Per un organo di
Barberia
La presenza di un sentimento di malinconia, di
desolazione e angoscia percorre tutta la lirica e viene condensata
dall'immagine di un vecchio che suona per la strada un organo chiedendo invano
l'elemosina.
Già nella prima strofa il poeta ci immerge in
un'atmosfera triste, offuscata, trasognata, dove immagini della primavere di
foglie, della via deserta e dell'arietta d'ospedale fanno affiorare il tema del
morire e dell'abbandono delle cose. Anche i ritornelli prodotti dal suono
dell'organo non riescono a rendere quest'atmosfera più armonica, anzi
l'appesantiscono maggiormente e sono paragonati alla monotonia degli uccelli
che passano e ripassano nel cielo.
Nessuno ascolta il suonatore dell'organo posto
davanti alla piccola casa provinciale che sembra anch'essa ignorarlo e allora
il vecchio continua a suonare il suo strumento tra singhiozzi e pianti che lo
riportano alla figura del piccolo fanciullo deluso che, se da una parte
richiama il "fanciullino pascoliano", dall'altra si differenzia da esso per il
senso di tristezza e di estenuante stanchezza delle vita che incombono su di
lui.
Corazzini adopera un linguaggio colloquiale,
sottolineato dall'uso della seconda persona all'inizio della seconda strofa.
Prevale la struttura paratattica, la presenza dei verbi è scarsa mentre sono
numerose le figure retoriche, come la similitudine dei ritornelli, paragonati
al volo degli uccelli, le innumerevoli metafore, tra cui quella delle ariette
d'ospedale e l'ossimoro dei "singhiozzi-brindisi". Inoltre è posta una notevole
attenzione sulla selezione delle parole che sono rispondenti ai sentimenti del
poeta ed appartengono alla vita quotidiana. Corazzini fa uso del metro libero,
in netta opposizione con qualsiasi fora di estetismo. Le caratteristiche del
suo linguaggio sono proprie anche del "Crepuscolarismo", una corrente
letteraria nata nei primi anni del Novecento di cui fanno parte i poeti che si
distaccarono dalla poesia eroica di D'Annunzio e dalla retorica di alcune
poesie del Carducci e del Pascoli
assumendo un linguaggio più quotidiano e più intimo e un'espressione più
malinconica che si sofferma con bonaria ironia sul mondo borghese. I
crepuscolari si rifugiano in una dimensione privata, di analisi spesso
disincantata e autoironica perché si estraniano dal resto del mondo con il
quale non condividono gli stessi ideali, quindi nella loro poesia vive un mondo
malinconico e un po' stinto. E Corazzini è uno dei principali esponenti di
questo movimento. Infatti in questa lirica e nelle altre sue opere è presente
l'incessante desolazione accompagnata da angoscia e tristezza, conseguenza
della dura vita del poeta, troncata anzitempo dalla tisi. Questa lirica mi ha
aiutato a comprendere lo stato d`animo del poeta e il suo modo di vedere il
mondo, e anche se non lo condivido a causa del suo pessimismo che lo induce a
scoprire in ogni cosa il male di vivere, ho apprezzato la poesia per il suo
tono sommesso e per le riflessioni che il testo suscita.