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Atena




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ATENA



Atena  nacque da Zeus e Metide.

Era la dea preferita (insieme ad Apollo) di Zeus.

Veniva chiamata anche PALLADE o ATENA NIKE : il primo derivava da PALLADIO, che era una statua dove veniva rappresentata e il secondo perche' nelle guerre veniva  spesso accompagnata dalla dea della vittoria.

Dai romani veniva chiamata MINERVA.

Il nome Atena deriva dal culto della persona.


LA NASCITA DI ATENA.

Da alcuni giorni l'olimpo era immerso nel piu' grande silenzio.

Appena qualcuno osava parlare con un tono di voce un po' alto, subito veniva zittito:

"Ssstt, non sai che Zeus sta male?!"

Infatti, il padre degli dei era tormentato da un tremendo mal di testa e non riusciva a farselo passare.

Tutte le altre divinita' si erano date da fare in mille modi per aiutarlo; e per capire da cosa dipendesse un dolore tanto terribile, l' avevano sottoposto a un sacco di domande :

"Che cosa hai fatto ultimamente ?"

e "Ti e' successo qualcosa di strano ?"

e "Non e' che sarai un po' stressato?"

Zeus, pero', si era solo infastidito ancora di piu', perche' non gli piacevano le domande personali e detestava dover rispondere.

Cosi' aveva cacciato fuori tutti quanti.

E adesso gli dei si aggiravano per l'Olimpo in punta di piedi, cercando in ognimodo di non farlo irritare.

Ma un giorno un nome echeggiò per tutto l'Olimpo:

"Ermes! Ermes!"

Era Zeus che chiamava il suo veloce messaggero.

Il dio accorse, senza far rumore entrò nella sala del trono e, molto sottovoce, chiese:

"Posso fare qualcosa per te, grande Zeus. Dimmi, che cosa c'e'?"

"C'e' che la testa mi sta' esplodendo, caro Ermes, e io non ce la faccio proprio più"

"Io non so come aiutarti ma, se fossi in te, credo che chiamerei un medico!"

" Hai ragione, un medico ci vuole!"fu d'accordo Zeus" A proposito, Apollo non e' il dio della medicina? "

"Certo che lo e'"

"Allora vallo subito a chiamare! "

Ermes, veloce come il pensiero, trovò Apollo in un momento e lo portò da Zeus.

"Mio caro Apollo, glorioso figlio mio"lo pregò Zeus "Tu devi darmi una mano, e fare qualcosa per questo mal di testa che mi sta' distruggendo!"

" Vediamo un po'.Dimmi, che cosa hai fatto nell'ultima settimana ?" lo interrogò serio Apollo.

Zeus non rispose, girò la faccia dall'altra parte e rimase zitto.

"Andiamo, su " insistette Apollo." Sono un medico. A me puoi dirlo, so tenere i segreti "

" Ho passato l'intera settimana con Meti " confessò  Zeus sbuffando.

" Con Meti?"

" Sì con Meti, la figlia di Oceano. E' una dea bellissima!"

"Questo lo so; ma dimmi piuttosto, hai faticato molto per conquistarla? " chiese Apollo con fare professionale.

"Be', insomma, non e' stato semplice semplice" rispose Zeus. "L'ho dovuta rincorrere un po' per tutto il mondo, trasformandomi in circa 1000 animali differenti. Ma alla fine si e' lasciata raggiungere."

" Non credo che il problema stia qui"fu il parere di Apollo. "Mi risulta che sei abituato a questo genere di fatiche, e che le sopporti anche molto bene. "

" Per prima cosa non fare lo spiritoso con me" lo riprese Zeus e per seconda, si, in effetti c'e' un'altra cosa che dovrei dirti Il fatto e' che Gea e Urano mi hanno detto che Meti aspettava una bambina.

Poi sono cambiate le cose, la bambina e' diventata un maschio e mi hanno detto che da grande si sarebbe battuto con me, mi avrebbe vinto e sarebbe diventato capo degli dei al posto mio.

Allora io mi sono mangiato Meti, per non far nascere nessun figlio maschio!"

"Hai fato cosaaa!?" gridò Apollo pensando di non aver capito bene.

" L'ho mangiata! Non ho nessuna intenzione di cedere il posto a suo figlio.

E non gridare quando parli con me!"

Apollo tacque, penso' a lungo, e infine parlò:

" Credo di aver capito come stanno le cose: tu ti sei mangiato Meti incinta di una bambina e adesso quella bambina e' dentro di te.".

" Vuoi dire che sono incinto, io ?!" Zeus sembrava molto preoccupato. "E cosa devo fare?"

" Aspettare che la bambina nasca. E intanto tenerti il mal di testa" fu la risposta di Apollo.

Passarono alcuni giorni ma non passò il mal di testa.

Zeus non ne poteva proprio più.

E di nuovo la sua voce echeggiò nell' Olimpo:

" Ermes! Ermes!"

Di nuovo Erme si precipitò velocissimo:

"Cosa comandi, padre Zeus ?"

" Vammi a chiamare Efesto, e digli di portarmi un'accetta"

" Una cosa?"domandò Ermes, credendo di non aver capito bene.

" Un'accetta ho detto, e subito."

Ermes volò via.

Efesto viveva dentro l'Etna, il vulcano, e ne utilizzava la fiamma incandescente per costruire le armi e i gioielli degli dei.

Non appena seppe da Ermes della richiesta di Zeus, prese l'accetta più affilata che aveva e insieme tornarono sull'Olimpo.

Quando Zeus se li vide davanti, ordinò:

"Efesto, spaccami la testa !"

"Come, scusa ?" chiese lui, credendo di non aver capito bene.

" Che e', sei diventato sordo, o oggi vi siete tutti rimbecilliti !?"gridò Zeus. "Prendi la tua accetta e spaccami la testa, ho detto !"

Allora Ermes prese l'accetta e gli diede una gran botta in testa.

E dalla testa uscì Atena, la dea sapiente.

Appena si fu ripreso dalla botta, Zeus disse " Già lo so che sarà la mia preferita.

Mi ha fatto soffrire le pene dell'inferno eppure sarà la mia preferita, lo so.".

L' ULIVO DI ATENA

Ogni citta' della Grecia apparteneva a un dio che la proteggeva.

Sparta era di Ares, Cipro di Afrodite, Tebe di Dioniso e Delfi di Apollo.

Solo la piu' grande e piu' bella citta' dell'Attica non aveva un suo dio.

Allora Poseidone, dio del mare, e Atena, dea della saggezza, della guerra e della pace, si proposero come suoi protettori.

Fecero alla citta' un dono importante e significativo, come usava; e poi cominciarono a litigare.

Tutti e due sostenevano di aver fatto alla citta' un dono preziosissimo, e tutti e due pretendevano il privilegio di essere i suoi protettori.

Allora intervenne Zeus, a mettere pace.

Diede ordine a Ermes di convocare il concilio degli dei, per discutere con gli altri e prendere una decisione comune.

Naturalmente Ermes ci mise un bel po' prima di radunare3 tutti quanti, ma alla fine riusci' a fare in modo che non mancasse nessuno.

C'erano Ade, Apollo, Efesto e Ares, Artemide e Afrodite, Demetra, Era e Persefone; c'erano i due litiganti, Atena e Poseidone  e c'era Zeus, nelle cui mani stava la bilancia della giustizia e che aveva diritto all'ultima parola.

Per primo tocco' a Poseidone descrivere il suo dono.

Racconto' di essere andato in cima all'Acropoli e di aver conficcato il suo tridente nel terreno. E subito ne era sgorgata una sorgente di acqua limpidissima.

Poi tocco' ad Atena.

E anche lei racconto' di essere andata in cima all'Acropoli e di aver conficcato nel terreno la punta della sua lancia.

E subito ne era spuntato un magnifico ulivo.

Zeus rimase un po' in silenzio e poi domando' a Poseidone:

"E' buona da bere l'acqua della tua fonte ?"

" Ottima " menti' lui.

Poi Zeus domando' ad Atena :

" E le olive del tuo ulivo fanno buon olio?"

" Penso di si'" rispose la dea.

Allora Zeus ordino' a Ermes di volare sull'Acropoli:

" E controlla se l'acqua della fonte di Poseidone e' davvero buona da bere. E se l' ulivo di Atena da' buone olive. "

Ermes parti', veloce come il pensiero .

E altrettanto velocemente torno' .

" Sono stato sull'Acropoli" cominciò " Ebbene?" domandò Zeus.

" Effettivamente c'e' una fonte e si vede il segno del tridente di Poseidone. Ma l'acqua che sgorga da quella fonte e' salata come quella del mare. "

" E l'ulivo di Atena ? " domando' ancora Zeus.

"Effettivamente sull'Acropoli c'e' un giovane ulivo che ha gia' molte olive verdi e succose "

A quel punto Poseidone intervenne adirato.

" Non c'e' modo di verificare se quell' ulivo e' stato piantato veramente da Atena. Che la fonte l'ho fatta sgorgare io, lo si capisce dal segno del mio tridente; ma che cosa testimonia che l'ulivo e' davvero opera di Atena ?"

Allora intervenne la dea:

" Il giorno che ho conficcato la mia lancia nel terreno dell' Acropoli e ho fatto nascere l'ulivo, ho chiesto a Cecrope, re dell'Attica, di farmi da testimone. "

Zeus ordinò a Ermes di andare da Cecrope e di portarlo sull' Olimpo davanti agli dei, perché testimoniasse in favore di Atena.

Ancora una volta Ermes eseguì rapidamente gli ordini di Zeus.

E poco dopo tornò sull'Olimpo insieme a Cecrope, che confermò la storia di Atena e del suo ulivo.

Zeus ordinò quindi agli dei del consiglio di esprimere il proprio voto a favore di Poseidone o a favore di Atena.

Gli dei votarono, e Zeus proclamò Atena era  la vincitrice.


Atena era una dea che aveva molte doti :

Era la dea della guerra ragionata, vinta dall'astuzia, ben diverso dalle guerre sanguinarie di suo fratello Ares.

Atena era anche dea delle arti domestiche femminili come il flauto, la tessitura e il ricamo.

Ad Atena erano dedicati molti templi tra cui il Partendone e varie feste come le Panatenee e ogni quattro anni le Grandi Panatenee.

Atena viene spesso raffigurata vestita di peplo, elmo in testa e, armata di lancia e scudo, quest' ultimo raffigurava la testa di Medusa al centro.

Spesso le viene anche assegnata l' egida, la misteriosa pelle di capra ornata di frange che scossa provoca spavento.

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