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Il Surrealismo
Il Surrealismo è un movimento artistico e culturale definito e teorizzato dal poeta e saggista francese André Breton nel Manifesto surrealista pubblicato a Parigi nel 1924.
Analogamente a quanto avvenne nella letteratura surrealista, anche nel campo delle arti figurative furono sviluppate alcune premesse del dadaismo (un movimento culturale nato in Svizzera) quali il ruolo dell'inconscio nell'attività creativa, e le teorie psicanalitiche di Freud.
Attraverso tecniche non tradizionali i surrealisti miravano all'espressione il più possibile spontanea, casuale, di elementi onirici e inconsci; ed erano contrari ad ogni logica formale, ambiti culturali, piani espressivi, e tentavano nelle loro opere di suggerire imprevisti ponti tra vita sensoriale e libera immaginazione, mondi possibili e fantastici.
Alla metà degli anni Venti aderirono al surrealismo Max Ernst, Jean Arp e Man Ray, ai quali si unirono poi Alberto Giacometti, René Magritte, Joan Miró e successivamente Salvador Dalí che si avvicinò al movimento nel 1930.
Con la seconda guerra mondiale, il surrealismo, che aveva saputo tra l'altro rappresentare in modo efficace il clima di violenza e terrore che preluse al conflitto, perse la fisionomia di movimento unitario (seppur fin dall'origine aperto a varie interpretazioni tecniche e stilistiche), sopravvivendo tuttavia come tendenza espressiva e mezzo artistico di conoscenza irrazionale in molte scuole e correnti artistiche della seconda metà del Novecento.
Salvador Dalì - Vita
Salvador Domingo Jacinto Dalí, marchese di Pùbol Nasce a Figueras in Spagna l'11 Maggio 1904 dopo tre anni dalla morte del primo fratello, il padre pensò di chiamarlo allo stesso modo (Salvador) forse per non essere mai riuscito a dimenticare il primogenito. Era un pittore spagnolo, scultore, designer, scrittore e cineasta.
Salvador Dalì segue i suoi primi studi nella città natale e all'età di quattordici anni partecipa sia ad una mostra collettiva di artisti locali sia ad una mostra a Barcellona.
Nel 1921 muore la madre di tumore. Dalí va a studiare a Madrid dove nel vive nella Residenza degli Studenti, nella quale conoscerà altri grandi artisti della sua epoca, come Luis Buñuel e Federico García Lorca, con i quali stringe una grande amicizia, mentre studiava nella Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando.
Negli anni 1924- produce numerosi ritratti della sorella Anna Maria e in generale esplora gli stili in uso all'epoca, (come "Freudiana" e "Lorquiana") per arrivare ad essere influenzato prima dal cubismo e poi dal surrealismo.
Nel 1926 fa il suo primo viaggio a Parigi dove conosce Pablo Picasso e collabora con Luis Buñuel nella realizzazione del film proiettato a Parigi nel .
Nello stesso anno si recarono in Spagna per conoscere Dalí una serie di personaggi del surrealismo tra cui il poeta Paul Eluard e sua moglie Gala,che il giovane pittore sedurrà e trasformerà nella sua musa e compagna per il resto della vita. Diviene così il punto di riferimento del movimento surrealista e nel , a causa della seconda guerra mondiale, va a vivere con Gala negli Stati Uniti dove rimane fino al . È questo uno dei periodi più produttivi della sua vita.
Dalí realizzò nel 1969, il celebre logo dell'industria dolciaria Chupa Chups.
Nel 1974 inaugura il Teatro-Museo Dalì nella sua città natale.
Dopo la morte di Gala nel , la salute di
Dalí peggiora moltissimo e si trasferisce nel Castello di Pubol in provincia di
Girona
(Spagna).
Il Re Juan Carlos I
di Spagna
gli concesse il titolo di Marchese di Pubol.
Nel 1984 ci fu in incendio del castello che lo indusse a traslocare in alcune stanze nella Torre Galatea del castello dove abitò, fino alla morte che lo colpì il 23 gennaio . In rispetto delle sue volontà, viene sepolto nella cripta del Teatro-Museo Dalì a Figueras.
Salvador Dalì
Sogno causato dal volo di un' ape attorno a una melagrana, un attimo prima del risveglio
Madrid
"Sogno causato dal volo di un'ape attorno a una melagrana, un attimo prima del risveglio", è questo il titolo di una delle più affascinanti ed enigmatiche opere di Dalì. L'artista stava dormendo, quando un'ape lo punse improvvisamente provocando in lui, un istante prima del risveglio, una serie di immagini curiose, che Dalì, con l'automatismo tipico dei Surrealisti, cerca poi di fissare sulla tela.
Egli utilizza, una sua personale tecnica di automatismo, che definisce "Metodo paranoico-critico": le immagini che ritrae sono quelle nate dal confuso agitarsi del suo inconscio (paranoia) che gli comunica, in una frazione di secondo, l'avvenuta puntura; le "visioni" prendono quindi forma pittorica attraverso l'interpretazione razionale più immediata del delirio (momento critico). Attraverso tale processo gli elementi onirici, simbolo dei desideri più nascosti, traumi e fobie riescono ad affluire dagli abissi dell'inconscio e a "materializzarsi" sulla tela.
La protagonista è Gala, amante e compagna, musa e soggetto erotico più importante e ricorrente nei sogni di Dalì, che dorme magicamente sospesa a mezz'aria su un piatto e frastagliato scoglio di pietra bianca, con le braccia rovesciate dietro la testa, mentre la baionetta appuntita di un fucile sta per pungerle il braccio destro.
Accanto a lei, sempre sollevata, la melagrana sta per essere punta da un'ape: siamo nell'istante che precede il dolore.
La puntura, ad ogni modo, è già avvenuta e la sua percezione, ingigantita dal sogno, assume le sembianze di due tigri feroci che balzano fuori una dalle fauci dell'altra, che a sua volta salta fuori dalla bocca di un enorme pesce rosso, e che si lanciano verso il morbido e sinuoso corpo della fanciulla.
Il pesce sta uscendo da una gigantesca melagrana, di cui due chicchi stanno per toccare la superficie immobile, quasi rigida, del mare.
In alto, a destra, sporge una rupe accanto a tre quarti di Luna.
Sullo sfondo si staglia la figura di un bizzarro, assurdo elefante dalle lunghissime e scheletriche zampe da insetto, che entra da destra passeggiando con la leggerezza di una libellula pur reggendo sulla groppa un obelisco grezzo, di pietra chiara, la cui punta si perde oltre il limite superiore del quadro.
Colori - Il suo grigio sfumato, la gualdrappa azzurra, si intonano alle nuvole celestine, mentre all'orizzonte i colori sono rosati e caldi, di aurora.
La composizione - Si sviluppa attraverso la frantumazione delle figure, che genera un'immagine disgregata, con l'apparizione di creature fragili e imprevedibili che si muovono in uno spazio cristallino, sterminato, di cieli azzurri e paesaggi antropomorfi. Le immagini del sogno, infatti, non sono definite da dimensioni spazio-temporali stabili: si trasformano, si evolvono, appaiono e spariscono come lampi o sbiadiscono dolcemente, muoiono e risorgono, percorrono grandissime distanze in tempi fulminei o agiscono, attendono, indugiano in un periodo che appare interminabile.
Tutto è un richiamo al regno delle fiabe, i cui personaggi e luoghi infrangono le leggi d'identità, di permanenza delle forme, di non contraddizione, di causalità, di irreversibilità temporale, che conferiscono equilibrio e continuità alla realtà quotidiana. Le trasmutazioni e i fenomeni irrazionali nelle fiabe rispondono ad un' unico assioma : la magia. Dare logicità e ordine al caos apparente delle fiabe o dei sogni, descrivere la «sintassi della magia».
Dalì, attraverso l'automatismo psichico, rappresenta un contenuto inconscio, oscuro e misterioso, armonicamente e profondamente conciliato con la stabilità della coscienza, raggiunge cioè la « Surrealtà », quella realtà superiore in cui si fondono i due stati apparentemente inconciliabili del sogno e della veglia.
Analisi del quadro di Dalì - E' possibile scorgere qualche frammento nascosto della vita dell'artista, sfiorare il suo mondo interiore e comprendere meglio la sua personalità. Il primo simbolo che riscontriamo è Gala, che rappresenta la parte femminile di Dalì o, in senso più lato, la sua Anima che, è la funzione regolatrice dell'atteggiamento dell'Io verso il proprio mondo interiore, ove risiedono tutti gli aspetti latenti della personalità che non possono affiorare alla coscienza a causa di fattori censori di varia natura.
La pietra bianca (sulla quale è sospesa Gala o dell'obelisco), è spesso associata all'utero materno in quanto simboleggia anche l"Acqua Divina".
Un altro simbolo presente nel quadro che rimanda alla femminilità è la Luna che, per la sua natura ciclica simboleggia tutti i fenomeni fisici e fisiologici soggetti a ritmi periodici.
Altri simboli femminili sono: la melagrana, simbolo di fertilità, l'acqua, collegata all'instabilità, alla fecondità, alla purificazione, alla nascita.
La melagrana è il frutto, che rappresenta l'inconscio di Dalì, aperto, squarciato dalla puntura dell'ape, fuoriesce un pesce rosso; il pesce simboleggia un contenuto inconscio che diventa conscio,ossia un messaggio che sale alla coscienza e diventa manifesto.
Il messaggio è rappresentato dalle due tigri, simbolo di energia che diventa dolore, e dai due chicchi che cadono sull'acqua. Le tigri, infatti, ossia la rabbia, si lanciano sulla fanciulla trasformandosi, nella lama affilata della baionetta che ne ferisce il braccio destro, ossia Dalì stesso, parte destra-maschile di Gala.
Le due gocce d'acqua sospese accanto a Gala rappresentano l'avvenuta purificazione attraverso il dolore.
Lo scoglio in lontananza rappresenta forse una difficoltà superata da Dalì grazie alla sua spiritualità. La religione è, infatti, uno dei temi più ricorrenti delle sue opere; qui la fede è simboleggiata dall'obelisco che s'innalza verso l'alto (verso il divino).
Il mare rappresenta l'inconscio, la dimensione più profonda dell'uomo. La speculare piattezza del mare è indice di una relativa tranquillità ed equilibrio interiore dell'artista, che attraverso uno stile di vita estroso, stravagante e anticonformista, nonché attraverso l'arte, riesce ad esternare emozioni, sentimenti e pulsioni.
Proprio grazie all'originalità della sua personalità e al talento artistico Dalì conquistò le simpatie di Freud, che indirizzò la sua ricerca psicoanalitica sull'eccentrico soggetto e prese invece le distanze dagli altri Surrealisti che vedevano in lui una sorta di "padre spirituale" del movimento surrealista.
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