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Visti ribelli da chi dovrebbe conoscerci
Sempre più spesso gli adolescenti sono accusati di eccessiva trasgressione dagli adulti
Ogni giorno noi giovani siamo costretti a sentirci definire dei "ribelli" privi di scrupoli ed incuranti dei consigli degli adulti, come se provassimo piacere a trasgredire, considerati persone irrispettose e troppo istintive, con le quali è difficile stabilire una discussione seria.In parte questo è vero: molti ragazzi si possono comportare durante l'adolescenza in modo del tutto inspiegabile agli occhi dei genitore, che non riescono più a riconoscervi il proprio figlio. D'altro canto però si deve considerare che ogni ragazzo si trova in un'età che va dai 13 ai 20 anni circa a provare talmente tanti sconvolgimenti e cambiamenti nella propria vita da comportarsi in modo a volte troppo impulsivo ed irrazionale, sentendosi spesso insicuro e cadendo in tentazioni come la droga: infatti gli adolescenti continuano ad essere catturati della possibilità di vincere l'insicurezza o provare forti emozioni grazie all'ausilio di sostanze delle quali si sentono assolutamente padroni. Una ricerca fatta dal comune di Varese indica che il 52,4% dei ragazzi e il 72,9% delle ragazze affermano di non aver mai provato la marijuana o l'hascisc, nelle classi prime superiori otto su dieci non hanno avuto contatti con sostanze stupefacenti.
Oltre alla droga vi sono altre forme di ribellione, anche se meno gravi, quali il fumo e l'alcool. Entrambi possono essere considerati da un lato forme di ricerca di attenzione da parte dei genitori, dall'altro modi per essere maggiormente considerati dai coetanei, creando un sistema d'influenzamento che coinvolge gran parte degli adolescenti.
Tutto ciò è indubbiamente vero, ma spesso gli adulti tendono ad ingrandire il problema, generalizzando e mettendo sullo stesso piano tutti i giovani, come una folla di persone senza identità.
I comportamenti giovanili vengono frequentemente interpretati dagli adulti in modo errato: mancanza di dialogo con i genitori sui fatti di vita quotidiana, cambi d'umore improvvisi, decisioni apparentemente poco adeguate possono causare reazioni eccessive da parte dei genitori, che si sentono tagliati fuori dalla vita del proprio figlio. Queste non possono essere sicuramente considerate forme di trasgressione, ma modi per ricercare una propria identità, portata dalla crescita interiore caratteristica di questa età.
Altra caratteristica particolarmente condannata e considerata una trasgressione a tutti gli effetti è la mancanza di applicazione nello studio, soprattutto da parte dei maschi: una mancanza di maturità può infatti portare ad una incoscienza del dovere nei confronti della scuola, considerata forse troppo rigida e non del tutto utile alla vita futura; alcune famiglie non aiutano il proprio figlio a superare questa condizione a volte involontaria, che lo porta a scoraggiarsi sempre maggiormente incorrendo nel rischio di bocciatura.
Le scelte dei giovani d'oggi sono perciò fortemente osteggiate dagli adulti ed in particolare dai genitori, che vedono nei comportamenti giovanili sbagli irreparabili che possono riflettersi sul futuro dell'individuo in età adulta. Nelle generazioni future sarà sempre più importante stabilire dialoghi e confronti tra gli adulti e gli adolescenti, per evitare che veniamo definiti ribelli senza motivo o senza che vengano considerate le cause di eventuali trasgressioni, che possono essere inevitabilmente incomprese e considerate da persone non mature quali, secondo gli adulti, dovremmo essere.
Destinatario: giornalino d'istituto
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