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DECADENTISMO
COL NOME decadentismo SI TENTA DI PORRE UN'ETICHETTA UNITARIA SU FENOMENI LETTERARI NON SEMPRE UNITARI. Sappiamo che a partire dagli anni 80 e 90 si delinea una crisi del POSITIVISMO con un'ansia del nuovo e del diverso.
Il progresso scientifico aveva portato con sé uno sviluppo tecnologico e quindi industriale, il che portò anche una rivoluzioni nei rapporti umani. La grande città diventava espressione .di alienazione e solitudine, lo sviluppo dell'industria significava accumulo di capitali, le guerre coloniali accaparramento di materie prime e conquista di mercati. Non c'era più posto per una forma di idealismo romantico o fiducia positivistica nella ragione, nella scienza e nel progresso. Tutto ciò farà emergere egoismi che porteranno inevitabilmente alla sopraffazione, con un triste seguito nelle guerre e nelle dittature novecentesche.
In letteratura si avvertì un senso di disagio di fronte all'incapacità di conciliare progresso tecnologico e poltico-sociale. Gli scrittori si sentirono emarginati di fronte ad una organizzazione sociale che si fondava sulla ricchezza . Lo scrittore è solo in una società presa solo da interessi materiali. Non c'era un dialogo diretto con la società in nome di comuni ideali. Ora si affermava l'ideale dell'arte per l'arte e di una poesia come affermazione pura della bellezza, priva di ogni preoccupazione morale o civile.
In Francia si può parlare di un movimento decadentistico intorno al 1880. Nacque una rivista "Le decadent" intorno a cui gravitavano autori di ispirazione diversa fra cui VERLAINE.
In origine "decadente" ebbe un senso negativo, in quanto rivolto polemicamente contro poeti che esprimevano la crisi dei valori. Di questa etichetta gli scrittori fecero un'insegna di lotta, si sentirono scrittori della crisi e avvertirono che il loro compito era quello di approfondire i termini di questa crisi sul piano conoscitivo..
Tema comune fu
il rifiuto della società presente, del costume e dell'etica predominante
il rifiuto del perbenismo e delle ipocrisie
Lo spiritualismo romantico è soppiantato dal concetto di vita come successione di attimi, fuori del tempo e della storia e del grigiore dell'esistenza quotidiana. Della fase iniziale ricordiamo l'ESTETISMO, rappresentato da D'ANNUNZIO, OSCAR WILDE, HUYSMAN.
Se l'arte è il solo valore dell'esistenza allora l'esistenza dovrà essere un'opera d'arte, ricerca della bellezza, da cui deriverà il culto della bella parola, del bel gesto, delle sensazioni più inebrianti. L'esaltazione dell'istinto, la svalutazione della moralità e della razionalità porteranno al mito del superuomo.
Si può die che il DECADENTISMO è la prima presa di coscienza di una trasformazione ideologica, politica e di costume che ancora travaglia l'Europa. E' un movimento di rottura, piuttosto che di costruzione, che ha contribuito a distruggere le forme ormai vuote della cultura precedente.
S I M B O LI S M O
Questo movimento deriva da un'idea del mondo come una rete di simboli mediante la quale il poeta richiama una realtà più profonda, ricostruendo e reinventando la natura.
Questo movimento ebbe origine in Francia e il maestro fu BAUDELAIRE e più tardi Verlaine, Rimbaud, Mallarmè. Anche Wagner nella musica portò in stretto contatto la poesia con la nuova idea e pratica della musica.
La nuova poesia non si rivolge al sentimento del lettore, ma alla profondità del suo inconscio, lo invita non a una lettura, ma ad una partecipazione vitale. Il poeta non è più la coscienza dei popoli, ma il veggente. La vera novità di questa poetica si fonda sul linguaggio e sull'espressione, per cui si preferiscono le metafore, le analogie fra le cose. Pascoli parla di " soffi di lampi", dove l'impressione visiva è sostituita da quella tattile del soffio.
La poesia pertanto è una creazione del mondo attraverso il linguaggio, un modo per il poeta di isolarsi dagli altri uomini.
PANORAMA CULTURALE ITALIANO DI FINE SECOLO
La letteratura italiana rivela una molteplicità di atteggiamenti che si possono riassumere in:
atteggiamenti romantici, soprattutto in libri di largo consumo
motivi veristici , soprattutto nei libretti d'opera e nella letteratura drammatica
fedeltà al messaggio carducciano come recupero degli ideali risorgimentali
progressivo affermarsi di un nazionalismo imperialistico esasperato
diffusione ampia della letteratura straniera (francese e inglese)
influenza di filosofie irrazionalistiche (Schopenhauer e Nietzsche) e di filosofie dell'inconscio (Freud)
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