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In Francia, come in Italia, il Romanticismo venne divulgato da Madame de Stael, che nel 1810 aveva pubblicato De l'Allemagne, ("la Germania").
Tardivo rispetto al romanticismo tedesco e britannico, il romanticismo francese presenta un periodo di incubazione costituito in particolare dalle opere di Chateubriand.
L'apice del Romanticismo francese si ha però con Victor Hugo, che ne pubblica proprio il manifesto, che in questo caso è costituito dalla prefazione al suo dramma, il Cromwell.
Altri esponenti del romanticismo francese sono Lamartine, de Vigny, de Narval e de Musset e Gautier, il quale è il precursore della tendenza parnassiana.
Essendo stata la Francia la patria dell'Illuminismo, il romanticismo francese ha caratteri più smussati rispetto a quello tedesco tanto animoso.
Il gusto romanticista in Francia si attua in forme come l'autobiografismo, la confessione, l'irrazionale e soprattutto il racconto d'ambiente e storico.
Anche in Hugo, che è il più grande tra i romantici francesi, c'è sempre una punta di realismo, di attenzione ai ceti più umili.
La Francia infatti ebbe il merito di raccogliere con entusiasmo la lezione del romanzo storico di Walter Scott, e infatti saranno proprio due francesi, Stendhal e Balzac, a dare vita al realismo.
Un'altra innovazione della letteratura francese del primo ottocento è l'adozione della forma del feuilleton , il romanzo a puntate d'appendice, che porta ad un fenomeno di ampliamento del pubblico.
Mentre la produzione in versi rimaneva più elitaria, il romanzo diventa un fenomeno quasi di massa. Tra gli autori principali di questo genere c'è Alexandre Dumas, ma anche il successo di autori come Hugo e Balzac è dovuto proprio a questo genere.
CHATEAUBRIAND
Focalizzando l'attenzione su Reneé de Chateaubriand, l'apporto principale che questo autore fornisce al romanticismo francese è la reintegrazione del cristianesimo all'interno della società letteraria. Con il culto deista tipico dell'illuminismo, il cristianesimo, infatti, aveva subito un duro colpo in Francia, tanto più che la Rivoluzione Francese aveva modificato il sistema delle gerarchie nella chiesa francese. Nel 1802, in piena età napoleonica, pubblica Le genie du Christianisme.
(Napoleone stava già cercando di riconciliarsi con il papa).
Quest'opera è scritta in stile classico, ma è di sensibilità preromantica, sia per la rivalutazione del cristianesimo, sia per il particolare gusto estetico, che rivaluta la bellezza dei ruderi, e dal punto di vista delle correnti artistiche, l'arte gotica e le grandi epopee medioevali, così denigrate dalla società illuminista.
VICTOR HUGO
Oltre ad essere qualitativamente superiore, Victor Hugo è indiscutibilmente il personaggio più affascinante del romanticismo francese.
Questo non soltanto per la sua vita tormentata o per la sua personalità fuori dalle righe, ma soprattutto perché la sua poetica costituisce un evento epocale all'interno della letteratura francese.
Le opere più famose di questo grandioso artista sono I miserabili, Notre-Dame de Paris, l'Uomo che ride e numerose raccolte di poesie.
Ho già accennato che la prefazione del Cromwell costituisce una sorta di manifesto del romanticismo francese.
Innanzitutto contesta le convenzioni del teatro classico, come le unità aristoteliche, l'obbligo di bienseance, cioè il divieto di utilizzare parole del linguaggio comune o considerate volgari, e infine espone le sue idee sul teatro in generale.
Hugo teorizza la storia del mondo divisa in tre parti, ad ognuna delle quali è connesso un genere letterario.
La prima età, quella dell'infanzia del mondo, è connessa con il genere dell'ode che canta l'eternità. L'esempio è la Bibbia
La Seconda età è l'età dell'oro, in cui inizia a svilupparsi la società. Il genere è l'epopea o la tragedia. Il principale esponente è Omero.
La Terza età è la modernità, l'epoca della melanconia e dell'analisi dei fenomeni, che si esplica con la commedia, che riscopre la verità svelando che il mondo non è solo bellezza. Il genio di quest'età è Shakespeare. Il dramma romantico però si mescola con la tragedia, andando a descrivere la vita.
Anche nel genere poetico Hugo si batte per l'emancipazione della creatività del poeta.
Rifiuta nettamente la cesura e utilizza molto enjambement, e soprattutto per la pluralità di stili e registri linguistici.
Vorrei porre l'accento anche sul suo irriducibile interesse riguardo a questioni politiche. Hugo vuole riformare la società, denunciando l'ineguaglianza sociale e il capitalismo, propagandando invece un regime democratico.
E' un acceso abolizionista della pena di morte, e infatti in molti suoi romanzi ci sono accenni negativi a questo aspetto (basti pensare a Notre Dame de Paris e a I Miserabili).
Ma è soprattutto ne L'ultimo giorno di un condannato a morte che Hugo mostra una grande sensibilità per la questione sociale, il che lo avvicina molto al socialismo utopistico e alla corrente letteraria del realismo.
Tra gli altri argomenti di carattere politico - giuridico di cui tratta ricordiamo il lavoro minorile, la condizione della donna, la pace e il suffragio universale.
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