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I problemi post-unitari 1861-76)
Proclamata l'unità d Italia, restano ancora tre problemi da risolvere.
1. Il completamento dell unità 1861-7 )
1861: a Cavour succede la Destra storica, che continua il suo programma di unificazione dell Italia.
1863: Garibaldi cerca di liberare Roma, ma è fermato dall'esercito italiano sull'Aspromonte, in Calabria.
1866: la Prussia chiede l'alleanza dell Italia contro l Impero asburgico, che sconfigge a Sadowa. È la terza guerra d'indipendenza. L Italia è sconfitta per terra a Custoza e per mare a Lissa, anche se l esercito e la flotta so- no superiori agli avversari. Ciò non ostante ot- tiene il Veneto.
1867: Garibaldi tenta nuovamente di liberare Roma, ma è fermato dalle truppe francesi a Mentana, presso Roma. La capitale è spostata a Firenze, che è sconvolta dalla speculazione edilizia.
1870: la Prussia sconfigge la Francia a Sedan. L Italia ne approfitta e in fretta e furia manda l'esercito a conquistare il Lazio e Roma, senza preoccuparsi delle conseguenze legate all'im- piego della forza. I romani non insorgono con- tro il papato. Il papa Pio IX non gradisce l'in- tervento, temendo che la Chiesa perda la sua autonomia. Il parlamento italiano vota la legge delle guarentigie, cioè delle garanzie per la Chiesa. Ma invano. Nei decenni successivi i tentativi di pacificazione tra Stato e Chiesa non danno alcun risultato. Nasce la questione romana, che sarà risolta soltanto nel 1929 con i Patti lateranensi.
1874: il papa con il non expedit ( Non è per- messo ) vieta ai cattolici di partecipare alla vi- ta politica del nuovo Stato. I cattolici sono la stragrande maggioranza della popolazione. Per
59 anni restano cittadini di serie B. Ma ciò non turba affatto la coscienza democratica dei lai- ci.
2. L'unificazione di Staterelli e popolazioni diversi 861 8 )
La Destra storica unifica l Italia in questo mo- do:
estende i codici piemontesi a tutti gli altri ex Stati che in tal modo si sentono conquistati;
accentra il potere nelle mani dello Stato, negando qualsiasi autonomia regionale;
soffoca qualsiasi protesta con la giustifica- zione che incrina l'unità nazionale; e invia l'esercito a sterminare i briganti meridionali che chiedevano terra e lavoro (6.000 morti).
La Destra attua una politica accentratrice ed estende i codici piemontesi al resto dell Italia, provocando non pochi malumori nelle popola- zioni locali, che non si sentivano liberate, ma conquistate. Spesso esse avevano tradizioni culturali e giuridiche di tutto rispetto. Le re- gioni liberate sono invase da funzionari che parlano il dialetto piemontese, ben lontano dai dialetti locali.
Alessandro Manzoni (1785 1873) aveva posto fin dal 1827-42 le basi ad una lingua italiana che fosse parlata da tutte le regioni d Italia e da tutte le classi sociali. L analfabetismo è di- lagante, soprattutto nel Meridione. Le con- dizioni di vita, sempre nel Meridione, sono spesso terribili. La classe dominante non si in- teressa delle condizioni in cui vive la popola- zione. Le viene a conoscere soltanto nel 1887, a 26 anni di distanza, con l Inchiesta Jacini. La classe dirigente è indubbiamente onesta, ma non brilla certamente per intelligenza e ca- pacit .
3. Il pareggio del bilancio 186 7 )
1861: a Cavour, che muore, succede la Destra storica. Essa intende pareggiare il bilancio puntando sulle tasse indirette (sono quelle che colpiscono il consumatore, perciò esse colpi- scono più le classi povere che le classi ricche).
1862-63: l'esercito italiano stronca il brigan- taggio siciliano (militari borbonici sbandati, contadini che chiedono le terre, qualsiasi ma- nifestazione di protesta contro il nuovo Stato) facendo 6.000 morti. La classe dirigente era convinta che chiunque protestasse fosse nemi- co dell'unità d Italia e che perciò dovesse es- sere messo a tacere. Da questa incomprensio- ne e contrapposizione tra popolazione e Stato sorge la questione meridionale: il nord è indu- strializzato, il sud è e resta agricolo.
1868: continuando la politica di risanamento economico del debito pubblico, il governo im- pone la tassa sul macinato, che colpisce du- ramente le classi meno abbienti. Le forti pro- teste popolari sono represse con la forza.
1874: la Sinistra storica promette l'abolizione della tassa sul macinato, se andrà al potere. Tra Destra e Sinistra però non c'è grande dif- ferenza: provengono ambedue dalla stessa classe sociale, la borghesia, e sono legate da legami di sangue e da interessi economici.
1875: il pareggio del bilancio è finalmente ot- tenuto. Nell'Ottocento il pareggio del bilancio statale era un dogma" dell'economia politica.
1876: la Sinistra storica va al potere con Ago- stino Depretis (1776 87 , ma abolisce la tassa sul macinato soltanto in seguito a proteste po- polari. Le promesse non sono un debito.
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