Fisiocrazia
Scuola di economisti francesi del XVIII secolo. I
fisiocratici erano guidati da François Quesnay, il cui Tableau économique
(Quadro economico, 1758) costituì la base della loro dottrina; altri importanti
fisiocratici furono Pierre-Samuel du Pont de Nemours (1739-1817) e
Jean-Claude-Marie-Vincente de Gournay (1712-1759), al quale è attribuita la
celebre frase laissez-faire, laissez passer, che esprime compiutamente
la politica di non intervento dello stato nelle questioni economiche propugnata
dai fisiocratici. Essi si opponevano alla prevalente dottrina del
mercantilismo, che raccomandava di accumulare metalli preziosi per arricchire
lo stato, anche mediante norme commerciali che evitassero l'esportazione di oro
e argento. Sostenitori del diritto naturale, i fisiocratici asserivano invece
che l'ordine naturale, cioè l'insieme di leggi create dalla natura, avrebbe
spontaneamente prodotto una società prospera e che pertanto si doveva favorire
il libero scambio. Essi sostenevano inoltre che solo l'agricoltura poteva
produrre ricchezza, mentre il commercio e l'industria la facevano solo
circolare, scontrandosi anche su questo punto con i mercantilisti, che
individuavano nel commercio internazionale la fonte della prosperità di una
nazione. I
fisiocratici esercitarono una notevole influenza in Francia durante gli anni
Settanta del Settecento, soprattutto quando Anne-Robert-Jacques Turgot, che si
rifece alle loro teorie, fu nominato ministro delle Finanze e del Commercio. Le
loro idee sull'economia di libero mercato ispirarono Adam Smith. Tuttavia, la
loro visione dell'agricoltura venne rifiutata proprio da Smith, che elaborò la
teoria del valore-lavoro, e dal suo discepolo David Ricardo.