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di Giovanni Verga
NARRATORE
il narratore non coincide con l'autore.
la narrazione avviene in 3° persona.
il narratore è estraneo alla vicenda e non esprime giudizi sui fatti.
PUNTO DI VISTA
Il punto di vista dalla storia è variabile, alcune volte è di un narratore spesso onnisciente, altre volte si immedesima nei vari personaggi.
La voce narrante è più frequentemente interna ma anche esterna.
STRUTTURA DEL TESTO
a) Personaggi
Le descrizioni si basano sulle caratteristiche fisiche e psicologiche.
Le caratteristiche dei personaggi ,in gran parte, ci giungono dai pettegolezzi e dai commenti popolari, in piccola parte invece, ci vengono presentati direttamente dal narratore con piccole descrizioni, che si completano, poi, grazie ai commenti della popolazione.
La protagonista è l'intera famiglia Malavoglia, il resto dei personaggi sono di minore importanza.
I MALAVOGLIA sono una famiglia molto unita che ha sempre cercato di tirare avanti.
PADRON 'NTONI vuole bene a tutta la famiglia e cerca di tenerla saldamente unita; cerca inoltre, di prendere decisioni favorevoli che non compromettano la loro sopravvivenza.
MENA,LUCA,ALESSI, e LIA, nipoti di Padron 'Ntoni, si vogliono bene e hanno cercato di aiutarsi nei momenti belli e brutti. Da parte di alcuni fratelli nascerà un piccolo odio verso 'Ntoni quando diventerà fannullone.
MARUZZA ha fatto di tutto per i propri figli e c'è un buon rapporto con tutti loro.
'NTONI smettendo di lavorare e allontanandosi sempre di più dalla famiglia, si distacca dalle cose più importanti e dalla persone che gli sono state sempre vicino.
Tra MENA e ALFIO MOSCA era sorto un grande amore che però non poté fiorire, l'occasione ci sarà più tardi, ma ormai Maruzza si riterrà troppo vecchia da 'maritare'.
Nel PAESE ci sono tantissime relazioni, rapporti e sentimenti. d'odio,d'amore,di gelosia ecc. che mutano in continuazione.
DESCRIZIONI PERSONAGGI
Padron 'Ntoni
Padre di Bastianazzo sposato con Maruzza.
E' colui che ha più autorità, essendo il più anziano,ha sempre preso lui la decisioni più importanti.Cerca di tenere unita la famiglia; la sua saggezza nasce dall'esperienza, ma anche dai numerosi proverbi che conosce e utilizza nei momenti giusti. E' un uomo dall'animo semplice, onesto e giusto, è un tipo un po' curioso e pettegolo.
Bastianazzo
Figlio di Padron 'Ntoni. Il suo vero nome è Bastiano, ma i compaesani lo chiamano così perché è grande e grosso. E' il ritratto di suo padre, mite, buono e ubbidiente alle decisioni paterne. Muore affogando con la Provvidenza.
Maruzza detta la Loga
Moglie di Bastianazzo, è una donna semplice e buona, tutta casa e lavoro; non se la prende mai. Muore di colera.
'Ntoni
figlio maggiore di Bastianazzo. All'inizio della storia ha vent'anni; è un giovanotto alto,forte e robusto.Ma è vinto, purtroppo, dall'egoismo individuale e questo lo porterà alla rovina e al carcere; uscito dal carcere sembra avere compreso i suoi errori.
Mena,Luca,Alessi e Lia
Figli di bastianazzo e quindi fratelli di 'Ntoni.
-Luca: è il ritratto di suo padre. Morirà in un incidente navale svolgendo servizio militare.
-Mena: soprannominata Sant'Agata perchè lavorava sempre al telaio. E' una ragazza giovane, laboriosa; è simile a sua madre, ubbidisce e si rassegna facilmente.
-Alessi: è un giovane molto laborioso, si sposerà con Nunziata e riuscirà a risollevare la famiglia.
-Lia: è una ragazzina indolente, si avvilisce per il cattivo esempio del fratello 'Ntoni finendo nel giro della prostituzione.
Zio Crocifisso
E' un usuraio disposto a prestare i sodi agli amici purché gli venga garantita la restituzione.
b) Spazio e tempo
I luoghi sono tutti reali, esterni e interni.
il MARE che spesso viene descritto, dalle persone che lo conoscono bene, come
una persona.
il VILLAGGIO è posto come sfondo al romanzo, lì avvengono gli incontri tra i vari personaggi e la vita trascorre.
la SPEZIERIA dove gli uomini spesso si incontrano per commentare il giornale e i fatti del giorno.
davanti alla CHIESA sugli scalini, si incontrano le persone a spettegolare.
l'OSTERIA della Santuzza luogo dove si mangia, si beve e si gioca a carte.
la BOTTEGA di Vanni Pizzuto, il barbiere, dove gli uomini oltre a farsi la barba vanno per chiacchierare.
la CITTA' , vista come un luogo da cui stare alla larga, perché soltanto nel proprio paese si ha la protezione e la sicurezza.
Le descrizioni sono abbastanza generiche affidate al narratore e ai personaggi.
L'unica data presente evidente nel testo è dicembre 1863, indica il tempo in cui 'Ntoni
è chiamato a prestare servizio militare.
Il periodo storico lo possiamo anche determinare dallo stile di vita che le persone
conducono: le usanze, i loro abiti, i mezzi di trasporto (asini, carretti.), il pudore che
esisteva tra ragazzi e ragazze. Ci troviamo quindi dopo l'unione Italiana (1860), nel
testo si ritrovano anche, tutti i problemi legati a questa.
Il periodo in cui si svolge la vicenda e quello in cui opera l'autore coincidono.
c) Fabula e intreccio
-RIASSUNTO-
La famiglia Malavoglia, guidata da Padron 'Ntoni, vive ad Arci Trezza in Sicilia; sono pescatori e possiedono una barca, la Provvidenza.
'Ntoni, nipote di Padron 'Ntoni, parte perché chiamato alla leva, là scopre un mondo nuovo, da cui rimane affascinato e tornato al paese nativo rivendica i bei tempi e smette di lavorare. La famiglia nel frattempo perde in un naufragio Bastianazzo, figlio di Padron 'Ntoni, con il carico di lupini, poi la casa e la barca a causa dei debiti, Luca muore in un incidente navale, e come se non bastasse , 'Ntoni lascia il paese e va in cerca di fortuna, ma torna più povero di prima e si da al contrabbando finendo in prigione per aver ferito con un coltello una guardia doganale.
Lia, scappa e si da alla prostituzione, Alessi, sposatosi con Nunziata, con l'aiuto della sorella Mena riuscirà a risollevare la famiglia Malavoglia dopo la morte di Padron 'Ntoni.
Dopo 8 anni esce dal carcere 'Ntoni e capisce di aver sbagliato avendo sottovalutato il valore famigliare, ma ormai è troppo tardi per rimediare.
la fabula coincide quasi totalmente con l'intreccio, talvolta ci sono piccoli flash-back e anticipazioni.
d) Lingua e stile
Il libro ' I Malavoglia' è un romanzo.
Nelle tecniche narrative adottate del Verga, prevale il discorso diretto e il
discorso diretto libero, in minor parte c'è il discorso indiretto.
Ci sono flash-back e anticipazioni. Altra tecnica adottata è lo straniamento.
Il registro stilistico è basso.
La sintassi è talvolta complessa.
Il lessico è dialettale accompagnato da frequentissimi proverbi.
Parole chiave: debito, disgrazia.
Ci sono moltissime similitudini.
MESSAGGIO
Il messaggio è implicito e ci viene presentato come un giudizio definitivo e
immodificabile.
Il Verga vuole presentarci la sua cognizione di vita, ovvero non fare come la famiglia
Malavoglia, che ha cercato di modificare la propria condizione sociale, altrimenti
andremmo, come loro, incontro alla rovina; dovremmo, quindi, cercare di
rassegnarci e adeguarci alla nostra posizione sociale ed economica.
TESTO E CONTESTO
Giovanni Verga (18401922)
Nato a Catania il 2 settembre 1840 da una famiglia di proprietari terrieri benestante. Lascia gli studi tecnici per dedicarsi alla sua vocazione letteraria e giornalistica. A 16 anni comincia a scrivere i primi romanzi storici. Partecipa nel 1860 alle vicende politiche arruolandosi come guardia nazionale. Nel 1865 lascia Catania e si reca per la prima volta a Firenze, a quel tempo punto d'incontro per artisti e intellettuali. Là comincia a frequentare i salotti mondani e stringe amicizia con Luigi Capuana.
Nel 1874, si trasferisce a Milano ed entra in contatto con ambienti della Scapigliatura. Escono le prime novelle con caratteristiche che accennano l'adesione dell'autore alla verismo.
Dal 1877 seguono altri romanzi e racconti veristi, tra cui nel 1881 'I Malavoglia', oggi considerato il capolavoro del verismo italiano. Inizialmente, questo romanzo non ebbe successo, la critica accolse il romanzo con grande indifferenza, Verga rimase amareggiato da questo, in quanto si aspettava ben altra accoglienza. Solo parecchi anni dopo la sua, morte, ottenne il riconoscimento che meritava. Nel 1893 lascia Milano e si dedica alla sua proprietà terriera,viene pubblicata l'ultima opera.
PENSIERI E IDEOLOGIE DEL VERGA
Verga condivide la concezione dell'evoluzione naturale e la lotta per la vita, introdotti dal Positivismo, ma li interpreta in maniera pessimistica, in quanto, secondo lui, le strutture delle società sono immodificabili e ogni uomo è destinato, obbedendo alle leggi dell'esistere e del divenire, alla sofferenza e alla sconfitta. Quindi, noi uomini dovremmo rassegnarci, in quanto incapaci di ottenere un cambiamento positivo. Le persone che tentano di abbandonare la propria condizione sono destinate al fallimento.(IDEALE DELL'OSTRICA)
Nella letteratura,Verga, si pone sulla scia Naturalistica, infatti utilizza e condivide l'oggettività e l'impersonalità per rappresentare la realtà. L'autore deve comportarsi come uno scienziato, descrivere oggettivamente la realtà perché, comunque, i suoi commenti e giudizi non modificano e migliorano essa.
Utilizza tecniche come L'ARTIFICIO DELLA REGRESSIONE, dove il narratore assume il punto di vista dei personaggi, immedesimandosi, regredendo dentro di loro, e LO STRANIAMENTO: è quel metodo per cui le azioni o fatti normalissimi vengono presentati come strani e anormali mentre quelli strani e anormali come realistici e comprensibili.
Queste tecniche vengono utilizzate anche per altri romanzi e racconti del Verga come 'Rosso Malpelo', 'La Roba'.
Il romanzo 'I Malavoglia' è il primo che avrebbe dovuto fare parte del ciclo 'I VINTI', questo progetto doveva comprendere altri romanzi che riguardavano storie e vicende di altri gruppi sociali, dalla più bassa (I Malavoglia) alla più alta, per dimostrare che in tutte le classi sociali c'è la voglia di cambiare per favorire le proprie condizioni economiche, ottenendo però, sempre risultati negativi.
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