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Il santo rogo e le sue vittime
Struttura e breve riassunto del testo:
Il testo tratto da una raccolta settimanale "mille lire stampa alternativa"pubblicato nell'ottobre del 1993 si suddivide in tre parti nella prima parte lo scrittore narra la storia dell'inquisizione come strumento di repressione e per interessi materiali; nella seconda parte riporta fedelmente i verbali sequestrati nel 1904 dal governo, nei quali ci sono le prove di stragi compiute ai danni di liberi pensatori tra cui vi è anche Giordano Bruno. Nell'ultima parte del libro c'è la descrizione dettagliata dell'arresto della tortura di un frate Tommaso Campanella.
Commento personale
Questo libro anche se piccolo, tratta un argomento molto importante e che apre un dibattito in diverse direzioni e specialmente verso la religione.
La cosa che maggiormente mi ha stupito, è la tranquillità con cui gli aguzzini e persino persone santificate parlano senza problemi di massacri, punizioni corporali disumane, e roghi contro eretici, quasi come se fosse stato dio in persona a comandargli questi atti di pura pazzia; se qualcuno riuscisse però a giustificare simili atti, (cosa che fanno i gesuiti), allora, sarebbe anche costretto a giustificare atti folli compiuti da altre religioni, cui tutti abbiamo assistito in questo periodo; se invece si pensa che questi atti di violenza che hanno sconvolto il mondo, debbano essere condannati e puniti; allora perché la chiesa non ha mai pagato per i sui reati, ed anzi considera l'ammissione di colpa nei confronti di Galileo una concessione, quasi un regalo.
Così come i colpevoli delle più grandi stragi hanno pagato, anche con la vita, i loro crimini contro l'umanità, come nazisti e fascisti; ed inoltre questi partiti sono stati "aboliti", anche se tuttora permangono fasce estremiste, così la chiesa sarebbe dovuta essere punita.
Il motivo per cui questo non è avvenuto, è la giustificazione divina che dava alla monarchia e che faceva molto comodo agli stati del tempo. In ogni caso penso che nessuno possa essere punito per le proprie idee, e che chi lo fa commetta uno dei più gravi reati, si può notare grazie ai documenti che sono arrivati fino a noi, che i così detti eretici erano quasi solamente: liberi pensatori, ebrei, persone scomode, e credenti ma d'altre religioni, e non streghe o diavoli, che ha quel tempo grazie all'ignoranza scientifica in cui il popolo versava, per merito soprattutto della chiesa, venivano visti dappertutto.Gesti simili di pazzia si possono anche osservare nei "promessi sposi" di Manzoni quando la popolazione, colpita dalla peste diede la caccia agli untori; ma oggi grazie al sacrificio di molte persone che hanno sfidato il potere, rischiando ed a volte ottenendo la morte (Galilei, Giordano Bruno); siamo liberi di pensare, esprimerci, ed agire nei limiti del rispetto reciproco, mi chiedo quindi se non condannare almeno moralmente tali istituzioni non sia una mancanza di rispetto verso queste persone.La cosa strana dell'uomo è che se da un lato lotta per la libertà è lui stesso che se la toglie, creando leggi ingiuste e applicando a modo proprio, quelle che dovrebbero essere divine e che sono contenute nella bibbia come nel corano.E' inoltre mio parere che il minor fanatismo di cui godono in questo momento i paesi occidentali, rispetto a quelli orientali sia dovuto ad un notevole allontanamento dalla religione nei primi avvenuto a partire dagli ultimi cento anni; ed è per questo che mi chiedo, se vi sia una relazione tra religione e sviluppo economico, perché se così fosse anche i paesi islamici benché loro religione sia molto forte e radicata, con lo sviluppo andranno anche loro verso la pace; Quindi aiutarli economicamente e politicamente (Palestina) a risolvere i loro problemi potrebbe essere più utile che non affrontarli in guerra; perché come i nostri martiri avrebbero una giustificazione religiosa, che giustifica anche la morte.
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