Persio

Persio

Nasce nel 34 d.C. a Volterra, in Etruria, da una ricca famiglia di rango equestre imparentata con illustri personalità dell'ordine senatorio. A 12 anni si reca a Roma, dove studia presso i migliori maestri; a 16 lezioni di Anneo Cornuto. Muore nel 62. In gioventù scrive una fabula praetexta, un carme odeporico (racconto di viaggio).

Il libro delle satire di Persio comprende sei componimenti di misura varia, per un totale di 650 esametri.

Satira I: 134vv. argomento letterario. Il poeta si scaglia contro i poeti contemporanei il degrado della letteratura contemporanea è la conseguenza del degrado morale e sociale del tempo. Occorre percio una poesia che parli del vero e denunci il vizio, rifacendosi ai modelli della commedia antica e della satira romana.

Satira II: 75vv. indirizzata all'amico Plozio Macrino. Il tema è quello delle pratiche religiose condanna delle preghiere empie e delle superstizioni popolari.

Satira III: 118vv. tema dell'educazione e della necessità di studi severi

Satira IV: 52vv. critica di chi per ambizione aspira a ruoli politici. Solo chi conosce se stesso può pretendere di guidare gli altri.

Satira V: dedicata ad Anneo Cornuto. Tema della libertas.la vera libertà non consiste nello stato giuridico del singolo (schiavo o cittadino) né nelle condizioni di vita materiali, ma consiste nel vivere secondo ragione.

Satira VI: dedicata all'amico Cesio Basso, rimane incompiuta, probabilmente per la morte del poeta. Tema è quello della ricchezza: si condannano l'avarizia e la prodigalità, e si esalta l'ideale classico di misura.

Persio non vuole limitarsi a osservare la realtà, a dipingerla in superficie: per comunicare una verità di ordine morale in un mondo piegato dal vizio e dal degrado intellettuale, è innanzitutto necessario sferzare il lettore.