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NICOLO' CUSANO
Nacque a Cusa (Krebs) presso Treveri nel 1401 e morì a Todi in Umbria nel 1464. Fu eletto Cardinale nel 1448, la sua opera principale è: "De doctia ignoratia". Seguace di Platino, cerca di conciliare la teoria dell'emanazione con quella cristiana della creazione. L'esistenza degli esseri finiti è dovuta alla contrazione di Dio nel mondo. L'essere infinito assolutamente uno nella sua assoluta perfezione, produce gli esseri finiti contraendo la sua infinità nel mondo finito. Questa contrazione avviene perchè l'infinita perfezione di Dio è partecipata ai singoli esseri creati in modo finito: Ogni essere creato è per così dire un Dio in proporzione ridotta. Ogni essere ci può portare a Dio ma soprattutto l'armonia e l'ordine del cosmo sono le manifestazioni più chiare della perfezione dell'infinito. L'armonia dell'universo non risulta da un'uniformità, ma dalla varietà degli esseri che lo compongono, perciò i contrasti e le opposizioni che l'esperienza ci fa trovare nella natura non sono segni di imperfezione, ma sono gli elementi vari di un ordine meraviglioso che si richiama alla sapienza sovrana. La logica aristotelica fondandosi sui concetti astratti e rigidi, chiude la mente umana nella visione dell'apparente contrasto delle cose e non permette di giungere alla contemplazione dell'armonia totale dell'universo. E' necessaria, perciò, una logica superiore la quale superando i contrasti insiti nelle apparenze percepisca l'ordine e l'armonia del tutto in se e nelle singole parti.
(Il corpo è anche anima quindi rispecchia l'essenza di Dio e di conseguenza è un Dio in proporzioni ridotte).
Continuato di Nicolò Cusano
Anche questa logica superiore però non è
sufficiente alla conoscenza di Dio, essa ci fa conoscere il deus esplicitus, cioè
le manifestazioni di Dio nella molteplicità degli esseri terrestri e nella loro
armonia senza farci arrivare al deus implicitus cioè all'assoluta unità
dell'essere infinito nel quale non c'è ne molteplicità ne varietà, ma l'unica
infinita perfezione. Dio in se stesso, il deus implicitus è "Coincidenza
Oppositorium" (coincidenza degli opposti) perché nella sua infinità riassume
ogni varietà. Per giungere al deus implicitus è necessaria la dotta
"Iniorantia" dopo aver conosciuto la varietà e l'armonia del mondo, l'uomo deve
ignorare ogni determinazione e distinzione necessarie per conoscere gli esseri
finiti ed immergersi nella contemplazione dell'infinito che è al di la di ogni
concetto umano. Dio è l'ineffabile (meraviglioso) e soltanto superando i limiti
della conoscenza concettuale e razionale si può giungere all'intuizione pura
della divinità.
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