LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LA NASCITA DELL'IMPERO
Nel 63 A.C. Lucio Sergio Catilina nobile romano
scongiurò la RES PUBLICA
per sovvertire l'ordine repubblicano e istaurare a ROMA un potere
oligarchico.La congiura fu denunciata pubblicamente in Senato da Marco Tullio
Cicerone il quale scongiurò il pericolo rappresentato da Catilina e dai suoi
seguaci facendo condannare senza processo il nobile Romano.La congiura era la
chiara dimostrazione che la Repubblica
Romana,che aveva nella classe senatoria la sua massima
espressione,era fortemente in crisi.Soltanto un giovane difese Catilina davanti
ai senatori:GAIO GIULIO CESARE che forse era mandante attivo della
congiura.Cesare si distinse ben presto come comandante militare,le sue campagne
in Gallia furono tutte coronate da successi strepitosi e la Gallia divenne provincia
Romana.La sua ascesa politica continuò quindi lui in seguito si legò a GNEO
POMPEO ed a MARCO LICINIO CRASSO esponenti dell'aristocrazia(nobilitas romana).Insieme grazie a i
finanziamenti di Crasso, riportarono molte vittorie durante le campagne
militari che condussero in Gallia.Cesare,contro Mitridate re del Ponto.Invece
Crasso si scontrò contro i Parti.Il TRIUNBIATRO di(Pompeo,Crasso e Cesare)
inizialmente funzionò ma quando Crasso morì nella battaglia di Carrè contro i
Parti l'equilibrio si alterò e iniziarono le lotte tra Popeo e Cesare.Pompeo era
appoggiato dal senato romano di Marco Tullio Cicerone che vedeva in Cesare un
pericolo imminente per le sorti dello stato.Cicerone appoggiò,pur non stimando
Pompeo,il suo operato.Pompeo infatti,di ritorno dalla guerra contro
Mitridate,decise sotto consiglio di Cicerone di sciogliere l'esercito una volta
giunto a Rubiconde.Cesare invece,di ritorno dalle trionfali campagne in
Gallia,varcò il Rubiconde con l'esercito intatto pronunciando la famosa
frase"ALEA IACTA EST"(il dado è tratto).Lo scontro tra Pompeo e Cesare fu
inevitabile e si concluse con la morte di Pompeo il quale inseguito da Cesare
in Egitto,pensando di trovare rifugio presso il Faraone Tolomeo trovò la morte.Cesare
sconvolto dalla morte dell'amico-nemico decise di appoggiare la congiura ordita
dalla sorella di Tolomeo,Cleopatra,che intendeva salire al trono al posto del
fratello.Cesare si fermò in Egitto per 2 anni e da Cleopatra ebbe un figlio
Cesarione.L'intento della regina d'Egitto era quello di far ridiventare il suo
paese una grande nazione come in passato.Cesare fu però costretto a ritornare a
Roma richiamato dal Senato.La congiura ordita contro di lui dal Senato e da
Bruto e Crasso portò alla sua morte con 23 pugnalate alle idi di marzo del
44 A.C.
L'uccisione di Cesare portò la città di Roma
alla guerra civile infatti le fazioni si divisero tra coloro i quali volevano
restaurare l'autorità senatoria e gli altri che volevano la morte degli
uccisori di Cesare.Un nipote di Cesare OTTAVIANO e il nobile MARCANTONIO
riuscirono a uccidere Bruto e Crasso e istaurarono l'ordine a Roma che era
sull'orlo della guerra civile.Anche Cicerone pagò con la vita l'appoggio alla classe senatoria e venne
ucciso da Marcantonio.Ottaviano a Marcantonio si divisero il potere,Ottaviano
rimase a Roma mentre Marcantonio fu mandato come governatore in Egitto.Quì
incontrò Cleopatra e affascinato dalla regina d'Egitto iniziò una relazione con lei.L'interesse di Cleopatra era
medesimo,ossia far diventare l'Egitto una grande potenza e svincolarla della
egemonie Romane.Questo indusse Ottaviano a considerare Marcantonio un traditore
e a dichiarare guerra all'Egitto.Lo scontro tra la flotta Romana e quella
Egiziana avvenne nel 31 A.C.
ad Azio.La vittoria romana fu
schiacciante.Antonio morì e la regina pur di non cadere nelle mani del suo
nemico si uccise avvelenandosi,per tradizione,con un serpente(aspide).Nel
frattempo il successo riportato da Ottaviano contro Antonio e Cleopatra fece
accrescere il suo prestigio personale.Presto nelle sue mani si concentrò tutto
il potere grazie anche all'appoggio dei ceti popolari.Ottaviano non si dichiarò
mai Imperatore
ma PRIMUS INTER_PARES cioè non esautorò mai formalmente l'autorità del
Senato.Augusto decise di non allargare ulteriormente i confini dell'Impero ma
decise di istaurare la figura dei Prefetti con lo scopo di controllare
efficacemente il territorio.Un altro aspetto significativo del regno di Augusto
fu la protezione che l'Imperatore e la sua corte diede ad artisti e
lettori.Infatti presso la sua corte visse e lavorò Publio Virgilio
Morone.Virgilio dedicò la sua opera più importante,l'ENEIDE,proprio ad
Augusto.Quando l'Imperatore morì e si aprì il suo testamento si seppe che
l'erede designato era Tiberio figlio di primo letto di Livia che sarebbe
divenuta la 2° moglie di Ottaviano.Tiberio aveva una personalità scontrosa ed
un carattere diffidente ma era un valoroso generale che aveva combattuto contro
i Germani.Quando salì al trono aveva già 56 anni e il suo regno fu
caratterizzato dalla prudenza e dal rispetto delle istituzioni repubblicane,in
primo luogo del Senato.Demitizzò(criticò) il culto personale dell'Imperatore ma
introdusse il CRIMEN MAIESTATIS.Questo x indicare che la famiglia
GIULIO-CLAUDIA era al disopra di tutti.Nel 26 D.C. Tiberio che non amava Roma
si ritirò a Capri nominando il sostituto il prefetto del pretorio SEIANO che
però divenne troppo potente e quindi fu ucciso.Nel 37 D.C. Tiberio morì e il
successore fu il figlio del nipote di Tiberio:CAIO CESARE AUGUSTO GERMANICO
detto CALIGOLA che si distinse per la sua crudeltà e per aver introdotto nel
suo regno un cerimoniale di tipo orientale,facendosi incoronare addirittura
Faraone dai suoi uomini.Caligola fu ucciso a pugnalate.