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Ovidio




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Ovidio


OVIDIO   Vita. Publio Ovidio Nasone nacque a Sulmona nel 43 a.c. da famiglia
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OVIDIO


VITA:nacque a Sulmona nel 43 a.C. in una famiglia di rango equestre,intraprese la carriera politica come desiderava il padre,ma l'abbandonò presto per dedicarsi completamente alla poesia.Giovanissimo pubblicò gli AMORES in due edizioni : la prima in cinque libri e la seconda in tre.Agli Amores susseguirono altre opere del genere dell'elegia amorosa:le HEROIDES e l'ARS AMATORIA.Successivamente si dedicò ad altri tipi di poesia più impegnativi come i FASTI, di argomento romano,e le METAMORFOSI,di argomento mitologico.Nell'8 d.C. fu condannato all'esilio a Tomi,forse per uno scandalo alla corte di Augusto,in cui era coinvolta anche Giulia Minore,nipote di Augusto.Morì a Tomi nel 18.


GLI 'AMORES':la prima opera ovidiana appartiene al genere dell'elegia erotica soggettiva sulla linea di Tibullo Gallo e Propezio.Ovidio narra la storia d'amore per la bella Corinna,storia che si articola secondo gli schemi e le convenzioni del genere:

La soggezione del poeta alla donna.

Le sofferenze dell'infedeltà.

La gelosia causata dai rivali ricchi.

La contrapposizione tra amore e ricchezza,tra vita militare e milizia amorosa.

La deplorazione moralistica dell'avidità e il ricorso agli esempi mitologici.

I motivi tradizionali sono però variati ingegnosamente da Ovidio,che tenta sempre di meravigliare il lettore,stupendolo tramite il paradossale e il sorprendente.punto fondamentale della poetica di Ovidio è il distacco tra intelletto e materia amorosa,la ricerca degli effetti scherzosi,dell'ironia e dell'autoironia.L'amore è visto come esercizio galante e gioco stimolante da cui trarre solo emozioni superficiali.Non mancano però,anche se in parte minore,espressioni del sentimento amoroso.


LE HEROIDES:sono lettere scritte da eroine ai loro amanti.Si tratta dunque di una elegia amorosa non più appartenente al filone soggettivo ma a quello erotico-mitologico.L'originalità di quest'opera sta nel fatto che i miti d'amore sono svolti non in forma narrativa ma epistolare.L'opera si può considerare come "dedicata alla donna",figura esaltata per sottigliezza dialettica,ripresa in una approfondita psicologia e in una esasperata teatralitàTuttavia l'opera risulta troppo spesso pesante e troppo lunga anche a causa delle numerose analogie fra le situzioni.Ovidio cerca però di rinnovare la letteratura mitologica traendola non sempre in modo tradizionale ma cercando di ritrarla secondo prospettive differenti.


LE OPERE EROTICO-DIDASCALICHE:l'ARS AMATORIA è il capolavoro ovidiano nel campo dell'elegia amorosa.Come Tibullo e Propezio,Ovidio si fa preceptor amoris inserendo i suoi insegnamenti in modo sistematico nell'opera attraverso affermazioni ricorrenti,invocazione degli dei e digressioni.Il poeta punta alla ricchezza dell'opera,alla mescolanza dei generi,assumendo talvolta il carattere dalla parodia,utilizzando in modo esasperato i riferimenti letterari.Dall'opera emerge un quadro realistico della società del tempo:i riferimenti,le tecniche che il poeta finge di insegnare sono i riti sociali,i modelli sociali,le pratiche mondane in cui il poeta è immerso.Egli dona spazio ai romani moderni che rifiutano i modelli arcaici e preferiscono la spregiudicatezza,che tanto era avversata dal modello augusteo.Probabilmente è questo il motivo per cui "L'ars amatoria" non piacque ad Augusto,ma non è considerata la causa dell'esilio.Anche dal punto di vista letterario si tratta di una posizione anticonformista:infatti non si tratta di un amore costituito di passione,ma è una simulazione dell'amore che si serve di inganni per conquistare:fallite fallantes(ingannate coloro che vi ingannano). La sincera passione amorosa è assente lasciando il posto a giochi frivoli,schermaglie,tradimenti in cui l'uomo e la donna assumono il ruolo di prede e predatori alla ricerca di emozioni fisiche superficiali.Il quadro apparentemente squallido e volgare,è però abbellito dall'umore dell'autore,dal tono scherzoso,dall'ironia e dall'autoironia.


I FASTI:i Fasti è l'opera in cui il poeta tenta la strada della poesia celebrativa.Col termine "Fasti" il poeta indica il Calendario.Ovidio si sofferma sulla festività e sulle ricorrenze,illustrando i fatti della leggenda di Roma.Si trovano in oltre nozioni di astronomia,spiegazioni di usanze,tradizioni e credenze popolari,aneddoti e favole.I Fasti,dal punto di vista letterario,risultano monotoni per la struttura cronologica.L'intento celebrativo è poco presente in quanto non è sorretto né da un vero interesse,né da un vero senso patriottico.


LE METAMORFOSI:quando fu colpito dall'esilio,Ovidio aveva terminato un poema in esametri intitolato "Metamorphoses".L'intenzione era quella di lasciare l'elegia e dedicarsi all'epica.Il poeta spiega fin dall'inizio che tratterà non il poema eroico ma quello mitologico,con la distinzione che,mentre il primo tratta una vicenda ambientata in uno spazio e in un tempo definiti,il secondo narra le storie degli eroi senza limiti di tempo secondo il succedersi dell'età.

Trama:il racconto ha inizio nel Caos originario,dalla creazione del mondo e dell'uomo.Seguono i miti cosmogonici,il diluvio universale e la rinascita del genere umano da Eucalione e Pirra,successivamente le storie degli Dei,poi Minosse,Ercole e Orfeo,la guerra di Troia,Giulio Cesare e Augusto.

Struttura:l'opera si articola tramite una narrativa complessa che talvolta utilizza "il racconto nel racconto" dove i personaggi "narrati" diventano i personaggi "narranti"("racconti cornice" tipo Boccaccio).Forse nelle Metamorfosi si presenta anche per la prima volta la filosofia di Ovidio.Metamorfosi indica infatti il tema del "tutto muta,nulla perisce";secondo questa formula gli uomini sono immersi in un universo mutevole,che appare agli uomini come sempre nuovo.

Personaggi:i personaggi dell'opera non hanno né un prima né un dopo,ma vivono esclusivamente nel momento della loro più o meno breve vicenda;su di loro prevale dunque l'occasione che si può identificare nel "fato umano".Il personaggio epico è ridimensionato a misura umana,e tale ridimensionamento interessa anche gli Dei che sono ritratti nelle loro passioni,nei loro amori,nella loro dimensione privata.L'unico personaggio perennemente presente nella storia è il narratore,che non risulta oggettivo,come per Virgilio,ma interviene nel racconto per commentare le vicende.


OPERE MINORI:

REMEDIA AMORIS (Rimedi dell'amore).Il poeta da i consigli per liberarsi dai patimenti di un amore non corrisposto(esempio:viaggi,sport,agricoltura,concentrazione dei difetti sulla donna amata).

MEDICAMINA FACIEI FEMINAE (I cosmetici delle donne).Qui si afferma la figura di Ovidio come preceptor;è un'operetta incompiuta dedicata a consigli e ricette cosmetiche.



LE ELEGIE DELL'ESILIO:dopo la condanna dell'esilio a Tomi,Ovidio incominciò a inserire nell'elegie il tema lamentoso motivato dalla sua condizione penosa di esiliato.Le opere post esilio si raccolgono nei TRISTIA e nell'EPISTULAE EX PONTO.Le opere post esilio risultano però troppo monotone a causa della ripetitività dei temi,come era accaduto per i Fasti,dall'esasperata autocommiserazione e dall'apparato retorico troppo intensificato.

TRISTIA.Si tratta di più di un centinaio di componimenti in cui non vengono specificati i destinatari probabilmente per il timore di Ovidio di danneggiare amici e parenti.Le elegie del Io libro furono scritte durante il viaggio da Roma a Tomi,durato parecchi mesi,in cui si notano l'emozione e il rimpianto dell'autore per aver abbandonato la patria.Nel IIo libro Ovidio domanda la clemenza ad Augusto,dimostrando che le sue colpe non meritano tale condanna.Importanti sono inoltre l'elegie a carattere biografico in cui egli si mostra come "giocoso poeta dei teneri amori".

EPISULAE EX PONTO.Sono elegie indirizzate a varie persone quali amici,perenti e personaggi romani molto influenti,in cui Ovidio rimarca la sua posizione penosa di esule.












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