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Il positivismo: Comte
Comte è il padre riconosciuto del positivismo, colui che si dedicò più di ogni altro alla definizione di un nuovo sistema di pensiero che partisse dalle basi certe della fisica e del metodo sperimentale. Le leggi che regolano lo sviluppo dell'uomo e della realtà, sono per Comte leggi che possiedono la precisione e la determinazione delle scienze fisiche, scopo del vero scienziato è quindi quello di portare alla luce queste leggi in modo tale da possedere una conoscenza che possa agire sulla realtà concretamente.
Il termine 'positivo', da cui deriva positivismo, designa tutto ciò che è concreto, reale, sperimentabile, in contrapposizione a ciò che è astratto e metafisico, ma anche ciò che è utile al miglioramento materiale dell'uomo, in contrapposizione a ciò che appare inutile, infecondo, ozioso. Con il positivismo si tratta allora di fondare una nuova scienza sulle basi delle leggi concrete della natura e non fondata sulle sterili teorie metafisiche.
Ecco alcuni tratti essenziali del positivismo:
La scienza è l'unico metodo per raggiungere una vera conoscenza, e in particolare le scienze naturali (fisica, chimica, biologia, astronomia);
Lo studio della sociologia come indagine scientifica dei rapporti naturali che vincolano gli uomini (la nascita della sociologia come scienza risale proprio a Comte). Tale prospettiva è sintomatica dell'atteggiamento che vuole ogni aspetto del reale, anche quello propriamente umanistico, vincolato a leggi determinate;
L'ottimismo legato alla fiducia nella scienza, vista come disciplina che può risolvere qualsiasi problema dell'uomo. La scienza tende ad aumentare il benessere degli uomini, l'idea è che l'approccio scientifico porti a un progresso generale e costante delle qualità di vita;
L'idea che la filosofia abbia il compito di organizzare e coordinare i risultati delle singole scienze specialistiche, ovvero la riduzione della filosofia da scienza prima a scienza generica con compiti di controllo.
La scienza positivista è per Comte il culmine di uno sviluppo storico ininterrotto verso la vera conoscenza delle cose, i modi in cui l'uomo si è accostato, nel corso del passato, a tale conoscenza sono principalmente tre, divisi da Comte in tre stati:
Il primo stato è quello teologico, ovvero lo stato in cui l'uomo spiega l'ignota origine dei fenomeni attribuendone le cause a forze divine superiori (ad esempio, 'il fulmine è un dardo scagliato da Zeus'), è il periodo dell'infanzia dell'umanità;
Il secondo è lo stato metafisico, ovvero lo stato in cui l'uomo rifiuta la spiegazione divina e cerca nell'essenza astratta la 'forza vitale' e la 'forza motrice')dei fenomeni la spiegazione a tutto (ad esempio, il fuoco brucia perché possiede l'essenza del calore, la virtù calorifica), dalla fantasia e dall'immaginazione si passa alla riflessione e alla ragione, è il periodo dell'adolescenza dell'uomo;
Il terzo stato è quello positivo, ovvero lo stato che si trova a vivere l'uomo moderno, nel quale tale pretesa di spiegare i fenomeni è rifiutata, non si ricercano più le cause ma le leggi, ovvero le relazioni tra i fenomeni, e ci si avvale del metodo scientifico basato sull'esperienza e sul ragionamento. è la fase della maturità dell'uomo.
La legge dei tre stadi individua un modello di lettura non solo della storia delle scienze, ma della storia dell'uomo nel suo complesso. Intanto, osserviamo che essa fornisce un criterio storico di ordinamento del sapere: le scienze hanno tempi di evoluzione differenti e l'ordine in cui vengono disposte e trattate nel Corso segue la successione del loro sviluppo. Mentre matematica, astronomia, fisica, chimica e fisiologia hanno già raggiunto, seppure in misura diversa, lo stadio positivo, la fisica sociale o sociologia si trova ancora alla soglia di tale traguardo. Comte ritiene che l'effettuazione di tale passo sia il compito che spetta al sapere contemporaneo.
Conclusione
A conclusione di questo percorso abbiamo constatato come l'uomo abbia sempre cercato di dare un una legge ed un ordine a tutto l'universo. Alcuni hanno esplicitato quest'ordine in numero, altri come leggi fisiche, altri ancora come manifestazione d'ordine divino, altri cercando invece di ricondurre quest'ordine non ad una entità superiore (Lucrezio, Comte superato lo stadio teologico), ma ad un principio naturale. Tutti comunque cercando di razionalizzare il tutto.
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