QUINTILIANO
La più celebre opera attribuita a Quintiliano è
l'Institutio Oratoria, un trattato retorico integralmente pervenutoci, che ha
per oggetto la formazione dell'oratore.
Una delle prime questioni affrontate nell'Institutio
Oratoria è se sia più utile lo studio privato, svolto cioè in casa sotto la
guida di un precettore, o quello pubblico. Quintiliano si schiera apertamente
per la seconda soluzione: la scuola pubblica favorisce la vita di relazione e
fonda amicizie destinate a durare per tutta la vita; il confronto costante con
altri compagni tiene desta l'intelligenza e favorisce l'emulazione. Centro
ideale della scuola è la figura del maestro, un uomo colto e moralmente
ineccepibile, dotato di autorevolezza e di prestigio.
Quintiliano eredita da Cicerone una concezione
umanistica della retorica: l'oratore deve essere istruito in tutte le
discipline e onesto, in quanto da lui non si pretende solo la capacità
professionale ma anche un animo virtuoso. Gli studi retorici quindi non sono
considerati da un punto di vista strettamente tecnico ma inseriti in una
concezione più vasta della cultura che comprende il diritto, la storia, la
filosofia, le lettere.
L'opera di Quintiliano segna il culmine della
reazione classicista al gusto asiano dell'età precedente; bersaglio principale
della polemica è la scrittura scintillante e irrequieta di Seneca, a cui
Quintiliano rimprovera di aver corrotto lo stile contemporaneo.