|
Visite: 1214 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Phormio «Formione»Phormio «Formione» Due fratelli, Cremete e Demifone, sono partiti da Atene Avverbi, congiunzioniAVVERBI NEGATIVI NON non HAUD per Cicerone (106 a.c. - 43 a.c.) - la vita, progetto culturale, l'ideale dell'humanitas, "somnium scipionis"CICERONE (106 A.C. - 43 A.C.) LA VITA Marco Tullio Cicerone nacque ad |
Piramo e Tisbe
Piramo e Tisbe, l'uno il più bello fra i giovani,
l'altra superiore a tutte le fanciulle che ebbe l'Oriente,
abitavano case confinanti, là dove si dice
Semiramide cinse l'alta città con mura di cotto.
Conoscenza e primi approcci nacquero dalla vicinanza,
nel tempo crebbe l'amore; in giuste nozze si sarebbero anche uniti,
ma i padri lo impedirono: poiché non lo poterono proibire,
ardevano entrambi, essendo state prese le loro anime.
Con nessuno si confidano; parlano con cenni e segni,
e quanto più è nascosto, tanto più il fuoco celato divampa.
La parete comune alle due case era solcata da una crepa sottile,
prodottasi un tempo durante la costruzione;
questo difetto, da nessuno notato per lunghi anni,
(che cosa non scorge l'amore?) per primi vedeste voi, o innamorati,
e ne faceste una via per la voce, e sicure per quella
erano solite passare con un minimo sussurro le dolci parole.
Spesso, quando si trovavano Tisbe da una parte, Piramo dall'altra,
e a vicenda avevano colto il respiro l'uno dell'altra,
dicevano: «O muro invidioso, perché ostacoli gli innamorati?
Gran cosa sarebbe stata permettere di unirci con tutto il corpo
O, se questo è troppo, almeno aprirti perché ci diamo baci?
Ma non siamo ingrati: a te confessiamo di dovere,
poiché è dato alle parole di giungere alle orecchie dell'amato».
Dopo aver invano, separati com'erano, parlato così,
sul far della notte si dissero addio e ciascuno
alla sua parte diede baci che non giungevano all'altra.
L'Aurora del giorno seguente aveva portato via le stelle notturne
e il sole coi raggi asciugato l'erba coperta di brina;
essi si recarono al solito posto. Allora con mormorio sommesso
prima molto si lamentano e decidono poi di tentare, nel silenzio
della notte, di eludere i guardiani e di sgusciare dalla porta:
usciti di casa, avrebbero anche lasciato gli edifici della città
e, per non smarrirsi nella vasta campagna vagando,
si sarebbero trovati presso il sepolcro di Nino e nascosti nell'ombra
d'un albero: un albero lì c'era, carico di nivei frutti,
un alto gelso, ad un fresco fonte vicino.
Appunti su: Piramo E Tisbe Riassunto, |
|
Appunti Spagnolo | |
Tesine Francese | |
Lezioni Tedesco | |