Vita di annibale :
capitolo vii
Mentre era impegnato febbrilmente nei
preparativi , i cartaginesi posero fine alla guerra con i romani . Annibale ,
nonostante cio' mantenne il comando dell' esercito e continuo' a condurre la
guerra in africa fino al consolato di aurelio e sulpicio . Nel corso del loro
consolato , vennero a roma degli ambasciatori cartaginesi , per ringraziare il
senato e il popolo romano , che avevano stipulato la pace con loro , per far
loro dono di una corona d' oro e per chiedere che i loro ostaggi si
sistemassero a fregelle e che venissero restituiti tutti i prigionieri . Fu
risposto loro , dopo un consulto del senato , che il tributo era ben accetto e gradito , che gli ostaggi sarebbero
rimasti in quel luogo , ma che i prigionieri non sarebbero stati restituiti ,
dal momento che annibale , per opera del quale era stata intrapresa la guerra ,
massimo nemico del popolo romano , era ancora a capo dell' esercito e allo
stesso modo suo fratello magone . Conosciuto questo responso , i cartaginesi
richiamarono in patria annibale e magone . Quando egli torno' fu fatto rex ,
ventidue anni dopo essere stato pretore . Infatti cosi' come i consoli a roma ,
anche a cartagine , ogni anno erano creati due re . Annibale mostro' durante la
sua magistratura , pari diligenza di quanta ne aveva mostrata in guerra :
infatti fece in modo che da nuovi tributi , non solo ci fosse denaro , per
pagare il tributo ai romani , come da patto , ma anche che ne avanzasse , per riporlo nelle casse dell'
erario . Quindi dopo un anno , durante il consolato di marco claudio e lucio
furio , vennero da roma a cartagine , degli ambasciatori . Annibale , ritenendo
che fossero venuti per reclamarlo ,
prima che fossero ricevuti in senato , sali' di nascosto su una nave e fuggi '
presso antioco , in siria . Saputa la cosa , i cartaginesi mandarono a due navi
, perche ' lo arrestassero , se fossero
riuscite a raggiungerlo , confiscarono i suoi beni , distrussero dalle
fondamenta la sua casa , lo giudicarono esiliato .