EFFETTO
SERRA: COME L'UOMO DISRUGGE LA TERRA
Il nostro
secolo ha senza dubbio portato sulla scena mondiale nuove tecnologie e
migliorie alla vita umana. Ma purtroppo il prezzo da pagare è stato alto: la
terra è seriamente minacciata dall'inquinamento ed in particolare dal fenomeno
chiamato "effetto serra". I raggi solari che raggiungono la superficie
terrestre passano inalterati attraverso i gas atmosferici. La superficie
riscaldata riemette energia sotto forma di radiazioni elettromagnetiche a
lunghezza d'onda maggiore di quelle incidenti. Alcune molecole allo stato
gassoso che si trovano nella troposfera, lo strato di atmosfera in cui siamo
immersi, assorbono le radiazioni ad elevata lunghezza d'onda, come i raggi
infrarossi. In questo modo l'energia termica è trattenuta negli strati più
bassi dell'atmosfera. Il fenomeno è noto come effetto serra, poiché la
troposfera si comporta infatti come una serra che riscalda l'ambiente interno.
Una conseguenza inevitabile è il continuo verificarsi di anomalie climatiche.
Il problema esiste e tutti lo possono constatare: devastazioni quali
inondazioni e desertificazioni hanno causato morti e danni per migliaia di
miliardi; specie animali e vegetali sono in via di estinzione. Ma a che cosa è
dovuto tutto questo? La principale responsabile dell'effetto serra è l'anidride
carbonica (formula chimica CO2), prodotta soprattutto dalle
emissioni di motori e centrali elettriche. Questo gas ha un elevato peso
molecolare tende a rimanere nell'atmosfera ad una bassa altezza. Poiché è molto
"compatta", cioè i suoi atomi sono tenuti insieme da un legame chimico forte,
l'anidride carbonica non permette che le radiazioni respinte dalla terra
possano attraversarla. Si comporta quindi come una calotta che trattiene
l'energia termica negli strati bassi della troposfera. Più anidride carbonica è
immessa nell'atmosfera, maggiore è l'effetto negativo ai danni del pianeta.
Anche i CFC (clorofluorocarburi), gas presenti in molte bombolette spray, se
dispersi nell'ambiente sono causa dell'effetto serra. Altri responsabili del
fenomeno sono l'aumento del consumo di metano (in gran parte per il
riscaldamento delle abitazioni) ed il protossido d'azoto. Tutti questi
componenti chimici sono all'origine dei disastri ambientali che imperversano
sulla Terra. Nel continente americano si sta verificando lo scioglimento dei
ghiacciai e l'eccessivo innalzamento del livello dell'oceano è causa di
inondazioni e devastazioni. In Africa l'aumento della temperatura facilita la
diffusione di malattie ed è responsabile della desertificazione, accompagnata
da siccità e carestie. Anche in Europa si registrano danni, quali la scomparsa
dei ghiacciai e l'estinzione di particolari specie della flora e della fauna.
In Italia, addirittura, si prospetta per il futuro un elevato aumento della
piovosità. Insomma, tutta la Terra è piagata da anomalie climatiche che nei
prossimi anni, andando avanti di questo passo, potrebbero sconvolgere
irrimediabilmente l'intero ecosistema. È quindi necessario attuare al più
presto degli interventi mirati alla risoluzione definitiva del problema. Uno di
questi potrebbe essere la ricerca di fonti d'energia alternative pulite.
Mediante finanziamenti degli stati per la ricerca ed il potenziamento di
produzione d'energia eolica, solare o di altra origine, sarebbe possibile
ricavare la stessa quantità di potenza attuale, senza però inquinare. Si
potrebbe anche attuare un piano di integrazione delle fonti energetiche oggi
più comuni con quelle derivate dalle biomasse o dalle maree. In questo modo l'emissione
di gas responsabili dell'effetto serra sarebbe notevolmente diminuita. Un'altra
soluzione è quella di ridurre i disboscamenti, essendo le foreste e piantagioni
"polmoni verdi" che assorbono l'anidride carbonica. L'Europa, per risolvere il
problema, sostiene che sia necessaria la modifica strutturale delle fonti
inquinanti, anche se l'attuazione di tale proposito comporterebbe costi
ingenti. Ma gli Stati Uniti ed altri paesi ritengono eccessivo e dispendioso il
progetto europeo, insistendo sull'utilizzo di "meccanismi flessibili" quali il
commercio di emissioni. Quest'ultimo riguarda le quote di anidride carbonica
che si possono liberare nell'atmosfera; gli Stati Uniti puntano a commerciarle,
cioè ad ottenere dagli altri paesi, tramite pagamenti e permessi, il diritto di
inquinare. Le divergenze tra Unione Europea e USA hanno portato al fallimento
della conferenza dell'Aja, conclusasi dopo quattordici giorni con un nulla di
fatto. La conferenza, a cui partecipavano delegati di 184 paesi, aveva come obiettivo
l'approvazione di un documento per ridurre le emissioni di gas inquinanti
nell'aria. Purtroppo, però, gli interessi economici e politici hanno prevalso
ancora una volta: persino accordi precedenti - come quelli di Kyoto -
ratificati a favore dell'ambiente restano sulla carta. L'uomo sta distruggendo
la Terra a suo danno, e non importa se miliardi di persone soffrono per questo.
A coloro che aspirano ad un mondo migliore non resta che "rimboccarsi le
maniche" ed iniziare, nel proprio piccolo, a fare tutto ciò che è nelle proprie
capacità per migliorare la vita. Se tutti imparassero ad inquinare un po' di
meno, la Terra ne risentirebbe positivamente e tornerebbe col tempo pulita.