SCHEDA DEL LIBRO: BILLY BUDD
SAILOR
AUTORE: Herman Melville
TITOLO ORIGINALE: Billy Budd
Sailor
DATA DELLA PRIMA PUBBLICAZIONE: Melville
ha lavorato a Billy Budd durante gli
anni finali della sua vita ma non lo ha preparato mai per la pubblicazione. Quando
è morto in 1891 l'ha lasciata sotto forma d'un
manoscritto con le note ed i contrassegni per la correzione e la revisione,
alcune scritte personalmente da lui, alcune da sua moglie. Non scoperto fino a
più di trenta anni dopo la morte del Melville, il romanzo è andato non
pubblicato fino al 1924.
NOTIZIE BIOGRAFICHE DELL'AUTORE: Herman Melville nasce a New York nel 1819, di ascendenza
olandese per parte materna e bostoniana e calvinista
per parte paterna, dovette interrompere gli studi a causa del fallimento e
della morte del padre. Terzo di otto figli, dopo vari tentativi di trovare un
lavoro stabile, attraversò per la prima volta l'Atlantico come mozzo sulla nave
'Highlander' diretta a Liverpool.
Fu il primo di una lunga serie di viaggi, che avrebbero fornito materiale per i
suoi libri. Nel 1841, dopo aver peregrinato all'Ovest e al Sud, fece vela per
il Pacifico sulla baleniera 'Acushnet'. Disertore,
dopo più di un anno, alle isole Marchesi, visse per quattro mesi tra i Taipi. Tornò a New York, scampato a altre avventure di mare
e di terra, nel 1844. Prese a scrivere. Nel 1850 è l'incontro con Nathaniel Hawthorne, che lo
spinse a maturare la sua riflessione esistenziale.
La pubblicazione delle opere più mature non fu accolta bene dal pubblico, a 33
anni poteva considerarsi un fallito, che a stento riusciva a mantenere la
famiglia. Dopo anni di inutili tentativi per sistemarsi, ottenne nel 1866 un
posto alle dogane di New York, dove restò fino al 1885. Morì a New York nel
1891.
OPERE DI HERMAN MELVILLE: Il suo primo romanzo, Taipi (Typee, 1846) ebbe
un grande successo come storia di vita vissuta. Traccia la mappa dell'illusorio
paradiso terrestre della sua esperienza del mondo 'selvaggio'. Incoraggiato a
proseguire la narrazione delle sue avventure, scrisse Omoo
(1847). Le picaresche esperienze del protagonista e del suo compagno, il dottor
Long Ghost, sono ravvivate da una satira sociale contro l'influenza
disgregatrice degli europei, particolarmente dei missionari protestanti, sulle
popolazioni primitive. Mardi (1849) segna il
passaggio dalla narrativa avventurosa alla sperimentazione allegorica:
complesso romanzo satirico-filosofico, sul modello
del 'Gulliver' di Swift
e del 'Sartor resartus'
di Carlyle, sconcertò il pubblico che si aspettava un
altro libro di avventure esotiche.
Melville tornò al tema marinaresco e autobiografico con Redburn
(1849) e Giacca bianca (White jacket, 1850). Il primo è la rievocazione del viaggio del
giovane Melville in Europa, e descrive le violente impressioni che il protagonista
sperimenta con la brutale vita di bordo. 'Giacca bianca' è il
resoconto dell'ultimo viaggio di Melville, quello di ritorno a New York su una
fregata della marina nordamericana. Ritrae con indignazione i rigori e gli
abusi della gerarchia e della disciplina.
Esaurita la vena delle memorie, Melville si lasciò alle spalle l'ironica
visione giovanile per perseguire il tema del viaggio come ricerca. Hawthorne lo spinse a riflettere sul tema shakespeariano del rapporto tra apparenza e realtà,
idillio e allucinazione.
Nel 1851 uscì il suo capolavoro, Moby Dick. Un'opera marina, ma non più nel filone picaresco
e satirico, bensì in quello grandioso dell'epopea. Il giovane Ishmael, narratore e testimone, salpa sulla baleniera 'Pequod' capitanata da Achab. Achab ha giurato vendetta a Moby Dick, una possente e maligna balena bianca che in un
viaggio precedente gli ha troncato una gamba. L'equipaggio teme il diabolico
mostro, ma è ipnotizzato dalla sete di vendetta del capitano e lo segue. Inizia
così un inseguimento che si protrae sui mari di tre quarti del globo. Il clima
snervante di attesa offre lo spunto per lunghe riflessioni di carattere
filosofico. La bianchezza dell'ineffabile balena diventa metafora di realtà
trascendenti la comprensione umana. L'indiano Queequeg,
l'unico vero amico di Ishmael, muore prima della fine
della vicenda, dopo essersi costruito una bara in cui intarsia strani
geroglifici. La caccia vera e propria è descritta solo negli ultimi tre
capitoli: Moby Dick,
avvistata e arpionata, trascina in una folle corsa le lance della baleniera,
annientando nave e equipaggio, trascinando
nell'abisso lo stesso Achab, crocifisso sul dorso
dalle corde degli arpioni. Unico sopravvissuto è Ishmael,
che scampa aggrappandosi alla bara di Queequeg come a
una zattera.
Il mare, omerico e biblico, diventa il regno dei mostri, del
terrore, delle immense profondità che sfuggono all'intelligenza umana. La
balena bianca contro la quale lotta ostinatamente e inutilmente il capitano Achab è un abbagliante simbolo del male e dell'assurdità
del mondo. La nave diventa un microcosmo della società, e la caccia maniacale
alla balena riflette la determinazione dell'uomo a imporre la propria volontà
sulla natura, di possederla. La conclusione tetra getta una luce fatale sul
senso dell'avventura umana. La narrazione è densa di significati simbolici: essi scaturiscono a ogni passo dalla
ricchezza del testo, mossi dalla visione tragica della vita che ebbe Melville,
dal suo senso della disperante ambiguità del bene e del male, tra cui l'uomo
oscilla senza possibilità di scelte definitive. Ma si tratta di simbolismi che
non prevalgono mai, nonostante la continuità e l'evidenza, sulla materia
narrativa, sul complesso affresco dell'umano destino. Come nel poema di Alighieri, l'allegoria resta non fine a sé stessa
ma parte essenziale dell'architettura.
'Moby Dick' fu
accolto da parte della critica del tempo come il delirio di un pazzo. Il colpo
decisivo alla carriera letteraria di Melville giunse con la pubblicazione successiva,
accolta disastrosamente, di Pierre o le
ambiguità (Pierre or the ambiguities,
1852). E' un romanzo di vita contemporanea, melodrammatico e inverosimile,
centrato sull'amore tragico tra il protagonista e la sua sorellastra: una
allegoria dell'unione incestuosa tra bene e male. Il romanzo possiede una sua selvaggia
forza interiore. Protagonista è Pierre Glendinning, che sul punto di sposarsi con Lucy Tartan,
scopre che il padre, ormai morto, ha avuto una figlia illegittima. Incontrata Isabel, chiede alla madre di aiutare la povera ragazza, ma
viene diseredato. Per non macchiare la memoria del padre, e forse davvero
innamorato di Isabel, finge di sposarla e fugge con
lei a New York, seguito dalla vera fidanzata. Aggredito da un cugino di Lucy,
che non sopporta la scandalosa situazione, lo uccide per difendersi. Viene
arrestato. La madre di Pierre muore di dolore. Pierre viene trovato avvelenato, insieme a Lucy e a Isabel, nella cella della prigione.
Dopo gli insuccessi delle opere oggi considerate maggiori, Melville continuò a
scrivere e pubblicare, ma quasi nell'anonimato. Racconti della veranda
(The piazza tales, 1856) contiene pagine sulle isole Galápagos tra le cose migliori della sua prosa. Di alto
livello anche Bartleby, e Benito Cereno. L'uomo di fiducia (The confidence man, 1857) è l'ultimo romanzo della grande
stagione melvilliana. Il demonio vi compare sotto le
spoglie di un venditore di inganni, a bordo di un battello fluviale.
Melville scrisse ancora poesie, ricordi di viaggio, saggi. Un lungo poema è Clarel. Si tratta di opere che non furono pubblicate
se non postume. Ultimo capolavoro è Billy Budd marinaio (Billy Budd sailor) che fu pubblicato
solo nel 1924. Racconta con terribile semplicità la storia di un marinaio
accusato ingiustamente e condannato a morire come se dovesse espiare il peccato
di essere giovane e innocente. Siamo nel 1797 e il giovane Billy
Budd viene arruolato a forza nella marina da guerra
inglese. Il maestro d'armi Claggart, il cui odio per Billy nasconde una passione repressa, lo accusa di tramare
un ammutinamento. Nel confronto con il capitano Vere, l'innocente Billy non riesce a difendersi. Umiliato, colpisce con un
pugno Claggart, uccidendolo. Il comandante Vere, pur
sapendo che Billy è innocente, è costretto a farlo impiccare
per l'omicidio. Billy Budd
muore benedicendo il capitano: Billy vivrà nella
memoria dei marinai come un martire.
Melville oggi è considerato tra i fondatori della tradizione della fiction
nordamericana. Con Hawthorne, Emerson,
Thoreau e Whitman
forma quel
gruppo di scrittori che nel decennio 1850 diedero vita a una nuova letteratura
negli Stati Uniti. Ci sono voluti cinquant'anni
perché si riconoscesse la sua grandezza. La varietà delle sue esperienze, la
concreta e acuta percezione delle realtà storiche, la profondità del dramma
morale che visse, la grandiosità fantastica, la complessità psicologica, la
ricchezza epica fanno di Melville tra i maggiori scrittori degli ultimi due secoli.
RIASSUNTO DELLA VICENDA: Il
racconto è ambientato alla fine del 1797, durante la guerra tra Inghilterra e
Francia, l'azione si svolge a bordo della nave britannica Indomitable. Mentre
tornava da una spedizione di arruolamento forzato, tre nuove reclute salgono a
bordo. Claggart, il maestro d'armi, procede all'interrogatorio. Fra i tre il
solo Billy Budd si dichiara contento di essere arruolato. Preso dall'entusiasmo
lancia il suo addio alla vecchia nave mercantile sulla quale lavorava: "Rights
o' Man" (I diritti dell'uomo). L'esclamazione viene fraintesa dall'ufficiale,
il quale inizia a sospettare che sotto l'aspetto del bel marinaio si celi un
agitatore politico. Il sospetto cresce. Claggart, deciso a tutto pur di
distruggere Billy, corrompe uno delle tre reclute e lo incarica di coinvolgere
Budd in un tentativo di ammutinamento. Billy lo scaccia sdegnato. In
seguito,durante l'inseguimento di una nave nemica Claggart denuncia per
ammutinamento Billy al capitano Vere. Questi chiede un confronto tra i due e
Billy Budd, incapace di parlare perché assalito da improvvisa balbuzie,
colpisce Claggart uccidendolo. Vere è costretto a portare Billy di fronte a una
corte marziale straordinaria, che lo condanna all'impiccagione. Alla fine Vere
è torturato dai rimorsi per non aver salvato il giovane marinaio, che in cuor
suo sapeva innocente. Tuttavia, Billy morendo lo ha benedetto e Vere in tal
modo sente di essere stato 'redento'.
ANALISI DEI PERSONAGGI PRINCIPALI E SECONDARI:
Billy Budd
Distinto dal suo bell'aspetto e dalla sua natura affabile, la qualità
principale di Billy è la sua straordinaria
semplicità. A ventuno anni, lui non si è mai trovato faccia a faccia con la
malvagità. A causa del suo bell'aspetto è stato
sempre gradito e ammirato dovunque andasse. Non ha sviluppato il cinicismo,come ad esempio Dansker,
che è bene informato sulle inclinazioni diaboliche dell'uomo.
Billy non sa difendersi da Claggart, non può
comprendere la sua malvagità e quindi non sa difendersi da essa. Se Billy avesse creduto a Dansker
quando gli disse che Claggart stava complottando
contro di lui, avrebbe potuto proteggersi. Ma Billy è
accecato dalla propria natura ingenua e inizialmente giudica il Claggart un amico.
La morte di Billy è provocata dalla combinazione della propria
debolezza e dalle influenze malvagie esterne al di là della sua comprensione.
Oltre all'ingenua fiducia negli altri, le sue debolezze includono la difficoltà
di esprimersi che lo rendono incapace di difendersi quando Claggart
lo accusa dell'ammutinamento. Ciononostante Melville presenta la perplessità di
Billy e la difficoltà di esprimersi come problemi
direttamente relativi alla sua innocenza e semplicità. Dovendo affrontare le
menzogne dette da Claggart, pensa che non c'è altro
modo per ribattere se non con la forza bruta; Billy
avrebbe potuto bloccare la situazione fin dall'inizio, ma non sapeva
identificare e quindi non poteva condannare i ribelli. Fondamentalmente
l'innocenza e la semplicità di Billy lo rendono
estremamente vulnerabile alle influenze malvagie a bordo della nave. Infatti
Melville ritrae l'innocenza di Billy come qualcosa
sia da ammirare sia da compatire.
Claggart
Se Billy rappresenta l'innocenza nel romanzo, il più vecchio, Claggart rappresenta la malvagità. La crudeltà innata di Claggart è apparentemente illimitato. I suoi motivi sono
troppo sottili e vanno al di là della comprensione di. Billy
non comprende che possono esistere contrasti tra l'azione e l'intenzione umana,
mentre Claggart si dimostra un maestro nell'inganno e
nell'ambiguità, ad esempio mostra la bontà verso Billy
per mascherare le sue intenzioni malvagie. Profondamente egocentrico cerca di
distruggere Billy impiegando intrighi e menzogne,
accusandolo erroneamente dell'ammutinamento per farlo uccidere .
Vere
Vere è il capitano
della Indomitable.
Scapolo di stirpe aristocratica, ha quaranta anni. Vere ha lasciato il segno
come marinaio distinto. Il suo soprannome è "Starry
Vere," appropriato per un uomo distratto e intellettuale come lui che spesso si
chiude in se stesso con i suoi amati libri. Vere resta sempre alquanto in
disparte e è molto diffidente con i suoi pari riuscendo sempre a non risultare
arrogante.
ANALISI DELL'AMBIENTE GEOGRAFICO E SOCIALE DELLA VICENDA:
La vicenda è ambientata nel 1797 e ispirata a fatti
storici realmente accaduti, infatti a quel tempo vi erano continui casi di
ammutinamento che si verificavano nella marina militare inglese a causa delle
terribili condizioni di vita.
MESSAGGIO DELL'AUTORE: Melville
vuole trasmettere al pubblico principalmente un messaggio. Quando l'Indomitable, imbarcazione da guerra, assume Billy e quindi lo obbliga a lasciare la nave mercantile
dove lavorava precedentemente, la "Rights o' Man", troviamo un messaggio: la società costringe gli
uomini a partecipare alla guerra ed in tal modo può fare a meno di considerare
i diritti dell'individuo. Melville, quindi, è profondamente contrario al modo
in cui la società limitare l'individualità della gente.
GIUDIZIO PERSONALE: Questo libro
mi è piaciuto anche se la lettura in certi punti diventa abbastanza pesante
soprattutto quando Melville si sofferma sulle descrizioni tipiche delle
operazioni eseguite dai marinai. Tutto sommato è un libro che consiglierei a
coloro che sono appassionati delle vicende sul mare.