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Poesia Popolare
La poesia popolare fu una poesia di cui non abbiamo testimonianze dirette poiché nacque come una composizione composta da pochi versi che venivano recitati oralmente dalle classi basse della borghesia.
Esempi di poesia popolare furono i "Fascennini versus". Essi vengono denominati in questo modo da Fascennia, città dell'Etruria del sud dove si pensa che fossero nati, o da Facinem (malocchio o membro virile) alla quale veniva attribuita una funzione apotropaica , cioè cercava di allontanare il malocchio in momenti di grandezza dell'anima.
Questi versi vennero recitati durante feste di campagna nelle quali si manifestava un clima di grande gioia, dove i partecipanti si scambiavano queste battute per far comprendere che il proprio stato d'animo era troppo superbo ed elevato e doveva ritornare ad essere umile e rispettoso come prima (in questo caso i "Fascennini Versus" assunsero una funzione sacra).
Riguardo la poesia popolare esistettero anche i "Carmina Triunphales".
In occasione di un trionfo i soldati improvvisavano canti e lodi per il comandante, alle quali si mescolavano scherni e frasette anch'esse con una funzione apotropaica, che servivano per farlo ritornare con uno stato d'animo più umile e per non "montarsi la testa". Questi versi gli facevano ricordare di essere solamente un comune mortale.
I canti eroici furono le ultime forme pre-letterarie del II secolo a.C.
Si trattavano di canti che venivano recitati durante i banchetti degli aristocratici esaltando le gesta e le imprese degli antenati; per il fatto che venivano recitati durante banchetti presero il nome di "Carmina Convivalia"; le loro tematiche trattavano i miti Greci (esempio Ercole).
Erano di origine greca dove erano molto ricorrenti, a Roma al contrario non ebbero un grande coinvolgimento da parte della popolazione.
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