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Il cavaliere inesistente




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Il cavaliere inesistente





AUTORE: Italo Calvino


NOTIZIE SULL'AUTORE:


Italo Calvino nasce a Cuba il 15 ottobre 1923.All'eta' di due anni rientra in patria con tutta la famiglia e trascorre la sua infanzia e l'adolescenza a San Remo; in Liguria partecipa alla resistenza, che gli ispira il suo primo romanzo, I sentieri dei nidi di ragno (1947).Dopo la guerra si trasferisce a Torino dove si laurea in lettere e dove collabora con la casa editrice Einaudi.

Molti sono i suoi interessi letterari, che si indirizzano verso la fiaba (Fiabe italiane, 1956), il racconto realistico (Gli amori difficili1958), il racconto filosofico (la trilogia I nostri antenati). Importanti anche le opere saggistiche, in particolare le Lezioni americane.

Muore in seguito ad emorragia celebrale nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1985 a Siena


SINTESI DEL RACCONTO

Il libro Il cavaliere inesistente narra le avventure di Agilulfo, splendido cavaliere dalla bianca armatura, che riesce ad esistere solo grazie alla forza di volontà.

Egli è un perfetto esempio di paladino che è preso come modello da Rambaldo, un giovane cavaliere accorso in guerra per vendicare la morte del padre a causa di un infedele.

Durante un duello contro due infedeli viene aiutato e salvato da un cavaliere color pervinca: Brandamante.

Brandamante è in verità una ragazza di cui s'innamorerà pazzamente. L'amore del ragazzo non è corrisposto, perché Brandamante è innamorata di Agilulfo, la cui identità di cavaliere verrà messa in discussione dal cavalier Torrismondo.

Il cavaliere afferma, infatti, che la vergine che Agilulfo a salvato e che grazie alla qual è stato investito cavaliere è in verità sua madre e proprio padre sarebbe un cavaliere del santo gral.

Entrambi i cavalieri partono quindi alla ricerca, Agilulfo (seguito dal fedele Gurdulù, e a distanza dall'innamorata Brandamante e dal discepolo Rambaldo) della vergine, Sofronia, e Torrismondo di suo padre.

Dopo molte peripezie Agilulfo riesce a rintracciare la bella Sofronia e la giunta ormai la sera la ricovera in una grotta mentre si appresta acercare selvaggina per lei.

Nel frattempo Torrismondo, tornato anche lui dalle sue imprese e dopo aver trovato e sconfitto i cavalieri del gral, si rifugia anche lui nella grotta, vede la ragazza e si innamora.

Quando la Agilulfo torna si sente tradito nei suoi ideali, quando Torrismondo riconosce Sofrina come propria madre e scappa nel bosco dove si dissolve.

Portati davanti alla corte di Carlo Magno Sofrina confessa tutta la verità: lei infatti non è madre, ma sorella di Torrismondo che la madre aveva concepito con un cavaliere del Gral e aveva poi affidato la maternita' alla figlia, che peraltro era stata adottata da una famigli di contadini.

Allora Rambaldo corre nella foresta per cercare il suo maestro, ma ne trova solo l'armatura inanimata, con accanto un biglietto nel quale il cavaliere lascia a lui tutta la sua armatura.

Indossatala in combattimento questa perde tutta la perfezione, ma permette a Rambaldo di essere ricambiato nel suo amore.

Il romanzo si conclude con l'inaspettata rivelazione che suor Palmira, la voce narrante del racconto, è in verità Brandamante che dopo sver scoperto che l'armatura di Agilulfo è "stata riempita" da Rambaldo si rifugia dal dispiacere in un convento.

Proprio allora però si accorge di amarlo e decide di partire con lui, che nel suo errare per ritrovarla è giunto al suo convento.



PERSONAGGI:


AGILULFO:

E' il protagonista che da anche il titolo al romanzo; infatti, Agilulfo è un cavaliere modello, ma inesistente che riesce ad essere presente in guerra contro gli infedeli, soltanto con la forza di volontà. Egli "abita" una candida armatura che lo distingue da tutti gli altri, quasi a voler rilevare la sua purezza e perfezione, sia nei movimenti sia nelle azioni. Calvino lo descrive così: ".un cavaliere dall'armatura tutta bianca, solo una righina nera correva intorno ai bordi; per il resto era candida, ben tenuta, senza un graffio, ben rifinita in ogni giunto.la voce giungeva metallica da dentro l'elmo chiuso, come se fosse, non una gola, ma l'elmo stesso a vibrare."


GURDULU':

E' invece un corpulento scudiero privo di volontà, tanto da cambiare nome a seconda dei vari paesi che visita; vivrà diverse avventure al fianco di Agilulfo, che per ordine di Carlo Magno lo prenderà al suo servizio. L'autore lo descrive così: ".indossava vestiti d'un colore bruno terroso, presentava larghe zone d'un grigio verdastro, preciso al colore delle penne delle anatre, e in più c'erano toppe e brandelli e macchie dei più vari colori."


BRADAMANTE:

E' una donna cavaliere che alla fine del racconto si dichiarerà inaspettatamente la monaca narratrice del romanzo.

E' innamorata di Agilulfo, ma alla fine del romanzo cambierà idea. Calvino ce la descrive così: ".non era un soldato, era una donna bellissima, non solo il viso, sull'armatura vestiva una tunica color pervinca.."


RAMBALDO:

E' un giovane appena adolescente ancor alla ricerca di sé.

E' entrato nell'esercito di Carlo Magno per vendicare la morte del padre e vede nella figura di Agilulfo l'esempio da seguire.


TORRISMONDO:

E' ancora un giovane cavaliere che mette in discussione l'autenticità di Agilulfo mettendo in discussione la sua prima impresa.

Egli infatti sostiene che la vergine che Agilulfo a salvato e che grazie alla quale è stata eletto cavaliere è sua madre. Scoprirà solo poi che è sua sorella adottiva.


SOFRONIA:

E' la presunta madre di Torrismondo, e la causa del dramma di Agilulfo. E' stata, infatti, adottata in tenera età dai dalla madre del giovane cavaliere, che tradisce poi il marito dando alla luce Torrismondo appunto e facendolo passare per il figlio dell'orfanella.





ANALISI DEL TEMPO E DELLO SPAZIO:

Le vicende si svolgono prevalentemente in Francia, all'epoca dei paladini e di Carlo Magno. Tuttavia né l'epoca né i luoghi sono storicamente ricostruiti. L'autore fa rivivere al lettore un medioevo puramente fantastico e colloca i fatti in castelli, campi di battaglia, foreste, villaggi, conventi stilizzati e irreali. Si è di fronte ai luoghi tipici e caratteristici in cui avvengono le favole.

Le vicende avvengono in prevalenza in luoghi aperti: il campo di battaglia, il bosco, il mare. Ci sono però anche delle scene che si svolgono in luoghi chiusi: la narrazione della storia da parte di Suor Teodora nel convento e la notte passata da Priscilla, tanto per fare degli esempi.

La storia è ricca di flash back ed è da notare la differenza tra il tempo in cui si svolgono i fatti e il tempo in cui Suor Teodora li racconta.


TECNICHE NARRATIVE

La voce narrante è quella di una suora, la quale dice ironicamente di non avere molta esperienza del mondo. Ma quando essa rivela di essere Bradamante, ci si rende conto della sua scherzosa finzione. Essa qui non si limita ad esporre gli accadimenti, ma in vari casi si sofferma a riflettere su che cosa significhi scrivere e raccontare. Dietro di lei si sente parlare Calvino, il quale osserva che non sempre la scrittura è cosa facile; non sempre il discorso fluisce e l'ispirazione può venire a mancare, dando allo scrittore momenti di aridità. Scrivere è quindi un esercizio faticoso e assai impegnativo.

Ci sono due punti di vista: uno è quello del narratore esterno, quell'altro è del narratore interno. Il primo punto di vista è quello di Suor Teodora che racconta le vicende e che quindi si esprime in 3° persona: qui il narratore è esterno. Il secondo è quello di Suor Teodora che si rivolge al lettore, facendo delle riflessioni sullo scrivere, e che quindi si esprime in 1° persona: qui il narratore è interno.

Per quanto riguarda il ritmo narrativo, nella prima parte del racconto è piuttosto lento; qui vengono soprattutto presentati i personaggi principali. La seconda parte ha invece un andamento narrativo assai più veloce e quasi concitato. In effetti gli eventi si susseguono rapidamente e ci sono continui rovesciamenti e colpi di scena.



AMBIENTAZIONE:

Il romanzo di Italo Calvino è ambientato nel medioevo presso l'esercito di Carlo Magno, durante le guerre combattute per sconfiggere gli infedeli.


TEMI DEL LIBRO:

Con il semplice e piacevole libro Il cavaliere inesistente Calvino vuole affrontare un tema ben più preciso: la ricerca di se stesso e il percorso che l'uomo, da adolescente, compie per diventare adulto.

I personaggi come Gurdulù, Rambaldo, Torrismondo e a volte lo stesso Agilulfo sono personaggi volubili e in continua ricerca di sé.


MESSAGI DELL'AUTORE:

A mio parere Calvino propone di superare la condizione in cui si trova il suo Agilulfo. Egli è un essere incompleto; egli vive solo di volontà e di ragione, ma gli manca un elemento importante: il corpo, con tutto ciò che questo significa (calore, sentimenti, emozioni). L'uomo dunque non è completo se non riesce ad impiegare con armonia tutte le sue facoltà, sia quelle legate al pensiero, sia quelle legate ai sentimenti e agli affetti.

Questo, all'interno del racconto, è reso evidente dalla contrapposizione tra le due figure di Agilulfo eGurdulù: freddo e razionale il primo, vivo e incosciente il secondo; ma soprattutto dalla figura di Rambaldo che si può considerare come l' "unione", il "punto di incontro", la "somma" tra Gurdulù e Agilulfo. Eglio è infatti un essere razionale, come Agilulfo, ma che si lascia guidare anche dal suo cuore e dalle sue emozioni, come fa Gurdulù




COMMENTO:

Il libro di Calvino Il cavaliere inesistente mi è piaciuto molto, perché sotto una storia in apparenza banale, tratta un tema considerevole: la ricerca di sé.

Proprio per questo, a parer mio, è un ottimo romanzo specialmente per noi adolescenti che stiamo ancora crescendo e siamo ancora alla ricerca della nostra identità.




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