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Dopo essere stato liberato dal lager di Auschwitz il protagonista passa per più o meno tempo in molti campi per italiani o ex-prigionieri. Per molti mesi è rimasto in campi sempre gestiti dai russi, con i quali aveva seri problemi di comunicazione e dall'apparente disorganizzazione più completa.
Ogni tanto veniva trasferiti da un campo ad un altro anche senza avvertire gli ex-prigionieri, dicendogli che potevano rimpatriare, però poi il treno che avrebbe dovuto portarli a casa cambiava direzione e puntava verso nord portandoli in un campo ancora più lontano dall'Italia del precedente e con la guida che scompariva nella notte. Il protagonista e i suoi compagni rimasero per alcuni mesi nel campo di Staryje Doroghi in cui non avevano notizie ne del loro possibile rimpatrio ne di qualunque altra cosa; quantomeno non gli veniva chiesto niente e non dovevano neanche lavorare. Una sera ricevono la notizia dell'imminente partenza che viene confermata. Dopo un viaggio che dura per il protagonista un po' più di un mese riesce a tornare a casa, avendo attraversato numerose frontiere riesce a rimpatriare.
Primo Levi è il protagonista narratore del romanzo
Sono presenti anche altri personaggi che però sono solo di passaggio come "il greco", Cesare oppure gli ufficiali russi dei vari campi.
I luoghi citati nel romanzo sono ovviamente tutti reali, in gran parte città e luoghi della Polonia.
Il romanzo è ambientato subito dopo la liberazione da parte dei russi del campo di concentramento in cui era prigioniero l'autore. Il romanzo si svolge in qualche mese.
L'autore usa un linguaggio lineare, con espressioni e frasi in altre lingue, come il francese, il tedesco, il polacco, il russo, il greco.
Nel romanzo sono presenti numerosi discorsi diretti, non mancano però i discorsi diretti, in minor quantità, e ci sono molti momenti in cui l'autore si ferma a pensare o a chiedersi qualcosa.
Il narratore come già detto è interno, è il protagonista.
Il romanzo è stato scritto per ricordare a tutti gli orrori della seconda guerra mondiale e anche quando la Germania nazista è stata sconfitta, per le popolazioni locali la miseria e la povertà è rimasta.
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