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La vasca di colmata
Il primo smaltimento-riutilizzo del materiale dragato mediante sversamento in bacini di contenimento è avvenuto in Italia nel Porto di Livorno, seguendo come modello le esperienze maturate da altri porti nord europei quali Olanda, Belgio, Germania. Analoghe opzioni di gestione dei sedimenti sono state sperimentate da altri porti toscani come Marina di Carrara e Piombino.
In particolare l'Autorità Portuale di Piombino, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente, ha intrapreso la strada della realizzazione di vasche di contenimento opportunamente impermeabilizzate in grado di garantire la totale salvaguardia dell'ambiente marino circostante realizzando una vasca che presenta una capacità di circa 130.000 m³, realizzata in conformità alle recenti indicazioni di tutela ambientale che consentono di poter collocare al suo interno materiale con concentrazioni di contaminanti inferiori al 10% dei valori limite della Colonna B della Tabella
1 dell'Allegato 1 del D.M. 471/99.
1 Ubicazione della vasca di Colmata
L'area in cui è situata la vasca di colmata ricade all'interno del Foglio N° 127 "Piombino" IV quadrante, tavoletta NW della carta d'Italia 1:25.000 redatta dall'IGM (Istituto Geografico Militare). Tale area risulta compresa all interno delle seguenti coordinate geografiche: Lat. 42°55'-
42°57'; Long. 10°32'- 10°33' (Figura 1-1 .
La vasca è collocata in ambito portuale (Figura 1-2.) ed è localizzata sulla parte del fronte mare delle acciaierie in adiacenza del pontile Lusid (Figura 1-2 lettera a) e proprio dentro l'area del porto commerciale di Piombino.
Vasca di
Colmata
(Figura 1-3.)
Figura 1-1. Dislocazione della vasca di colmata rispetto la città di Piombino
Vasca di Colmata
(Figura 1-3.)
a
Figura 1- . Dislocazione della vasca di colmata rispetto il Porto
Figura 1 -3 Visuale completa dell'intera vasca di colmata divisa dal canale di scarico.
2 Le caratteristiche della vasca
I lavori di costruzione della vasca di contenimento dei materiali provenienti dai dragaggi del porto di Piombino consistevano nella realizzazione di:
1. una diga scogliera di lunghezza 3 5 m, con lo scopo di delimitare la vasca di contenimento.
L'altezza della diga è di +4.00 m e raggiunge la quota di massima di +4 50 m s.l.m m. sul lato mare cosi da resistere all azione del moto ondoso incidente; la struttura presenta una larghezza in sommità pari a 6.30 m. La diga è stata resa impermeabile grazie all'utilizzo di teli di tessuto geotessile Figura 2-1 ;
2. impermeabilizzazione del fondo della vasca attraverso materiali plastici e geomembrane;
3. un dispositivo di sfioro delle acque del bacino principale inserito nella diga a scogliera, costituito da n°2 vasche realizzate mediante palancole. (Figura 2-2 e 3 ;
4. un canale di scarico delle acque di raffreddamento delle centrali idroelettriche esistenti all'interno delle aree della Lucchini costituito da una doppia fila di palancole metalliche di circa
198 m di sviluppo (Figura 2-4 e 5 .
Sia le strutture di confinamento laterale (argine) che il rivestimento del fondo della vasca dovevano essere eseguiti con materiali naturali od artificiali in grado di assicurare una permeabilità inferiore a
10-7 cm/s.
Dalla campagna di indagini geognostiche condotta, nel luglio-agosto 2000 dalla SERVIZI GEOTECNICI S.A.S di Roma, in occasione della redazione del progetto approvato, è stato evidenziato che i terreni costituenti i fondali della vasca di contenimento potevano essere considerati impermeabili (k=1 -7 cm/s). e per questo è stata prevista soltanto l'impermeabilizzazione dell'argine.
Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio con decreto n°468 del 18 settembre 2001 ha adottato il regolamento previsto nel "Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale" dei siti inquinati ai sensi della legge n°426/1998. Al suo interno è compresa anche l'area portuale di Piombino ove è allocata la vasca di contenimento.
L'introduzione da parte del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio di nuove disposizioni sulle caratteristiche delle vasche di contenimento dei materiali di dragaggio da realizzare in siti di bonifica nazionali, ha richiesto quindi di apportare alcune modifiche alle opere previste. Lo scopo di tali modifiche consiste nel garantire una "impermeabilità" equivalente a quella di uno strato di materiale di spessore pari a 50 cm e impermeabilità superiore a 10-7 cm/s.
Inoltre durante la Conferenza dei Servizi Interna del 22 febbraio 2002 è stato stabilito che i materiali di dragaggio conferiti all'interno di vasche di contenimento non devono presentare livelli di concentrazione di inquinanti superiori a quelli previsti della colonna B della tabella 1 del D.M.
471/1999 ridotti del 1 % (vedi Tabella 2-1)
Tabella 2-1 Parametri indagati per determinare la qualità dei sedimenti dragati
Limiti D.M 471/99 Limiti ridotti del 1 % Parametro mg/kg mg/kg
Arsenico 50 45
Cadmio 15 13,5
Cromo tot. 800 720
Mercurio 5 4,5
Nichel 500 450
Piombo 1000 900
Rame 600 540
Zinco 1500 1350
Vanadio 250 225
Pirene 50 45
Benzo (a) antracene 10 9
Benzo (a)pirene 10 9
Benzo (b) fluorantene 10 9
Benzo k) fluorantene 10 9
Benzo (ghi) perilene 10 9
Crisene 50 45
Dibenzo (a,h) antracene 10 9
Indeno[1,2,3 cd]pirene 5 4,5
Sommatoria IPA 100 90
Figura 2-1 Diga scogliera che limita la vasca nella porzione esterna.
Figura 2-2 Bacino di sfioro e vasca di sedimentazione realizzate mediante palancole.
Canale di scarico dell'area Lucchini
Vasca di sedimentazione e sfioro realizzata con palancole
Figura 2-3 Particolare del canale di scarico e dello sfioro.
Figura 2-4 Vista lato mare del canale di scarico.
Figura 2-5 Vista interna alla vasca del canale di scarico.
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