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Il santo rogo e le sue vittime - Gianni Olmi




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Il santo rogo e le sue vittime

Titolo: il santo rogo e le sue vittime

Genere: documento settimanale

Autore: Gianni Olmi


Struttura e breve riassunto del testo:

Il testo tratto da una raccolta settimanale "mille lire stampa alternativa"pubblicato nell'ottobre del 1993 si suddivide in tre parti nella prima parte lo scrittore narra la storia dell'inquisizione come strumento di repressione e per interessi materiali; nella seconda parte riporta fedelmente i verbali sequestrati nel 1904 dal governo, nei quali ci sono le prove di stragi compiute ai danni di liberi pensatori tra cui vi è anche Giordano Bruno. Nell'ultima parte del libro c'è la descrizione dettagliata dell'arresto della tortura di un frate Tommaso Campanella.


  1. L'inquisizione è ordinata nel 13°sec. dai papi e svolge una duratura attività fino al 1834 quando è abolita in Spagna, anche se ancora oggi la congregazione per la dottrina della fede, il nome moderno del sant'uffizio, costringe sacerdoti scomodi ad abbandonare la chiesa.La pratica di questa è dapprima esercitata dai domenicani e poi dai francescani, e intendeva punire eretici, ebrei, streghe, dissidenti politici; ed è spesso servita per liberarsi di persone scomode e liberi pensatori, che avrebbero potuto mettere in difficoltà la chiesa distruggendo l'intrigo di potere ed interesse economico, che questa ha sempre nascosto. Molto interessante è la definizione che Voltaire riporta nella sua enciclopedia ,e che lo scrittore riporta "l'inquisizione è come si sa un'invenzione meravigliosa ed esclusivamente cristiana per rendere più potenti il papa ed i monaci e per render ipocrita un intera nazione" il grande pensatore fa risalire l'inizio dell' inquisizione a san Domenico e cita le sevizie al quale Ruggero sarebbe stato sottoposto per poter essere salvato dalla pena più dura ,la morte;le torture che riporta ,sono degne di un sadico e non di un santo!! Voltaire scrive di uno scrittore, chiamato Luigi di paramo grande ammiratore del sant'uffizio, il quale con rigore scientifico ha annotato tutte le vittime dell'inquisizione da lui trovate, ben centomila; il suo parere è che il primo eretico fosse Adamo punito da Dio e privato dei suoi beni cosi come la chiesa ha fatto con gli eretici, Luigi di paramo riconosce come primo inquisitore Gesù stesso; il potere viene poi tramandato ai papi per diritto divino ed infine a san Domenico.Fa quasi ridere, se non fossero morti molti innocenti, il racconto di come nacque l'inquisizione in Portogallo; vale a dire per opera di un furfante che cercò di guadagnare dei soldi.Lo scrittore fa seguire il testo con sette documenti papali che regolarono il sant'uffizio: il primo appartiene a Gregorio IX che risale al 1234, scatenò la furia degli inquisitori, verso gli eretici, e regolò con la creazione di patenti di caccia alle streghe la cattura e la tortura, ma in realtà di regole c'erano poche e la caccia venne accompagnata da eventi speculativi; così Innocenzo IV nel 1248, dovette richiamare gli inquisitori al senso della misura.Una bolla papale del 1256 di Alessandro IV consentiva agli inquisitori di assolversi a vicenda, quella di Clemente dava notizia al re di Francia della cattura di un rinnovatore molto famoso fra dolcino; ci sono poi le bolle di Giovanni XXII e di Eugenio IV che regolamentano le sanzioni per gli eretici e rafforzano i poteri degli inquisitori; l'ultima bolla riportata, è di Alessandro VI e dà agli inquisitori facoltà di agire ed indagare anche oltre i limiti delle leggi civili e risale al 1501.
  2. In questa seconda parte sono racchiusi documenti molto importanti raccolti dall'arciconfraternita di San Giovanni decollato la quale era incaricata di assistere i condannati a morte e di seppellirli; per assistenza s'intendeva un intenso lavoro volto alla riappacificazione del condannato alla chiesa cattolica, ottenuto tramite un abile e diabolico lavoro di convincimento orale, con l'aiuto di predicatori per i più ostinati.La confraternita, in cambio di questo lavoro rivendeva vesti e corredi dei condannati, saldando le spese che si vedono anche segnate nei verbali.Questi documenti sono numerosi e tra questi spicca quello di Giordano Bruno la cui condanna è stata negata dalla chiesa fino ad inizio novecento, è registrato come motivo della condanna il suo libero pensiero, che avrebbe danneggiato la chiesa, a questa fine si è avvicinato anche Galileo Galilei che accettando le condizioni impostegli ha evitato la pena capitale.
  3. Nei documenti trovati la descrizione si limitava a generici "brusito vivo", "appiccato", i verbali relativi a Tommaso Campanella, sono molto più dettagliati in merito alle torture cui fu sottoposto il frate accusato di aver guidato una rivolta. Campanella viene dapprima interrogato nel novembre del 1599, poi quando nel maggio 1600 è chiamato a deporre si finge pazzo per scampare alla forca; ma dopo vari interrogatori gli inquisitori passano alla corda, il tormento durò addirittura un'ora contro la consueta mezzora; seguì nel giugno del 1601 la temibile tortura della veglia effettuata per ben 36 ore, il condannato veniva tenuto sveglio e continuamente interrogato promettendogli la liberazione, Campanella intanto era legato su un supporto, di legno con le spalle dietro la schiena ed appeso ad una fune; da questa tremenda tortura il frate uscì in fin di vita con le articolazioni distrutte e con molte ferite. Il verbale a questo punto, riporta la confessione dell'aguzzino, che giura di aver sentito il condannato rispondere alla domanda riguardo alla sua identità, ma la testimonianza di un solo uomo non basto per la condanna del frate, che rimase ancora trentenni in carcere. In questa ultima parte lo scrittore riporta i titoli di diversi libri per un ulteriore approfondimento sull'argomento.



Commento personale


Questo libro anche se piccolo, tratta un argomento molto importante e che apre un dibattito in diverse direzioni e specialmente verso la religione.

La cosa che maggiormente mi ha stupito, è la tranquillità con cui gli aguzzini e persino persone santificate parlano senza problemi di massacri, punizioni corporali disumane, e roghi contro eretici, quasi come se fosse stato dio in persona a comandargli questi atti di pura pazzia; se qualcuno riuscisse però a giustificare simili atti, (cosa che fanno i gesuiti), allora, sarebbe anche costretto a giustificare atti folli compiuti da altre religioni, cui tutti abbiamo assistito in questo periodo; se invece si pensa che questi atti di violenza che hanno sconvolto il mondo, debbano essere condannati e puniti; allora perché la chiesa non ha mai pagato per i sui reati, ed anzi considera l'ammissione di colpa nei confronti di Galileo una concessione, quasi un regalo.

Così come i colpevoli delle più grandi stragi hanno pagato, anche con la vita, i loro crimini contro l'umanità, come nazisti e fascisti; ed inoltre questi partiti sono stati "aboliti", anche se tuttora permangono fasce estremiste, così la chiesa sarebbe dovuta essere punita.

Il motivo per cui questo non è avvenuto, è la giustificazione divina che dava alla monarchia e che faceva molto comodo agli stati del tempo. In ogni caso penso che nessuno possa essere punito per le proprie idee, e che chi lo fa commetta uno dei più gravi reati, si può notare grazie ai documenti che sono arrivati fino a noi, che i così detti eretici erano quasi solamente: liberi pensatori, ebrei, persone scomode, e credenti ma d'altre religioni, e non streghe o diavoli, che ha quel tempo grazie all'ignoranza scientifica in cui il popolo versava, per merito soprattutto della chiesa, venivano visti dappertutto.Gesti simili di pazzia si possono anche osservare nei "promessi sposi" di Manzoni quando la popolazione, colpita dalla peste diede la caccia agli untori; ma oggi grazie al sacrificio di molte persone che hanno sfidato il potere, rischiando ed a volte ottenendo la morte (Galilei, Giordano Bruno); siamo liberi di pensare, esprimerci, ed agire nei limiti del rispetto reciproco, mi chiedo quindi se non condannare almeno moralmente tali istituzioni non sia una mancanza di rispetto verso queste persone.La cosa strana dell'uomo è che se da un lato lotta per la libertà è lui stesso che se la toglie, creando leggi ingiuste e applicando a modo proprio, quelle che dovrebbero essere divine e che sono contenute nella bibbia come nel corano.E' inoltre mio parere che il minor fanatismo di cui godono in questo momento i paesi occidentali, rispetto a quelli orientali sia dovuto ad un notevole allontanamento dalla religione nei primi avvenuto a partire dagli ultimi cento anni; ed è per questo che mi chiedo, se vi sia una relazione tra religione e sviluppo economico, perché se così fosse anche i paesi islamici benché loro religione sia molto forte e radicata, con lo sviluppo andranno anche loro verso la pace; Quindi aiutarli economicamente e politicamente (Palestina) a risolvere i loro problemi potrebbe essere più utile che non affrontarli in guerra; perché come i nostri martiri avrebbero una giustificazione religiosa, che giustifica anche la morte.

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