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È ben difficile poter tracciare un profilo esauriente sulla produzione storiografica nell'età dei Giulio-Claudi: ogni produzione che esprimeva una posizione di critica verso l'imperatore e il principato veniva immediatamente censurata. Così non sono rimaste che le opere, senza dubbio meno valide, di chi appoggiò e sostenne il principato. È il caso di Curzio Rufo, Velleio Patercolo e Valerio Massimo.
Nel panorama storiografico R. occupò una posizione atipica:
10 libri
esaltazione monarchia macedone e simpatia verso l'imitazione del modello monarchico orientale
forte idealizzazione della figura di Alessandro -> immagine di struttura imperiale di carattere universale
ne risulta un opera conformistica e in linea con le linee politiche del Principato
caratteri narrativi (dove narratore prevale sullo storico)
gusto per descrizioni paesaggistiche favolose e straodinarie
descrizione atti eroici e generosi
pathos e dramma
Analisi testuale
a) Alessandro Magno combatte in India (Historia Alezandri Magni)
romanzo storico e non opera storiografica propriamente intesa
elementi fiabeschi(la figura dell'indovino che ammonisce, l'albero che fa scudo al re)
gusto per il meraviglioso, in senso geografico (paesaggio, oceano, albero che fa scudo al re)
atmosfera di tensione durante i preparativi (pathos)
straordinarietà figura di Alessandro (grandezza epica dei suoi atti)
Tale gusto epr il meraviglioso è espressione di una volontà di rompere con gli equilibri e la simmetria dell'età augustea e dell'affermarsi della asimmetria, della varietas e della novitas.
atteggiamento moraleggiante che emerge dall'esaltazoine della figura di Alessandro Magno tema non nuovo nella tradizione romana
a) valore nostalgico che indica la strada per la salvezza di Roma
b) Giudizio sulla figura di Alessandro Magno (Historia Alexandri Magni)
Caratteri della figura di Alessandro Magno
uomo della vittoria che ha intelligenza, astuzia, abilità, perizia e resistenza fisica (cfr parti sottolineate)
animato dal desiderio di primeggiare assieme al suo esercito
impulsi irrazionali e guidato dalla Fortuna (Fatendum. protestate habuit)
Velleio Patercolo
Considerato il primo autore di due libri di storia universale dalle origini ai suoi tempi, P. fu vicino a Tiberio e scrisse un'opera che spesso sfiora addirittura l'adulazione verso il Principe.
Figure centrali di tutta la sua produzione sono Cesare, Pompeo, Cicerone, Ottaviano e vengono ritratti come padri della repubblica romana e come simboli dell'ideale della virus romana.
È dunque impossibile tracciare una storiografia che rifletta le contraddizioni, i contrasti di interesse che caratterizzarono la storia politica di Roma e che portarono prima alla fine della Res Publica e poi alla nascita del Principato
L'opera sfiora poi la cortigianeria con le lodi per Tiberio, visto come colui che ha saputo ripristinare l'ordine sociale.
Elementi che riscattano l'opera di Patercolo sono: il gusto per le descrizioni paesaggistiche e per l'aneddotica, elemento comune sia alla storiografia conformistica sia alla ritrattistica.
Analisi tesuale
Breve durata dei generi letterari
a. Riprendendo le Tusculane e il Brutus di Cicerone, Patercolo si pone il problema di come lo splendore delle arti e dei generi letterari (e di ogni attività umana) sia in raltà di breve durata.
b. Ma egli, oltre a non cercare alcuna soluzione al problema, non si cura nemmeno di individuare le cause di tale decadenza in motivazioni di carattere politico e storico. Ciò è probabilmente dovuto a una volontaria omissione per evitare ogni possibile critica al Principato.
Stile: succedersi di anafore (una.una e di domande retoriche) conferisce alla narrazione un carattere fortemente retorico
Elogio di Tiberio
a. Dopo aver trattato in modo ampio il ritratto di Tiberio attraverso la sua azione politico-militare, ora Velleio Patercolo si sofferma su una serie di fatti dai quali possa trasparire la sua netta ammirazione nei confronti del principe.
b. Si nota il carattere conservatore dell'autore, che nel testo si rivolge agli dei per conservare quella pace che c'era insieme al principe Tiberio.
Patercolo sottolinea il modo con cui questo principe compie tutta una serie di fatti (con quanta abilità..con quanta serietà..con quale energia.) e ne elogia le capacità politiche e militari, ammirando la facilità delle sue benevoli azioni. Dopo una serie di esempi di eventi o di imprese esaltandone la grandezza e la giustizia, l'autore si sposta invocando gli dei in modo che essi provvedano a mantenere, a proteggere e a custodire quello stato di pace e tranquillità che regna insieme al principato di Tiberio.
Valerio Massimo presenta delle caratteristiche della storia molto simili a Patercolo.ù
Nella raccolta di fatti e detti memoriali si vede la sua limitata visione storica che traccia solamente una serie di ritratti ricavati prevalentemente dalla storia romana e non da quella greca, nei quali egli cerca di sottolineare l'esempio di virtù.
Questa è un'opera di intento moralistico, con qualche descrizione aneddotica e qualche citazione colta.
Intento dell'opera e dedica a Tiberio
a. Il factorum et dictorum memorabilium non è una vera e propria opera storica, ma piuttosto una raccolta di ritratti e di detti con un intento moralistico.
b. L'autore cerca di far emergere il valore del mos maiorum, cerca di additare gli esempi illustri di virtù e di affermare la superiore integrità dei costumi romani rispetto a quelli greci.
c. Cerca di sostenere Tiberio (con elogi e apprezzamenti) attraverso l'esaltazione di alcuni valori cari al principe stesso.
L'autore narra il suo intento, cioè di riassumere i + significativi fatti e detti dei romani, e poi chiama a suo sostegno Cesare(invoco), che è un grande esempio delle virtù che un uomo deve avere e che egli vuole presentare nel suo libro.
Esempi di cambiamento di tenor di vita o di fortuna
a. L'autore in questa parte presenta alcuni esempi di uomini che o in virtù della buona sortre, o grazie al cambiamento dei costumi, sono riusciti a cambiare la loro condizione di vita.
b. Secondo Valerio Massimo l'attenta osservazione della propria virta e di quella altrui può essere di aiuto per operare in modo corretto e integro.
c. Vengono portati molti esempi(Manlio Torquato, Scipione Africano Maggiore, Gaio Valerio Fiacco, Quinto Fabio Massimo, Lucio Silla..)dai quali si può intuire la scarsa propensione dell'autore verso le analisi approfondite in sede storiografica.
L'autore si domanda che cosa differisca la vita di molti dalla vita fortunata e agiata di alcuni personaggi illustri, e continua elencando alcuni fatti che sconvolsero le vite di questi personaggi che egli prende come exempla.
Stile: Frasi veloci e incisive che però non entrano mai nei particolari e diventano un velocissimo riassunto dei momenti chiave della vita di ciascuno dei questi personaggi.
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