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Elsa Morante (1912 - 1985)
Nata a Roma il 18 agosto del 1912, Elsa Morante ha trascorso la sua infanzia nel quartiere popolare di Testaccio. Figlia di Irma Poggibonsi, maestra elementare ebrea, e di Francesco Lo Monaco, un impiegato delle poste, cresce tuttavia in casa del padre anagrafico Augusto Morante, istitutore in un riformatorio per minorenni.
Alla fine degli studi liceali, lascia la famiglia e va a vivere per conto proprio; ma la mancanza di mezzi economici la costringe ad abbandonare la facoltà di Lettere. Negli anni Trenta vive, infatti, da sola, mantenendosi con la redazione di tesi di laurea, dando lezioni private di italiano e latino, e in seguito collaborando a riviste e a giornali, tra cui il «Corriere dei Piccoli».
La Morante iniziò giovanissima a scrivere filastrocche e favole per bambini, poesie e racconti brevi, che a partire dal 1933, sino all'inizio della seconda guerra mondiale, furono via via pubblicati su varie riviste di diversa natura (tra le quali si ricordano Il Corriere dei Piccoli, Il Meridiano di Roma, I Diritti della Scuola, Oggi). Il suo primo libro fu proprio una selezionata raccolta di alcune di queste sue storie giovanili, Il Gioco Segreto, pubblicato nel 1941; esso fu seguito, nel 1942, da un libro per ragazzi, intitolato Le Bellissime Avventure di Caterì dalla Trecciolina (ma poi riscritto nel 1959 con il titolo Le Straordinarie Avventure di Caterina).
Nel 1936 conosce, tramite il pittore Capogrossi, Alberto Moravia che sposerà nel 1941. Nello stesso anno viene pubblicato anche il suo primo libro, Il gioco segreto, in cui è raccolta una piccola parte della vasta produzione narrativa destinata ai giornali; mentre l'anno successivo appare il libro di fiabe Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, illustrato della stessa Morante. Le sue personali e familiari inquietudini, il suo appassionato gusto della finzione emergono già nel Diario, redatto dal 19 gennaio al 30 luglio 1938, ma pubblicato solamente nel 1990.
Con Moravia vive prima ad Anacapri e poi a Roma, in un piccolo appartamento in via Sgambati, dove nel 1943 inizia a scrivere il suo primo romanzo Menzogna e sortilegio, interrompendone tuttavia la stesura verso la fine della seconda guerra mondiale, per seguire il marito, indiziato di antifascismo, sulle montagne di Fondi, un paesino nell'area intorno a Cassino, in Ciociaria.
Tale parte dell'Italia meridionale appare di frequente nelle opere narrative successive dei due scrittori; Elsa Morante ne parla soprattutto nel romanzo La Storia mentre il marito scriverà, sempre dall'esperienza di questo periodo, La ciociara. Durante questi anni Elsa Morante iniziò a tradurre il diario di Katherine Mansfield; le sue opere successive mostrano alcune influenze della Mansfield. Dopo la fine della guerra, Morante e Moravia incontrarono il traduttore americano William Weaver, che li aiutò a raggiungere il pubblico americano. Nel 1948, dopo un primo viaggio in Francia e in Inghilterra, il suo primo romanzo, Menzogna e sortilegio, vinse il Premio Viareggio. Il romanzo fu poi pubblicato negli Stati Uniti con il titolo House of Liars nell'anno 1951.
Nell'estate del '44 ritorna a Roma, ma intanto il suo complicato e difficile rapporto con Moravia alterna momenti di comunicazione intensa ad altri di distacco e malessere. In Elsa Morante, infatti, il bisogno di autonomia contrasta con una forte esigenza di protezione e di affetto. Allo stesso modo desidera e rifiuta la maternità, a cui rinuncia, ma di cui rimpiange, al tempo stesso, la possibilità perduta.
Moravia e la Morante, con il migliorare della loro situazione economica, si trasferiscono in un attico in via dell'Oca, che ben presto diverrà uno dei più frequentati ritrovi del mondo intellettuale romano. Nei primi anni Cinquanta la Morante tiene un nuovo diario, che presto interrompe. Collabora con la Rai, viaggia, scrive il racconto Lo scialle andaluso e lavora alla redazione del suo secondo romanzo L'isola di Arturo, che esce nel 1957. L'opera riscosse grande successo di pubblico, e ottenne il Premio Strega. Ne fu tratto anche un film omonimo, diretto da Damiano Damiani. Subito dopo visita con una delegazione culturale L'Unione Sovietica e la Cina. Nel 1959, durante un viaggio negli Stati Uniti, conosce il giovane pittore newyorkese Bill Morrow, con cui instaura un'intensa amicizia. Durante gli anni Sessanta Elsa Morante rifletté a lungo sulla sua narrativa, e distrusse molto di ciò che aveva scritto nel frattempo, ad eccezione di poche cose, tra cui una poesia, L'Avventura. Nel 1960, pur non abbandonando la residenza coniugale e il proprio studio ai Parioli, si trasferisce in un appartamento tutto per sé in via del Babuino. Viaggia con Moravia in Brasile e l'anno successivo, insieme anche a Pasolini, si reca in India.
Nel 1962 si separa definitivamente dal marito e vive la tragica esperienza della morte dell'amico Bill Morrow, precipitato nel vuoto da un grattacielo. Nonostante la separazione da Moravia, continuò a scrivere, sebbene sporadicamente. Lavorò in questi anni ad un romanzo che non vide mai la luce: Senza i conforti della religione. Gli anni successivi sono assai drammatici per la Morante, che pur continuando a viaggiare (in Andalusia, in Messico, nel Galles), appare tormentata dall'ossessione della morte del suo giovane amico e dalla minaccia della vecchiaia. Non solo, ma nella conferenza del 1965 Pro e contro la bomba atomica (uscita da Adelphi nel 1987) e nelle poesie de Il mondo salvato dai ragazzini (1968), si rileva anche una nuova forte inquietudine per i pericoli che minacciano l'umanità insieme ad un nuovo desiderio di intervento sul mondo. La Storia, una storia ambientata a Roma durante la seconda guerra mondiale, uscì nel 1974 ed ebbe fama internazionale, ma ricevette anche attacchi spietati da parte dei critici. Luigi Comencini ne trasse uno sceneggiato TV interpretato da Claudia Cardinale. L'ultimo romanzo di Elsa Morante fu Aracoeli, pubblicato nel 1982.
Ammalatasi in seguito ad una frattura al femore, subisce un intervento chirurgico, e trascorre gli ultimi anni di vita a letto, non potendo più camminare. Nell'aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti del gas, ma viene salvata da una domestica. Nel 1984 ricevette il Prix Médicis per Aracoeli. Dopo un nuovo intervento chirurgico rimane in clinica, a Roma, dove muore d'infarto il 25 novembre del 1985.
Pubblicato nel 1957, "L'isola di Arturo" segna
il passaggio di Elsa Morante dal 'realismo magico' al racconto che si
trasfigura nell'allegoria.
Sull'isola di Procida, non lontano da Napoli, Arturo trascorre l'infanzia e la
giovinezza in un microcosmo fatto di mare, sogni e fantasie infantili.
Nell'immaginario del bambino la madre, morta nel metterlo al mondo, aveva
scelto per lui il nome d'una stella e di un antico re della Bretagna. Il padre,
bello e biondo, è per lui come un dio, da contemplare con devozione nonostante
la sua indifferenza ed il suo egoismo. Educato dall'amico quindicenne,
Silvestro, e dalla natura, Arturo racconta il proprio percorso di formazione
alla vita adulta, che giunge fatalmente a compimento con l'arrivo sull'isola di
Nunziatina, la giovanissima sposa del padre capace di turbare profondamente
l'animo suo. Madre -matrigna ed allo stesso tempo bambina, la bella Nunziata
incarna, agli occhi d'Arturo, una femminilità materna e sensuale. I baci suoi
si trasfigurano in quelli d'amante, segnando la fine dell'infanzia: è così che
il ragazzo, divenuto uomo, abbandona l'isola della giovinezza, pronto per
affrontare il mondo con infinita nostalgia per quella piccola terra che "fu
tutto".
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