Muzio ScevoIa
Ubi eo venit, in confertissima turba
prope regium tribunal constitit. Ibi cum stipendium militibus forte daretur, et
scriba cum ~ge sedens, pari fere ornatu, multa ageret eumque miites vulgo
adirent, timens sciscitari uter Porsenna esset, ne ignorando regem semet ipse
aperlret quis esset, quo temere traxit fortuna facinus, scribam pro rege
obtruncat. Vadentem mde, qua per trepidam turbam cruento mucrone sibi ipse
fecerat viam, cum concursu ad clamorem facto comprehensum regii satellites
retraxissent, ante tnbunal regis destitutus, tum quoqué inter tantas fortunae
minas metuendus magis quam metuens, romanus sum, inquit, civis; C, Mucium
vocant. Hostis hostem occidere volui, nec ad mortem minus animi est quam fuit
ad caedem; Ct facere et pati fortia nomanum est. Nec unus in te ego hos animos
gessi; Jongus post me ordo est idem petentium decus. Proinde in hoc discnimen,
si iuvat, accingere, ut in singulas horas capite dimices tuo, ferrum hostemque
in vesti-buio haibeas regiae. Hoc tibi iuventus romana indicimus bellum. NuIlam aciem,
nullum pnoeliuxn timueris; unì tibi et cum singulis res enti
LIVIO
Muzio Scevola
Appena giunse colà, si fermò tra una folla
vicino al seggio del re. Ivi per caso si dava paga ai soldati e uno scrivano,
seduto vicino al vestito quasi alla stesa maniera, si dava molto fare e i
soldati si rivolgevano particolarmente e temendo di domandare chi fosse
Porsenna e di lane così chi egli fosse perché non conosceva il re affidò al
caso ed uccise lo scrivano al posto di Mentre si ritirava per quella stessa via
che si era aperto in mezzo alla turba impaurita con il coltello insanguinato,
si riunì, per il rumore, molta folla e guardie regali lo arrestarono. Portato
davanti al no regale, anche allora, in mezzo a così gravi della sorte, più temibile
che impaurito, dice: un cittadino romano e mi chiamo Muzio. Nemico voluto
uccidere un nemico; ho, nell'affrontare la te, non minor coraggio di quanto ne
abbia avuto uccidere; fare e soffrire cose forti è proprio dei Romani. Né io
solo ho avuto in animo questo contro di dopo di me vi è una lunga schiera di
persone ci considerano questo onore. Perciò, se ti fa piacere, nati a questo
rischio, a combattere ogni momento la tua vita e ad avere nella tua reggia
un'arma ed nemico. Questa è la guerra che noi giovani romani dichiariamo. Non
aver paura di schiere né di battaglie; la lotta sarà tra te solo e noi,
singolarmente.