Stratagemma di Annibale
Primis
tenebris silentio mota castra; boves ali-quanto ante signa acti. Ubi ad radices
montium viasque angustas ventum est, signum extemplo datur ut accensis cornibus
armenta in adversos concitentur. montes, et metus ipse relucentis flammae ex
capite calorque iam ad vivum ad imaque cornuum adveniens velut stimuiatos
furore agebat boves. Quo repente discursu haud secus quam silvis montibusque
accensis omnia circum virgulta visa ardere, capitumque inrita quassatio
excitans flammam hominum passim discurrentium speciem praebebat. Qui ad
transitum saltus insidendum locati erant, ubi in summis montibus ac super se
quosdam ignes conspexere, èircumventos se esse rati praesidio excessere; qua
minime densae micabant flammae, velut tutissimum iter petentes summa montium
iuga, tamen in quosdam boves palatos a suis gregibus inciderunt. Et primo, cum
procul cernerent, veluti flammas spirantium miraculo adtoniti constiterunt;
deinde, ut humana apparuit fraus, tum vero insidias rati esse, cum maiore
tumultu concitant se i~ fugam. Levi quoque armaturae hostium incurrere; ceterum
nox, aequa.to timore neutros pugnam mcipientes ad lucem tenuit. Interea, toto
agmine Hannibal transducto per saltum, et quibusdam in ipso saltu hostium
oppressis, in agro allifano posuit castra.
Stratagemma di
Annibale
Sul
fare della notte
silenziosamente fu tolto il campo; i buoi furono fatti avanzare un pò prima
delle insegne. Appena che si giunse alle falde dei monti e alle strettoie, ad
un tratto si diede il segnale di accendere le corna e spingere le mandrie
verso i monti di fronte; lo stesso timore per le fiamme che lucevano sulla
testa e il caldo che ormai giungeva alla parte viva e bassa delle corna
facevano infuriare i buoi come se fossero violentemente pungolati. Per questa
improvvisa
scorreria si ebbe l'impressione che tutti gli alberi intorno bruciassero come
se fossero stati incendiati i monti e le selve; i buoi scuotendo inutilmente
la testa alimentavano la fiamma e davano l'impressione di uomini che
corressero qua e là. Quelli che erano stati posti per impedire il transito del
passo, credendo di essere stati circondati, appena che videro i fuochi sulla
sommità .dei monti e sopra di loro, abbandonarono il posto che dovevano
presidiare; dirigendosi poi verso la sommità dei monti, là dove splendevano
meno dense le fiamme, come ad una via sicurissima, si imbatterono in alcuni
buoi allontanatisi dalla mandria. Dapprima, vedendoli da lontano, si
fermarono attoniti come davanti ad un miracolo di esseri spiranti fiamme, di
poi, appena che apparve essere un inganno umano, allora in verità pensarono
all'insidia e con tumulto ancora più grande si diedero alla fuga. Incapparono
anche in alcuni soldati armati alla leggera, però la notte, eguagliando il
timore trattenne gli uni e gli altri dal cominciare la battaglia sino al fare
del giorno. Intanto Annibale, portato tutto l'esercito al di là del passo,
uccisi nel posto stesso alcuni nemici, pose il campo nel territorio alifano.