Salvatore Quasimodo
Salvatore
Quasimodo nacque a Modica, in provincia di Ragusa, nel 1901 e nel 1908 si
trasferì con la famiglia a Messina all'indomani del grande terremoto perché suo
padre, capostazione delle Ferrovie, venne inviato nella città colpita per dare
soccorso. Il giovinetto ebbe così modo di osservarne la potenza devastatrice della
calamità naturale ricavandone una forte impressione che lo accompagnerà per
tutta la vita. A Messina frequentò l'Istituto tecnico matematico-fisico che
dava la possibilità di accedere alla Facoltà di Ingegneria e nel 1919 conseguì
il diploma. Durante la permanenza in questa città conobbe il noto giurista Salvatore
Pugliatti e Giorgio La Pira, futuro sindaco di Firenze, con i quali strinse una
duratura amicizia. Nel 1917 fondò il 'Nuovo giornale letterario', un
mensile che ebbe breve vita e sul quale pubblicò le sue prime poesie. Nel 1919
si trasferì a Roma dove pensava di terminare gli studi di Ingegneria ma,
subentrate precarie condizioni economiche, dovette abbandonarli per impiegarsi
come disegnatore tecnico presso un'impresa edile e in seguito presso un grande
magazzino. Nel frattempo collaborò ad alcuni periodici e iniziò lo studio del greco
e del latino con la guida di monsignore Rampolla del Tindaro dedicandosi ai
classici destinati a divenire per lui fonte di schietta ispirazione. Nel 1929,
in seguito all'invito di Elio Vittorini che aveva sposato sua sorella e viveva
a Firenze decise di trasferirsi in quella città. Qui conobbe diversi letterati
appartenenti all'ambiente letterario fiorentino tra i quali Alessandro Bonsanti
e Eugenio Montale e con l'ambiente della rivista letteraria Solaria. Nel 1930,
assunto come 'geometra straordinario' dal Ministero dei Lavori
Pubblici, venne assegnato al Genio Civile di Reggio Calabria. Qui strinse amicizia
con i fratelli Enzo Misefari e Bruno Misefari, entrambi esponenti (il primo è
comunista, il secondo è anarchico) del movimento antifascista di Reggio
Calabria, che lo invogliarono a ritornare a scrivere. Così maturò e affinò il
suo gusto ermetico, cominciando a dare consistenza alla raccolta Acque e terre
che pubblicò quello stesso anno per le edizioni di Solaria. Nel periodo di
Reggio Calabria nacque la mirabile Vento a Tindari.
Nel
1931 venne trasferito presso il Genio Civile di Imperia e in seguito presso
quello di Genova e in questa città conobbe Camillo Sbarbaro e le personalità di
spicco che gravitavano intorno alla rivista 'Circoli' con la quale il
poeta iniziò una proficua collaborazione pubblicando, nel 1932, per le edizioni
della stessa, la sua seconda raccolta Oboe sommerso nella quale sono raccolte
tutte le poesie scritte tra il 1930 e il 1932 e dove comincia a delinearsi con
maggior chiarezza la sua adesione all'ermetismo. Ottenuto il trasferimento a Milano
nel 1934, insegnò dapprima nella scuola media e si dedicò a una varia attività
pubblicistica entrando in contatto con un ricco ambiente culturale. Nel 1938
lasciò il Genio Civile per dedicarsi alla letteratura ed alla poesia e iniziò a
lavorare per Cesare Zavattini in una impresa di editoria e soprattutto si
dedicò alla collaborazione con Letteratura, la rivista ufficiale
dell'Ermetismo. Nel 1938 pubblicò a Milano,con una introduzione del critico Oreste
Macrì una raccolta antologica intitolata Poesie e nel 1939, mentre collaborava
a Il Tempo, iniziò la traduzione dei Lirici greci, opera che verrà pubblicata
nel 1940 a Milano con una prefazione di Luciano Anceschi e che susciterà grande
consenso. Nel 1941 venne nominato, per chiara fama, professore di Letteratura
italiana presso il Conservatorio di musica 'G. Verdi' di Milano ,
incarico che mantenne fino alla fine del 1968. Nel 1969 uscirà nella collezione
'Lo specchio' della Mondadori, a Milano, l'opera Ed è subito sera che
inglobava anche le Nuove poesie scritte tra il 1936 e il 1945. Di chiare idee
antifasciste non partecipò attivamente alla Resistenza e in quegli anni si
diede alla traduzione del Vangelo secondo Giovanni, di alcuni Canti di Catullo
e di episodi dell'Odissea che verranno pubblicati solamente dopo la Liberazione.
Nel 1945 si iscrisse al Partito comunista e l'anno seguente pubblicò la nuova
raccolta dal titolo Con il piede straniero sopra il cuore ristampata nel 1947
con il nuovo titolo Giorno dopo giorno testimonianza dell'impegno morale
dell'autore che continuerà, in modo sempre più profondo, nelle successive
raccolte come "La Vita
non è Sogno", "Il Falso e il Vero", "Verde", "La Terra Impareggiabile"
che si pongono, con il loro tono epico, come esempio di limpida poesia civile.
Durante questi anni il poeta continuò a dedicarsi con appassionato fervore
all'opera di traduttore sia di autori classici che moderni e svolse una
continua e fervida attività giornalistica, per periodici e quotidiani, dando il
suo contributo soprattutto con articoli di critica teatrale. Nel 1950 il poeta
ottenne il Premio San Babila, nel 1953 il premio Etna-Taormina, nel 1958 il premio
Viareggio e nel 1959 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura che
gli fece raggiungere una definitiva fama e gli fece ottenere le lauree honoris
causa dalla Università di Messina nel 1960 e da quella di Oxford nel 1967. Il
poeta trascorse gli ultimi anni di vita compiendo numerosi viaggi in Europa e
in America per tenere conferenze e letture pubbliche delle sue liriche che nel
frattempo erano state tradotte in diverse lingue.
Nel
giugno del 1968, mentre il poeta si trovava ad Amalfi, venne colpito da
un'emorragia cerebrale e trasportato all'Ospedale di Napoli morirà dopo pochi
giorni. Il suo corpo sarà trasportato a Milano, e seppellito nel Cimitero
Monumentale.