri per la creazione di una Banca Centrale Europea.

In generale, il Trattato di Maastricht rifletteva l'intenzione dell'UE di introdurre nuove forme di cooperazione tra gli Stati Europei in materia di difesa e affari interni, ma soprattutto l'esigenza di rendere più omogenea e forte l'unione economica e monetaria, attraverso una serie di limiti che i paesi europei sono costretti a rispettare, tra i quali ricordiamo:

- il tasso di inflazione medio non deve superare di oltre 1.5 punti percentuali il tasso dei tre paesi con il miglior risultato,

- stabilità dei cambi, rispettando le norme imposte dallo SME,

- stabilità della finanza pubblica, cioè il rapporto tra disavanzo pubblico e PIL non deve essere superiore al 3%,

- stabilità dei tassi d'interesse,

- il debito lordo deve essere inferiore al 60% del PIL

Con il Trattato di Maastricht, si può quindi iniziare a parlare per la prima volta nella storia di una vera e propria UNIONE EUROPEA, ulteriormente rinforzata negli ultimi anni da:

- il Trattato di Amsterdam, con il quale vengono definitivamente abbattute le barriere commerciali che danneggiavano gli scambi mercantili tra i paesi europei,

- l'istituzione della moneta unica, l'EURO, in dodici paesi dell'attuale UE,

- la ratifica nel 2004 della Costituzione Europea.

Quindi, in definitiva, per la creazione di un'unità sopranazionale europea, dal punto di vista politico, mancano soltanto altri due passi:

- la costituzione di un esercito unico che provveda alla difesa dell'intera Europa, e che non risponda più ai singoli governi degli Stati,

- l'elezione di un presidente europeo che rappresenti il volere dell'intera Europa, abolendo, quindi, il sistema attuale, che prevede che ogni paese europeo annesso all'UE abbia diritto ad un semestre di presidenza.


Personalmente credo che il progetto di creare un'Europa unita, dal punto di vista strettamente politico - economico, appaia oramai quasi completato, visto che le attuali lacune, che ho espresso precedentemente, credo possano essere colmate in futuro, ma purtroppo ciò che mi lascia molto contrariato è il fatto che, nonostante i popoli di gran parte dell'Europa vivano nell'UE, non si rendano conto della sua importanza e soprattutto continuano a considerarsi esclusivamente appartenenti alla propria nazione, tralasciando completamente di essere innanzitutto europei.

Credo, quindi, in conclusione, che nel prossimo futuro l'UE, oltre che cercare di rafforzare sempre più l'integrazione politico - economica tra i paesi europei nel nome di una sempre maggiore sicurezza e prosperità, e puntare, inoltre, all'allargamento del numero dei paesi membri, coinvolgendo sempre più l'Europa orientale, debba soprattutto orientare i propri sforzi verso la formazione di una vera e propria cultura europea, che faccia in modo che i cittadini di diversi paesi europei, si sentano tutti accomunati da una stessa identità. Questo discorso vale soprattutto per noi italiani, che dovremmo sforzarci di capire che l'UE oltre ad essere l'organismo che fa in modo che l'attuale governo non conduca l'economia italiana sul baratro di un fallimento irreparabile, rappresenta soprattutto uno dei più grandi strumenti a difesa della democrazia, a tutela dello stato di diritto e della sovranità nelle mani unicamente del popolo, e facendo così in modo che la politica privatista e volta al raggiungimento di scopi personali portata avanti da numerosi governi venga almeno un po' attenuata e vincolata da limiti al momento insormontabili


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Appunti su: con quale trattato vengono abbattute le barriere,



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