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COMICITA' IN PLAUTO
PLAUTO:MILES GLORIOSUS
Questa sequenza è comica per via delle iperboli su Pirgopolinice ma è soprattutto una sequenza preparatoria alla vera comicità riguardante il miles, che solo più avanti raggiungerà il suo culmine.
In particolare abbiamo da parte di Artotrogo una spropositata adulazione fatta di lodi volutamente esagerate riguardanti la bellezza di Pirgopolinice (ex: stat propter virum fortem atque fortunatum et forma regia verso 10 circa), le sue imprese (ex:.sunt homines quos tu occidisti uno die 40), il suo fascino con le donne (ex: amant te omnes mulieres, neque iniuria, qui sis tam pulcher
Pirgopolinice fa proprie tutte le adulazioni di Artotrogo, vantandosene (ex:nimiast miseria nimis pulchrum esse hominem 70) mentre Artotrogo, rivolgendosi direttamente al pubblico, svela che il suo comportamento è solo un modo per ottenere dal miles qualcosa da mangiare (ex:venter creat omnishasce aerumnas:.adsentandumst quidquid hic mentibitur
Alla fine Pirgopolinice, stordito dalle lusinghe del parassita, finisce per accordargli il pasto (ex:dum tale facies quale adhuc, adsiduo edes 50), segno della sua stupidità.
FIGURE DI SIGNIFICANTE: Comico è anche il nome del comandante in capo (Bumbomachides Clutumistharidysarchides 15) teoricamente salvato da Pirgopolinice nei campi gorgoglionei, nonostante fosse nipote di Nettuno.
Altro passo comico del significante è nell'alliterazione (dentes dentiant 35) che Artotrogo fa mentre sta raccontando al pubblico che ciò che dice al soldato è solo finzione.
ATTO 2
Scena 1
Palestrione ribadisce che il miles non ha tutte le caratteristiche di cui si vanta (ex:.deridi culost quaqua incedit omnibus 90), quindi il pubblico ride ancora una volta di Palestrione.
Scena 2
Situazione potenzialmente comica è quando Periplecomeno descrive gli atteggiamenti di Palestrione che sta pensando a cosa escogitare per far in modo che Sceledro non creda di aver visto Filocomasia baciarsi con un altro uomo in casa del vicino ( 200-230): con la sua descrizione ne esalta il gesticolare e la mimica potenziando la sua carica ironica, specialmente se l'attore che recitava Palestrione era bravo a rendere tutti i movimenti.
Scena 3
SIGNIFICATO: Qui si denota la presenza di una scena comica in quanto Palestrione riesce con grande faccia tosta a convincere Sceledro che si possa essere sbagliato sul fatto di aver visto Filocomasia baciarsi con un altro uomo. Il pubblico ride in quanto precedentemente nella scena 1 era già stato informato da Palestrione riguardo all'inganno costruito per raggirare Sceledro.
SIGNIFICANTE: In questa scena c'è anche un gioco di parole (quia ludo luto 325) per la paranomasia tra ludo e luto.
Scena 4
Qui Filocomasia e Palestrione riescono a far sorgere dei dubbi a Sceledro su quanto abbia visto; Filocomasia, per fare ciò, racconta un sogno, inscenato per far insospettire Sceledro: dice di aver sognato che la sua gemella (in realtà inesistente) è in città (
Alla fine con la loro recitazione riescono addirittura a far dire a Sceledro: nihil habeo certi quid loquar; non vidi eam, etsi vidi (
Per il pubblico tutto ciò risulta molto comico in quanto, essendo a conoscenza del goco fatto alle spalle di Sceledro, vengono coinvolti nella situazione e ridono nel vedere come lo schiavo-guardiano cade nel tranello.
Scena 5
Il tranello continua: Filocomasia recita la parte della sua gemella ( 415-455), fingendo di non conoscere ne' Palestrione ne' Sceledro, il quale la importuna credendola (in realtà giustamente) Filocomasia stessa. La sua recitazione è inoltre resa più efficace da quella di Palestrione che fa finta di non sapere nulla, anzi dimostra di credere che è propria Filocomasia (ex:Immo edepol plane east
L'inganno viene anche ribadito al pubblico da Palestrione (ut sublinitur os custodi cauto, conservo meo! 465) che esalta la bravura di Filocomasia nel recitare.
In questa scena inizia anche un comico andirivieni che si protrae anche nella scena successiva di Filocomasia che, passando per il buco della parete, va da una casa all'altra, ingannando Sceledro.
Proprio lui alla fine si convince che ci siano "2 Filocomasia" e afferma: id quidem palam est eam esse ut dicis (
Scena 6
A tutta la messinscena si aggiunge ora Periplecomano che minaccia Sceledro di farlo uccidere per aver importunato la finta gemella di Filocomasia, che è sua ospite (meam ludificavisti hospitam ante aedis modo? 500). Tuttavia, dopo le suppliche di Sceledro, Periplectomeno lo perdona. Ma lo schiavo-guardiano, temendo lo stesso un castigo, fugge per un po' (
ATTO 3
L'intero atto non ha nulla di particolarmente comico, ma è funzionale alla comicità delle scene seguenti, in quanto serve per presentare ai fruitori della commedia l'inganno da fare a Pirgopolinice in tutte le sue parti.
ATTO 4
Scena 1
Il macchinoso e ben progettato intrigo inizia con Palestrione che dice a Pirgopolinice che Acroteleutio, finta moglie di Periplecomeno, è innamorata di lui. E' comico il fatto che Palestrione si assicuri che non ci sia nessuno nei dintorni per la segretezza della faccenda (ex:circumspicedum, nequis nostro hic auceps sermoni siet 955), che in realtà il pubblico conosce benissimo.
Scena 2
Si sviluppa il dialogo tra Milfidippa, Palestrione e Pirgopolinice: già dall'inizio si verifica una certa comicità causata dal fatto che Milfidippa parla tra se' lodando la bellezza del miles, quando in realtà (sia lei sia il pubblico) sapeva benissimo di essere ascoltata da Pirgopolinice e il suo "fedele" servo(dissimulabo hos quasi non videam neque esse hic etiandum sciam
Ancora una volta viene messo in mostra come il miles non sia un "buongustaio" in fatto di donne, in quanto si accontenterebbe anche della schiava (hercle vero iam adlubescit primulum
Palestrione va poi a parlare con Milfidippa e, non facendosi sentire dal miles, le ricorda cosa deve fare per ingannare Pirgopolinice e portare a buone riuscita il piano (oltre che per provocare il riso); ciò sta ad indicare ancora una volta come si stiano prendendo gioco di lui, che stupidamente(come dice Palestrione senza farsi sentire: nullumst hoc stolidiu' saxum 1025) cade pienamente nel tranello.
A ciò contribuisce la scaltrezza di Milfidippa che lo adula, esagerando in modo evidentissimo (ex:pulcher,salve! 1035) mentre Palestrione dice "sottovoce" al pubblico: non hercle humanust ergo ( 1040). Pirgopolinice sembra davvero credere a tutto ciò (magnum me faciam, nunc quom illaec me sic conlaudat 1045) e a far notare la sua stupidità c'è ancora il servo che dice sottovoce:viden tu ignavom, ut sese infert? ( 1045) ma anche Milfidippa(ex:eu ecastor hominem peiiurum! 1065), motivo per cui il pubblico ride. Basta pensare che il miles riprende ciò che Palestrione dice, rendendo le sue imprese ancora più grandi(ex:quin mille annorum perpetuo vivont. 1080); afferma addirittura di essere nato il giorno dopo Giove.(
Ovvia dunque la comicità della scena dovuta anche al fatto che Palestrione diventando quasi un capocomico ordina a tutti i personaggi cosa devono dire.
Scena 3
Comico poi è il modo in cui Palestrione riesce a convincere Pirgopolinice a lasciare andar via Filocomasia, rendendo il suo consiglio quasi come un favore al miles ( 1095-1130) quando in realtà il pubblico sa benissimo che aveva già progettato tutto fin dall'inizio!
Scena 4
in questa scena non c'è comicità, è una scena in preparazione alla comicità che culminerà nelle scene successive, in questa scena i personaggi riepilogano il piano ricordandolo quindi anche agli spettatori.
Scena 5
Quando Pirgopolinice va da Filocomasia per convincerla ad andarsene, lei finge di grande dispiacere ( 1200-1215), esagerando com'è solito in questa commedia per far scoppiare il riso.
Scena 6
Inizia la recitazione da parte di Acroteleutio e ancora Milfidippa: non mancano adulazioni e iperboli (ex:dum te optuetur, interim linguam oculi praeciderunt
Scena 8
Poi viene il momento in cui Filocomasia deve andarsene: finge ancora una volta (ex:o mi ocule, o mi anime 1330) di non volersene andare e di svenire, ma il marinaio-amante la sorregge e per poco si fanno scoprire.
Ora è il momento dell'addio di Palestrione che è abilmente riuscito a farsi liberare da Pirgopolinice: la sua finzione raggiunge il culmine quando dice che proprio oggi il soldato riconoscerà quanto è stato buono con lui( 1365). Tutto il pubblico sa che presto Pirgopolinice capirà l'inganno e quindi ride!
Infine è comico quando Periplecomeno fa picchiare il soldato per aver adescato sua moglie: finalmente si rende lui stesso conto della sua stupidità!
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