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I DISTURBI DEL LINGUAGGIO
Tra i disturbi del linguaggio abbiamo il mutismo elettivo. Alcuni bambini non parlano per deficit intellettivo, oppure nei bambini sordi il mutismo è una conseguenza del deficit uditivo. Vi sono casi di mutismo dati da un forte scioc, ma abbiamo anche una forma diversa di mutismo che è psicologica e compare verso i 3 anni, verso i 6 anni o nell'adolescenza.
Quello che compare a 3 anni è una forma di reazione alla mancanza vera o presunta di attenzioni.
A 6 anni invece può comparire con l'entrata a scuola, quindi può diventare un'arma contro un ambiente che il bambino sente come ostile (perché lo sottrae dalla famiglia). Nell'adolescenza rappresenta una forma di opposizione verso l'ambiente famigliare, è un comportamento passivo aggressivo con cui il ragazzo manifesta la sua infelicità (depressione).
IL RITARDO DEL LINGUAGGIO
Si inizia a parlare di ritardo del linguaggio quando un bambino di più di 3 anni parla con la parola frase (mamma, pappa).
DISLESSIA
E' spesso accompagnata dalla disortografia; c'è o l'emissione di lettere o sillabe, o l'inversione (es. noto al posto di tono), o le sostituzioni (vano al posto di vino).
LE BALBUZIE
Il bambino balbuziente in genere conosce il linguaggio, ma è bloccato nell'espressione. Nella maggior parte dei casi la balbuzie si evidenzia fra i 3 e i 5 anni quando il bambino formula frasi complete (le balbuzie che si presentano più avanti sono dovute da traumi). Sembra che nel 30% dei casi sia ereditaria, in altri casi 50% è associata a ritardi del linguaggio (non c'è alcun nesso con l'intelligenza).
Molti psicologi però sottolineano il ruolo dei genitori soprattutto della madre. Vi sono madri che vengono chiamate le nutrici balbettanti perché sono ambivalenti verso i figli o iperprotettrici e ansiose o fredde e distaccate quindi il loro contatto soprattutto su quello affettivo è caratterizzato da doni e rifiuti. Oppure adulti intorno ai bambini troppo esigenti (maestri). Nei popoli primitivi la balbuzie non esisteva.
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