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Relazione sul libro Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi
Questo romanzo, privo di illustrazioni, costituito da duecentoquattordici pagine, suddivise in ventisei capitoli, è stato pubblicato nel 1994 dalla casa editrice Feltrinelli nella collana I Narratori.
La vicenda narrata si svolge a Lisbona nell'agosto del 1938, cioè sullo sfondo del regime salazarista, del fascismo italiano e della guerra civile spagnolo.
Protagonista è il dottor Pereira, giornalista cui è stata affidata la direzione della pagina culturale della rivista Lisboa. Egli, già provato dalla perdita della moglie, alla quale si rivolge parlando ad un ritratto, vive quasi isolato da tutto ciò che lo circonda, sembra non volersi più interessare a nulla per timore di essere coinvolto direttamente. La necessità di cercare un collaboratore e soprattutto la lettura di un interessante articolo portano il protagonista a contattare l'autore del saggio, Francesco Monteiro Rossi. Quest'ultimo da subito appare a Pereira incapace di offrire un valido sostegno, ma il giornalista continua a pagarlo e a sostenerlo, nonostante sia inoltre palesemente schierato contro il regime portoghese, fatto che il protagonista non approva. Comunque, spinto da un sentimento che neppure lui comprende, accetta di aiutare il collaboratore nel proteggere il cugino Bruno Rossi, un combattente contro il regime, mettendo a repentaglio la propria sicurezza.
Egli inoltre, frequentando Monteiro Rossi, ha una sera l'opportunità di conoscerne ad una manifestazione l'affascinante quanto prorompente fidanzata, Marta. E' durante un incontro con la ragazza, la quale manifesta apertamente il proprio disappunto per la situazione politica del paese, che l'autore ci presenta il protagonista come un uomo che ha paura di schierarsi, per cui il mondo è solo quello culturale. In questo modo Pereira si rifiuta di essere parte degli avvenimenti comuni a tutti, com'è anche sottolineato da una provocatoria affermazione di Marta: "Noi non facciamo la cronaca, dottor Pereira, è questo che mi piacerebbe che lei capisse, noi viviamo la Storia."
Per gravi problemi di salute Pereira è poi costretto a recarsi per una settimana in una clinica talassoterapica. Qui è personalmente seguito dal dottor Cardoso, uomo colto e disponibile, confrontandosi con il quale prende coscienza di quanto gli sta accadendo. Aver incontrato Monteiro Rossi e Marta lo ha indotto a riflettere, sa ora qual è la sua paura: teme di non aver fatto in passato le scelte migliori e di non aver attribuito il giusto peso ad ogni giorno, accettando anche certe responsabilità che avrebbero dato un diverso senso alla sua vita. Ritornato a Lisbona, Pereira riceve la richiesta d'aiuto di Monteiro Rossi: quest'ultimo ha bisogno di essere ospitato nel più stretto riserbo perchè ricercato dalla polizia in quanto è in possesso di passaporti falsi. Pereira gli offre ospitalità e promette di aiutarlo quasi senza aver bisogno di rifletterci; la sera però, al buio, si interroga riguardo i cambiamenti che sono avvenuti in lui e, nonostante pensi a varie motivazioni, non è in grado di intuire cosa lo spinge a correre tali rischi. Seppure si sia mosso con cautela, Pereira la sera seguente è costretto a far entrare in casa sua tre sconosciuti armati, la polizia politica, con il compito di trovare Monetiro Rossi. Pereira, immobilizzato, non può far altro che opporsi verbalmente al presunto capo dei tre ed è ancora impotente quando sente le urla del ragazzo raggiunto dagli altri due poliziotti. Lasciato libero, Pereira può solo constatare che Monteiro Rossi è stato ucciso. Qualcosa nel suo animo è però cambiato: è ora disposto ad esporsi perché l'accaduto venga denunciato e quindi, eluso con uno stratagemma il controllo degli addetti alla censura, fa in modo che un articolo da lui stesso redatto riguardo l'assassinio sia pubblicato.
Questo libro mi è piaciuto molto in quanto il linguaggio è semplice ed i periodi non sono complessi, ciò nonostante personaggi e situazioni sono rappresentati con ricchezza di particolari.
In alcuni passi inoltre Tabucchi non si limita a descrivere la vicenda e le reazioni del protagonista, bensì come narratore onnisciente analizza anche la psicologia del personaggio, lasciando spazio alle riflessioni del lettore.
Nel corso della lettura ho anche osservato il ripetersi del termine "sostiene": esso sottolinea lo stretto legame fra l'autore ed il personaggio da lui creato, così "vero" da essere capace di sostenere propri pensieri ed idee. A mio parere però tale parola può anche significare l'inavvertibilità della crisi di coscienza attraversata dal protagonista, fase al termine della quale sarà maturato come persona e politicamente.
Ho inoltre apprezzato l'ultimo capitolo dell'opera, in particolare per quanto riguarda l'intenzione dell'autore di ricollegare la vicenda da lui narrata alla tragedia vissuta nello stesso periodo dalla popolazione ebraica, anche se secondo me il ricordo di ciò non si può limitare ad una citazione.
Infine ritengo che quest'opera possa offrire spunti di riflessione ad ogni lettore riguardo il senso della propria esistenza, o più in particolare in riferimento a ciò che può significare assumersi delle responsabilità mettendo anche a rischio se stessi, come accade a Pereira, in grado di denunciare quanto accaduto dopo essere cambiato grazie all'incontro con Monteiro Rossi e Marta.
fc
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