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UMBERTO SABA
VITA
Nasce nel 1883 a Trieste, città appartenente allora all'impero austro-ungarico. Ha la cittadinanza italiana per via del padre, discendente da una nobile famiglia veneziana. La madre appartiene ad una famiglia ebraica di piccoli commercianti; quando ha il figlio è già stata abbandonata dal marito. Il bambino viene messo a balia da una contadina slovena, Peppa Sabaz, la quale, avendo perso il proprio figlio, riversa su di lui il suo affetto. In seguito il poeta rifiuterà il cognome paterno (Poli) e, in omaggio alla nutrice slovena, deciderà di chiamarsi Saba. Diviso fra la madre naturale e la madre adottiva, egli trascorre un'infanzia difficile e malinconica. Compie studi irregolari, poi trova un impiego presso una ditta triestina. Inizia presto a coltivare la poesia. Tra il 1907 e il 1908 compie a Salerno il servizio di leva, un'esperienza di cui parla nei Versi militari. Tornato a Trieste, sposa Carolina Wölfler, la Lina che canterà nei suoi versi, così come farà per la figlia Linuccia. Saba abita alla periferia di Trieste, dove scrive le poesie di Casa e campagna, cui seguono quelle di Trieste e una donna e Con i miei occhi. Nel 1915 si schiera dalla parte di chi chiede l'intervento dell'Italia in guerra. Partecipa al primo conflitto mondiale, del quale lascia una traccia in Poesie scritte durante la guerra. Nel 1919 apre a Trieste una libreria antiquaria, che costituirà, insieme alla poesia, l'occupazione di tutta la sua vita. Sofferente di disturbi nervosi, intraprende con un allievo di Freud una cura psicanalitica, che si rivela utile per lui. Colpito dalle leggi razziali per la sua origine ebraica, lascia l'Italia per recarsi a Parigi. Nel 1939 torna a Roma, dove si nasconde in casa di Ungaretti; durante l'occupazione nazista vive nascosto a Firenze, dove è protetto da Montale e da altri intellettuali antifascisti. Nel dopoguerra ottiene il riconoscimento del suo valore di poeta, ricevendo importanti premi. Gli ultimi anni sono resi difficili dalla malattia della moglie, che muore nel 1956; Saba la seguirà nove mesi dopo (1957).
Il Canzoniere e le opere minori
Tutta la produzione poetica di Saba è raccolta nel Canzoniere, del quale vengono pubblicate diverse edizioni. Nel 1921 esce il primo Canzoniere, in cui Saba raccoglie la sua precedente produzione poetica. Nel 1945 Einaudi pubblica la seconda edizione, di molto accresciuta; quella definitiva, che abbraccia l'intero arco dell'attività poetica, uscirà postuma nel 1961.
Il Canzoniere è concepito come autobiografia totale e narra gli eventi significativi della vita dell'autore. Lo stesso Saba lo definisce "la storia di una vita, povera di avvenimenti esterni; ricca, a volte, fino allo spasimo, di moti e di risonanze interni". I temi della sua poesia sono: Trieste, la città natale, gli affetti familiari, le memorie dell'infanzia, il rapporto con la natura e le riflessioni sull'attualità.
Pur appartenendo agli anni delle avanguardie, la poesia di Saba conserva cadenze tradizionali; egli, pur utilizzando il verso libero di origine ungarettiana, adotta le forme poetiche del passato, come la metrica regolare (endecasillabi e settenari) e l'uso delle rime.
Tra il 1940 e il 1947, Saba scrive La Storia e cronistoria del Canzoniere, ricca di acute osservazioni umane e poetiche sulla sua opera.
Nel 1964 esce il volume complessivo delle Prose, che comprende i racconti pubblicati in precedenza.
Nel 1975 Einaudi pubblicherà il romanzo incompiuto Ernesto, rievocazione descrizione delle inquietudini di un adolescente, con una forte componente autobiografica.
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