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La consecutiva è una proposizione subordinata che esprime la conseguenza di quanto è affermato nella principale. Es.: Marco era così stanco che andò a dormire.
In latino nella frase principale sono contenuti degli elementi anticipatori che fanno sì che la frase debba essere in qualche modo conclusa (sic, ita, tam talis, tantus ).
La subordinata consecutiva invece viene introdotta in latino dall'UT ed è seguita dal congiuntivo.
In italiano il congiuntivo viene reso con l'indicativo di tempo corrispondente se la consecutiva è esplicita, se invece è implicita con DA E L'INFINITO .
Se la consecutiva è negativa si traduce con UT NON.
La finale è una proposizione subordinata che esprime il fine dell'azione che viene enunciata nella proposizione principale. Es.: Il professore incitò gli alunni affinché studiassero.
Ut + Cong. presente o imperfetto
Qui, quae, quod + cong.
Ad+ gerundio - gerundivo(concordato con il compl. Ogg
Causa, gratia + genitivo gerundio - gerundivo
Participio presente o futuro
Supino in -um (verbi di moto)
Ut + indicativo come oppure quando
Questa costruzione traduce il gerundio italiano presente o passato. Può essere anche trasformata in una proposizione causale, temporale, concessiva
Si può tradurre con tutti e quattro i tempi del congiuntivo:
cum + congiuntivo presente gerundio semplice
imperfetto (chiamando)
cum + congiuntivo perfetto gerundio composto
piùcheperfetto (avendo chiamato)
cum + indicativo = quando
cum + ablativo = complementi
Le proposizioni infinitive latine traducono le proposizioni soggettive e oggettive italiane.
Soggettive: Queste proposizioni subordinate fanno da soggetto alla frase principale. Esse dipendendo(in italiano come in latino) da verbi o espressioni impersonali.
Es.: E' giusto che tu studi =soggetto in accusativo
(impersonale)
Conviene che tu studi ---= verbo all'infinito
(impersonale)
Oggettive :queste proposizione fanno da oggetto alla frase principale esse dipendono da 4 categorie di verbi:
Di dire io dico che domani pioverà
Di sentire io sento che domani pioverà
Di volontà io voglio che tu sia un bravo alunno
Di (affetto) sentimento sono contento che tu sia qui
In latino questi 2 tipi di proposizioni subordinate si traducono allo stesso modo, e cioè con l'accusativo e l'infinito.
Le congiunzioni che (implicite) o di (esplicite) in latino non si traducono : ciò significa che traducendo dal latino si devono aggiungere.
Viene messo in accusativo il soggetto della frase infinitiva ed esso deve essere sempre espresso.
Il verbo è sempre all'infinito.
Il verbo infinito può essere : Presente, se si realizza un rapporto di contemporaneità con la
frase principale.
Perfetto, se si realizza un rapporto di anteriorità con la princ.
Futuro, se si realizza un rapporto di posteriorità con la princ.
Se in latino compare il soggetto dell'infinitiva se significa che è un soggetto di 3a. persona (sing./pl.) ed è lo stesso della principale.
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