George
Sand (1804-1876)
Pseudonimo di Amandine-Lucie-Aurore Dupin, fu
resa celebre da una vastissima produzione letteraria (famoso il romanzo Indiana)
e per la sua ribellione ai pregiudizi che soffocavano la condizione
femminile. Come
feuilletonista fu ancor più "riluttante" (Bianchini)
di Balzac, come lei stessa ammise molti anni dopo la pubblicazione del suo
primo romanzo d'appendice Jeanne (1844):
Jeanne è il primo romanzo composto per il sistema
di pubblicazione in appendice. Questo sistema esige un'arte particolare che non
ho cercato di acquistare, considerandomi poco adatta. Era nel 1844, quando il
vecchio Constitutionnel si ringiovanì passando al formato grande.
Alexandre Dumas ed Eugène Sue possedevano fin da allora, al massimo grado,
l'arte di terminare un capitolo su una peripezia interessante, che doveva
continuamente tenere in ansia il lettore, nell'attesa della curiosità o
dell'inquietudine. Tale non era il talento di Balzac, tale fu ancor meno il
mio.
Jeanne è
una storia "socialista e campestre al tempo stesso", che propone un quadro di
fusione delle superstizioni pagane e del culto cattolico (ricordiamo che nel
precedente Compagno del giro di Francia, del 1843, il suo puro
evangelismo non era stato gradito dai lettori). Di grande successo furono i
seguenti Pozza del diavolo (1846) e François le Champi (1847),
pubblicati per la Presse.
Il più feuilleton di tutti i suoi
romanzi è I signori di Bois Dorè (1858, per la Presse), dove
troviamo rovine oscure, gemiti, riapparizioni di un morto, ricerca di un
tesoro, agnizioni e duelli. Il maggior contributo al feuilleton, però,
fu dato dalla Sand con il personaggio di Lélia, dell'omonimo romanzo che
paradossalmente non fu pubblicato in appendice, nel 1833. Lélia è la donna che
nega l'amore, bella, sublime, ma fredda. Il merito della Sand è dunque quello
di aver creato un nuovo personaggio romantico femminile che, incapace veramente
di amare, si trasforma in un Don Giovanni in cerca di un amore sensuale.