Clandestini
tema
svolto
Traccia:
Il fenomeno
dell'immigrazione clandestina sta dilagando in tutto l'occidente. Prova ad
analizzarlo in tutti gli aspetti, senza nasconderne la complessità
Svolgimento:
Senza voler
semplificare a tutti i costi, potrei però sintetizzare così i termini della
questione: "per me clandestino non è uguale a delinquente, ma non per tutti i
clandestini c'è un posto, quindi dobbiamo trovare soluzioni alternative".
Anzitutto, perché
clandestino non è uguale a delinquente? Ma perché tutti noi uomini siamo
"clandestini" o comunque di passaggio (un breve passaggio) su questa terra.
Inoltre, pur volendo restare alla distinzione giuridica tra quelli dotati di
una carta legale e quelli senza, bisogna riflettere sul fatto che i "regolari"
di oggi, sono stati, in passato, clandestini. Andando ancora più indietro nel
tempo, la nostra stessa storia italiana è caratterizzata dalle immigrazioni
delle popolazioni meridionali verso le Americhe prima e verso l'Italia del nord
poi. Un secolo fa sulle carrette del mare c'erano gli italiani che cercavano di
immigrare in America spesso su imbarcazioni inadeguate, vittime di armatori
senza scrupoli. Quindi noi, o almeno alcuni di noi, magari non direttamente ma
attraverso nonni o parenti, abbiamo vissuto o, quanto meno, siamo il frutto di
queste immigrazioni. Sarebbe assurdo comportarsi duramente con chi sta facendo
un'esperienza simile. Assurdo poi scaricare sulle spalle dei clandestini tutti
i guai della società, poiché la cronaca ci mostra ogni giorni delinquenti di
casa nostra, o anche persone insospettabili, che si macchiano di crimini
orrendi. Tornando a parlare degli immigrati extracomunitari, ci tengo a dire
che occorre garantire loro il soccorso durante il viaggio in mare, nel corso
del quale troppe persone hanno perso la vita. Spesso gli immigrati a bordo sono
costretti dagli scafisti a raggiungere la riva a nuoto e molti di essi muoiono
(come molti marocchini che si azzardano a nuotare da una costa all'altra dello
stretto di Gibilterra). Dice giustamente Don Ciotti che "le morti degli
immigrati che non arrivano a destinazione, ma muoiono durante il viaggio sono
morti che devono pesare sulle nostre coscienze". Poi occorre garantire
l'accoglienza e l'assistenza umanitaria, una volta che questi sbarcano sulle
coste italiane. Infine bisogna evitare ogni tipo di pregiudizio. Gli immigrati
non devono essere visti come facili capri espiatori. Talvolta si è scoperto che
a compiere delitti di cui era stato incolpato un extracomunitario in realtà era
stato un italiano. Questo, però, non può voler dire che si debbano aprire le
porte a tutti. Di fatto, questo non è possibile. Sono d'accordo con il favorire
la regolarizzazione di chi è in Italia da molto tempo e di chi svolge un
lavoro. Anzi, a mio parere, bisogna incentivare i controlli e le assunzioni
presso i luoghi di lavoro, affinché gli extracomunitari non siano sfruttati.
Del resto, pare che ci siano ancora possibilità di inserimento in alcuni
settori, come le industrie che cercano operai non specializzati o gli ospedali
che cercano infermieri e addetti. Eppure, un problema così non può essere
risolto con un "tutti dentro", un atteggiamento buonista che alla fine farebbe
il male di tutti, anche di quelli che vorrebbe aiutare. Molte persone
diventerebbero infatti facili prede delle organizzazioni malavitose, in cerca
di manovalanza criminale o di donne da prostituire, in quanto non potrebbero
trovare tutti un posto di lavoro dignitoso. È giusto quindi che i ministri
degli interni dei vari stati europei decidano di comune accordo di chiudere le
frontiere, e si organizzino per rispedire in patria questi clandestini e li
fermino, punendo scafisti e intermediari senza scrupoli. Del resto non siamo
noi europei gli unici ad operare in questo modo. La Cina e la ricca Malaysia
espellono centinaia di migliaia di lavoratori filippini e indonesiani, disposti
a tutto pur di tentare la fortuna lontano dalla patria in miseria. L'unica
soluzione da perseguire è, in definitiva, quella di rendere ricche le nazioni
di provenienza di questi clandestini. Come mai gli immigrati in Italia
provenienti dalla Grecia, dal Portogallo e da tutti i paesi dell'est europeo,
tranne la Romania, sono in diminuzione in questi ultimi anni? Perché queste
nazioni adesso fanno parte della Unione Europea, che ha predisposto per loro un
piano di aiuti economici, che rende le economie di questi stati sempre più
solide. Occorre quindi fare degli accordi internazionali, favorire le attività
economiche dei paesi meno sviluppati, perché aiutando loro a progredire,
estirperemo alla radice le cause di questa immigrazione.