EtÀ giulio claudia

ETÀ GIULIO CLAUDIA

L'età Giulio Claudia è completamente diversa da quella Augustea, infatti in questa nuova età non c'è la Diarchia (= doppio potere tra il princeps e il senato).

Gli imperatori di questa età furono:

• Tiberio;
• Caligola;
• Claudio;
• Nerone.

Inoltre a vantaggio del princeps, che ebbe un potere sempre più assolutistico, il senato perse il suo potere. Tutto questo a causa dell'ambizione dei principi che volevano distruggere il potere degli aristocratici per rinforzare il loro e aumentare la burocrazia imperiale, dando spazio a liberti.

Con questi imperatori ci fu la rottura della "Pax Augustea" che ebbe conseguenze anche a livello culturale poiché il rapporto intellettuali e princeps cambiò: si ebbe dei letterati a favore  ed altri no.

In questo contesto gli intellettuali sentivano un gran disagio così dovevano decidere se onorare il princeps, contestare il princeps oppure disimpegnarsi politicamente per mostrare il loro disappunto alla politica.

Visto che molti intellettuali erano Senatori decisero di contrastare il princeps che li condannava a morte oppure dovevano uccidersi da soli.

In quel periodo però il dissenso era velato e la forma di diffusione letteraria si componeva di vari generi  letterari: filosofia, retorica, tragedia, didascalia e satira.

Questo accadde perché lo stato non era più garante della cultura e degli intellettuali che non avendo un punto di riferimento avevano una loro visione del potere.

Un ruolo importante nell'età Giulio Claudia lo ebbe lo stoicismo che era l'asse ideologico più importante a cui tutti gli intellettuali giravano in torno per esprimere il loro dissenso al princeps.

Così venne preso ad esempio il saggio stoico che esercitava la virtù e la libertà di coscienza.