|
Visite: 2675 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Giuseppe ungaretti (1888-1970) - ideologia e poetica, la tristezza di ungarettiG I U S E P P E U N G A R E T T I (1888-1970) I) Nasce ad Alessandria Tra vita ed arte di LeopardiTra vita ed arte di Leopardi Leopardi nacque nel 1798 a Recanati, nelle Le posizioni dei classicisti italianiLe posizioni dei classicisti italiani |
Scheda di analisi di un testo di narrativa
Titolo: Il deserto dei Tartari
Autore: Dino Buzzati
Anno 1°ed:
Casa ed.: Oscar mondatori
Genere: Testo narrativo
Breve riassunto dell'intreccio
La storia inizia con la partenza della famiglia del giovane tenente Giovanni Drogo, la destinazione del viaggio è la fortezza Bastioni al confine con lo stato del sud.
Questa fortezza si trova collocata a chiusura di una gola di una montagna di fronte ad un deserto ricoperto di pietre, chiamato il deserto dei Tartari.
Drogo però è ostile alla nuova destinazione e pensa già di chiedere al più presto il trasferimento. Drogo viene convinto dal maggiore a restare 4 mesi nella fortezza, per poi ottenere un congedo per motivi di salute.
In questo periodo vive in solitudine e da un sentimento di distacco nei confronti delle dure regole militari, ma quando poi arriva la scadenza dei 4 mesi Drogo decide di rimanere.
Il suo soggiorno durerà 15 anni, Drogo e la sua guarnigione attendono impazienti un attacco dei Tartari; Questo arriva l'ultimo anno di permanenza presso il forte ma sfortunatamente quando questi attaccano Drogo è ammalato.
Successivamente Drogo viene congedato da Simeoni perché vuole riorganizzare la guarnigione e Drogo ormai cinquantaquattrenne è diventato d'impiccio, e quindi se ne va morendo in una squallida camera affrontando però la morte da eroe.
L'autore usa:
Analessi: E' presente quando Giovanni Drogo ritrova nel tenente Moro se stesso alcuni anni prima.
Prolessi: Troviamo la prolessi nel cap. 6 quando ci viene data un previsione di ciò che succederà a Drogo.
Il finale è: triste fine
Il finale è triste perché Drogo dopo essere rimasto nella fortezza 15 anni muore in solitudine senza nessun amico.
Tempo dei fatti narrati: è narrato in ordine cronologico
La
durata della vicenda è di circa quindici anni, incomincia con la partenza
dell'ufficiale Giovanni Drogo verso la fortezza e si conclude con la sua morte.
Il periodo in cui si svolge questa storia non è precisato ma si può intuire da
alcuni elementi; la guerra che verrà combattuta si svolgerà con cannoni e con
truppe di fanteria, e questo fa immaginare che il tempo sia tra la fine del
'700 e la fine dell'800. Nonostante il periodo di ambientazione, però, il
linguaggio usato è attuale.
Credo che l'assenza di luoghi geografici e di date specifiche sia spiegata dal
fatto che Buzzati volesse sottolineare di più l'idea dello scorrere del tempo
piuttosto che quella di un'epoca precisa.
Ambiente spazio della vicenda:
La
storia è ambientata ai confini di un immaginario deserto freddo, squallido e
vuoto, all'estremo Nord. La fortezza, luogo dove si svolgono la maggior parte
delle azioni, si trova tra i monti, a metà tra il deserto e una valle desolata.
Essa è circondata da alte montagne che lasciano solo intravedere una parte
dell'immenso deserto che si estende dietro di essa.
Anche i luoghi, come il tempo, non sono definiti e anzi possono essere
interpretati come dei simboli che rappresentano vari stati d'animo; la fortezza
è una metafora per esprimere la vita di routine quotidiana che Buzzati ha
provato in prima persona nella redazione dei giornali per cui lavorava e che l'
ha ispirato.
Il protagonista assoluto del romanzo è Giovanni Drogo, che seguiamo durante tutta la sua vita;
Non ci vengono date informazioni sul suo aspetto fisico ma l'autore si concentra prevalentemente sul carattere psicologico e sociologico.
Nella fortezza, anche se ha passato 15 anni, non ha instaurato un rapporto di amicizia con nessuno, ma sempre lasciato nella sua solitudine e nella sua angoscia.
Focalizzazione:
La focalizzazione è esterna
Linguaggio o codici specifici:
Il lessico e abbastanza elevato ma ugualmente comprensibile; viene usato spesso un linguaggio militare perché infatti la storia è ambientata in una fortezza.
La narrazione è molto povera di fatti ed il ritmo è lento, forse perché la fortezza è un mondo a parte, dove la vita è scandita in altri modi.
Temi narrati:
Il tema principale del romanzo è la solitudine, un sentimento che avvolge l'esistenza di Drogo fin dal primo impatto con il suo nuovo mondo e poi lo isola sempre di più, fino alla completa esclusione anche dalla vita della fortezza.
Un altro tema importante è la ricerca di uno scopo, un motivo per vivere, che per i soldati della fortezza Bastiani diventa l'attesa del nemico, un'attesa che per il protagonista è vana, poiché il destino gli impedisce di realizzare il suo sogno.
Giudizio personale:7
Globalmente questo testo anche se estremamente difficile da comprendere è pieno di significati da interpretare e pertanto mi è piaciuto;
Mi è piaciuto molto il modo con cui l'autore ha costruito il protagonista puntando molto sull'aspetto psicologico e non fisionomico.
Un passo del libro che mi è piaciuto particolarmente è quando Drogo si riconosce nella figura del tenente Moro rivedendo se stesso.
Note sull'autore:
Nasce a San Pellegrino nel 1906 ma studia a Milano. Nel 1928 diventa
cronista per il Corriere della Sera, ma la sua carriera da giornalista non
finisce qui perché poi lavorerà anche per altri giornali. La sua attività
letteraria comincia nel 1933 e 'Il deserto dei Tartari' (1940) è
l'opera che ha riscosso maggior successo.
Il testo nel suo tempo:
"Il deserto dei Tartari" è il libro più famoso scritto da Bino Buzzati, questo libro è molto importante perché rispecchia la psicologia dell'uomo del 900' vissuto in un periodo piuttosto difficile.
Appunti su: https:wwwappuntimaniacomumanisticheletteratura-italianoscheda-di-analisi-di-un-testo-33php, |
|
Appunti Poesia | |
Tesine Grammatica | |
Lezioni Educazione pedagogia | |