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UGO FOSCOLO
A) Nasce a Zacinto (Rep. Veneta) nel 1778 da padre italiano (Andrea) e madre greca (Diamantina Spathis). Dopo la morte del padre (1788) giunge a Venezia, dove completa la sua formazione (1792). È attivo politicamente (A Buonaparte liberatore; Tieste) e culturalmente (salotto Isabella Teotochi Albrizzi, I. Pindmonte, M. Cesarotti). Dopo il trattato di Campoformio (1797) diviene perseguitato politico e fugge a Milano, centro attivo pdv. culturale: conosce Parini e V. Monti. A Bologna collabora con il repubblicano 'Monitore bolognese' e inizia a scrivere Ultime lettere di Jacopo Ortis (romanzo epistolare e autobiografico). Si arruola nella Guardia Nazionale per difendere Genova. Nei primi anni dell'800 compone le due odi (A Luigia Pallavicini caduta da cavallo e All'amica risanata dedicata alla contessa Antonietta Fagnani Arese), alcuni dei 12 Sonetti e la seconda redazione dell'Ortis. Matura la decisione di tornare alla vita militare e si arruola nell'esercito di Napoleone in Francia, dove scrive Esperimento di traduzione dell'Iliade e traduce il Viaggio sentimentale dello Sterne. Incontra Fanny Emerytt da cui avrà una figlia Il 1802 è un anno di profonda crisi spirituale (morte fratello e revisione della propria esperienza di vita). Si allontana dall'orizzonte settecentesco-illuministico, il materialismo di Lucrezio, la dimensione soggettiva ed individuale ripiegata su se stesso e riscopre nel valore della propria grecità il punto di partenza per la nuova poetica: poeta della bellezza eternatrice, poeta-vate, poeta del mito e del valore civile. In questo nuovo orizzonte si inserisce il carme Dei Sepolcri (1807) e le lezioni pavesi Dell'origine e dell'ufficio della letteratura (1808). Sospesa la carriera universitaria torna a Milano dove rompe il rapporto con Monti e rappresenta l'Aiace. Intorno al 1812 è a Firenze dove frequenta il salotto della contessa d'Albany (la compagna di Alfieri) si occupa di traduzioni e inizia Le Grazie. La sconfitta di Napoleone a Lipsia (1813) e l'invasione degli Austriaci risvegliano lo spirito patriottico che lo porta a rifiutare la direzione della 'Biblioteca italiana'. Da questo gesto nasce la decisione di andare in esilio, per sfuggire alle persecuzioni austriache, prima in Svizzera ('15, '16) dove pubblica la terza ed. dell'Ortis e poi in Inghilterra, dove si dedica a traduzioni e a saggi critici e dove muorirà nel 1827. (libertà, bellezza, mito)
B) Tieste = (VE 1797) Tragedia giovanile di forte ispirazione alfieriana.
Ultime lettere di Jacopo Ortis (1° ed. è incompiuta e terminata da Angelo Sassoli = Bologna 1798 rifiutata da Foscolo) (2° ed. ripresa e terminata dall'A. = Milano 1802) (3° ed. simile a MI1802 =Zurigo 1816) È stato definito il primo romanzo moderno della lett. ita. Tema amoroso = amore impossibile con Teresa; tema politico = delusione, spirito patriottico, esilio; tema morte = suicidio come esaltazione dell'eroe romantico ed incompreso. Passione, inquietudini, scontro tra dovere e amore, natura e paesaggi = preromantici. (esaltazione dell'io che è l'unico orizzonte possibile).
A Luigia Pallavicini caduta da cavallo; All'amica risanata (odi) = celebrazione della bellezza femminile come consolazione, in un momento di grande delusione e frustrazione, e come valore assoluto (neoclassicismo). Sottolineano il valore della poesia che sottrae ciò che canta al contingente e alla corrosione del tempo, rendendolo bello ed eterno.
I sonetti = dei molti componimenti poetici Foscolo accoglie, nel suo ideale canzoniere, solo 12 sonetti. Un gruppo di 8, detti pisani, scritti tra il 1797 e 1803, risentono delle inquietudini che ritroviamo nell'Ortis, sono di tono molto intimo e soggettivo, sono molto legati alle vicende biografiche del poeta. (esaltazione dell'io). Il secondo gruppo, (i 4 maggiori) scritti intorno al 1803, sublima gli eventi biografici in una dimensione universale e mitica. Carducci notava che : 'mentre nei primi sonetti si divincolava lo spasimo individuale', negli ultimi si sente 'nella sua fatalità quasi serena la doglia mondiale'. Si passa dal soggettivo- individuale (Rom.) all'universale- mitico (Neocl.).
I Sepolcri = (Brescia 1807) Questa svolta poetica ha come fulcro il 1802: anno drammatico per morte del fratello e delusione situazione storica. La poesia si fa universale e mitica, il poeta si fa vate e continuatore di Omero. Il sepolcro diventa altamente simbolico: luogo sacro (divina corrispondenza d'amorosi sensi), scambio fra uomo-divino, sede del giuramento, nucleo di ispirazione poetica, ha valore civile in quanto ispira ai posteri imprese eroiche (Santa Croce = mausoleo sacro delle glorie italiane). Lo stile è molto oscuro (fu molto criticato dai contemporanei, soprattutto per te transizioni molto azzardate) e la lingua è volutamente alta e difficile, simbolica ed evocatrice.
Le lezioni pavesi = nel marzo 1808 fu nominato professore di eloquenza all'Università di Pavia, ma in novembre le cattedre furono soppresse. Egli riuscì comunque a tenere la prolusione (Dell'origine e dell'ufficio della letteratura) e 5 lezioni. Questi testi indicano la visione universale della storia dell'uomo, il valore etico e civile dell'arte, la funzione 'civilizzatrice' della bellezza.
Ajace = tragedia rappresentata alla Scala 1811 con clamoroso insuccesso. Erano gli anni dell'ostilità con Monti e l'ambiente milanese. Fu ritenuta pericolosa e censurata, perché nei panni del tiranno si riconosceva Napoleone. Matura la decisione di lasciare MI per FI. (Quirina Mocenni Magiotti).
Le Grazie = A FI inizia il poema, rimasto incompiuto, sull'ideale di Armonia e Bellezza, come universale consolazione, mentre il presente storico diviene sempre più inospitale e conflittuale. Il Neoclassicismo foscoliano tocca qui il suo apice.
Viaggio sentimentale = traduzione da Laurence Sterne (interessante la ricerca linguistica, usa Dizionario della Crusca), viene stampata nel 1813 accompagnata da una bizzarra introduzione Notizia intorno a Didimo Chierico. Didimo rappresenta un ritratto del Foscolo maturo e disincantato.
Riccarda = (BO 1813) tragedia di argomento medievale e dal tono romantico.
In Svizzera ristampa l'Ortis e scrive un libello satirico contro i letterati milanesi: Didimi Clerici prophetae minimi Hypercalipseos liber .
In Inghilterra, oltre ad un'altra ristampa dell'Ortis, pubblica molti saggi critici sulla letteratura italiana, senza però un preciso disegno organico: Saggio sulla letteratura contemporanea in Italia; Saggi sul Petrarca; Parallelo tra Dante e Petrarca; Discorso sul testo della Divina Commedia; Saggio sulle epoche della lett. ita.; Discorsi sul Decamerone ecc.
Nel Risorgimento F. fu esaltato come prototipo dell'eroe e del giusto, padre dell'unità e indipendenza d'Italia. Promotore di ciò fu Mazzini che ne fece un Byron italiano. M. Fubini apre una nuova stagione di studi (U. Foscolo, 1928) ne fa un ritratto bipolare: Foscolo-Ortis e Foscolo-Didimo. G. De Robertis (Linea della poesia foscoliana) individua nell'Ortis la matrice di tutta la poesia. Momenti importanti per una spinta critica furono: Compilazione dell'Edizione nazionale a cura di Fubini nel 1927 e il bicentenario della nascita (1978). Fra i contributi più recenti: W. Binni, U. F.: storia e poesia, '85; L. Derla, L'isola l'ara, il velo. Allegoria e Mito nella poesia di U. F. '94
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