DI FEDERIGO TOZZI "CON GLI OCCHI CHIUSI"
Tozzi descrive soprattutto la borghesia che pensa solo a far soldi con
astuzia ed egoismo. Descrive una popolazione del tutto arretrata che non dava
importanza all'istruzione ma solo agli affari. Il personaggio di Tozzi subisce
tutto ed è quindi un inetto nel vero senso della parola; non cerca di chiedersi
il perché delle situazioni (come facevano i personaggi di Italo Svevo) ma le
accetta credendo che sia tutta colpa del destino; si chiude rispetto al mondo;
è molto pessimista, e non riesce proprio da accettarsi per quello che è. A
differenza dei soggetti dei veristi che cercavano di fare qualcosa per
migliorare la loro situazione, i soggetti dei romanzi psicologici non facevano
niente per migliorare la loro situazione, si consideravano delle vittime e
molto spesso la loro vita terminava con il suicidio, come Madame Bovary. Da
piccolo Federigo Tozzi ebbe una vita travagliata, il padre era un uomo rozzo e
la madre morì molto giovane. Crescendo Federigo maturava un carattere molto
violento e a scuola non faceva che collezionare una serie di insuccessi. Egli
morì molto giovane, un anno dopo la pubblicazione del suo libro più celebre: Con
gli occhi chiusi. Questo brano parla di Pietro, un ragazzo che rispecchia la
giovinezza di Tozzi.
Nel brano prevalgono
sequenze dialogiche, descrittive e narrative. Il punto di vista dell'autore è a
tratti esterno e a tratti interno.